Il 10 gennaio 2005 è una data che pochi fumatori dimenticheranno. Quel giorno infatti entrò in vigore la famosa legge antifumo, che vietava le sigarette nei luoghi chiusi, sia pubblici che privati. Da quel giorno, la tipica nube di fumo cominciò a scomparire da bar, ristoranti, condomini e locali notturni.
L’Italia e il fumo
Una dei primi divieti sul fumo arrivò l’11 novembre 1975, quando entrò in vigore la legge n. 584 che vietava le sigarette sui mezzi di trasporto pubblico(tranne sulle carrozze riservate ai fumatori) e in luoghi come ospedali, cinema, teatri, musei e università. Nel 1986 ci fu un tentativo da parte del Ministro della Sanità Costante Degan di estendere con un decreto legge i divieti anche nei ristoranti e nei luoghi di lavoro, ma il il progetto venne messo da parte. Un passo in avanti venne fatto nel 1991, quando fece la comparsa su ogni prodotto da fumo la scritta “il fumo è nocivo“. Attualmente è in vigore la Legge Sirchia, dal nome dell’allora Ministro della Sanità Girolamo Sirchia. Nel 2013, il divieto venne aggiunto anche alle aree all’aperto di pertinenza delle istituzioni scolastiche. Da qualche anno, il Ministero della Salute sta studiando un modo per aumentare il prezzo dei prodotti a base di tabacco con lo scopo di limitare il consumo di sigarette. Attualmente, il fumo è consentito nei luoghi aperti o parzialmente aperti come parchi, spiagge, portici, oltre che nelle sale fumatori, che però devono seguire una serie di norme riguardanti la ventilazione, la pressione atmosferica e le porte scorrevoli. Dal febbraio dello scorso anno, il nostro paese ha accolto la direttiva 2014/40/UE, ponendo dei limiti sul fumo: vietato fumare in auto in presenza di minori o donne incinte, negli ospedali e nei centri di ricerca scientifica, oltre che multe salate(dai 30 fino a 300 euro) per chi getta mozziconi per terra. Tra le altre disposizioni del decreto, ci sono forti limitazioni nella pubblicizzazione delle sigarette elettroniche e l’obbligo per i marchi di inserire sulla confezione immagini che mostrino gli effetti del fumo, in modo da dissuadere chi le compra.
L’impatto della legge del 2005
A dodici anni di distanza possiamo dire che la legge ha avuto i suoi effetti: oltre al calo dei fumatori e delle vendite di tabacco, c’è stata una forte diminuzione delle patologie legate al fumo. Sono dunque lontani i tempi in cui tante persone tenevano la loro sigaretta accesa all’interno dei luoghi pubblici, senza preoccuparsi minimamente di chi gli stava intorno. Tempi che, per la fortuna di molti, non torneranno più.