È semplicemente “Sing” il titolo dell’ultimo film d’animazione della Universal diretto da Garth Jennings e la cui uscita nelle sale italiane è prevista per il 4 gennaio 2017.
“Sing” è ironico, fa sorridere e anche riflettere attraverso le storie dei personaggi che si trovano ad aver a che fare con questioni “da grandi” e gli permettono così di poter essere apprezzato da un pubblico di tutte le età. La dinamica del talent show, che fa da motore alla trama, è molto semplice, così come il titolo: un concorso canoro al quale partecipare per vincere una somma in denaro. Concorso indetto dal koala Buster Moon che spera, con questo, di trovare respiro dopo numerosi fallimenti e di non dover vendere il teatro che gli è stato faticosamente comprato dal padre con anni di duro lavoro. Buster è un ottimista, ma le cose non vanno affatto bene.
Fa fatica a radunare la squadra con la quale organizzare lo spettacolo e i creditori bussano in continuazione alla porta del suo ufficio. Gli eventi negativi si alternano a piacevoli momenti di coreografie e canzoni fino ad arrivare ad un punto di non ritorno che porteranno lo stesso koala a dire “basta, è finita”. Ma proprio in quel momento, supportato dai concorrenti del talent, ormai divenuti un gruppo di amici che non pensa più al premio finale ma allo spettacolo come un’occasione di riscatto, Buster trova la forza di rialzarsi. E lo spettacolo, finalmente, va in scena. Vincente è la forte caratterizzazione di ogni personaggio, dai comportamenti stereotipati ma non troppo. Mike deve trovare il coraggio di dire a suo padre che vuole fare il cantante, un gorilla che invece vorrebbe il figlio in una gang formata da bestioni che si beffano della legge. Rosita è una casalinga frustrata con ben 25 bambini, indispensabile per le faccende domestiche ma scarsamente considerata come madre e moglie. Eddie, il miglior amico di Buster, è un adolescente benestante e svogliato che viene mandato dai suoi a vivere nella dépendance perché diventi più “indipendente”. Il corso degli eventi metterà tutti loro a dura prova, con molteplici finali a sorpresa.
Recensione di Silvia Macchioni