Hell’s Kitchen, lì è dove Sting, noto cantautore inglese, ha registrato il suo ultimo disco, che prende spunto proprio dall’angolo della strada di Manhattan che l’artista percorre tutti i giorni per andare a lavoro. E che disco.
Solo per dirne due: “One fine day” (disponibile da venerdì per la programmazione radiofonica) e, soprattutto, “The Empty Chair“, che fa parte della colonna sonora del documentario “Jim: The James Foley Story“, e racconta la storia del giornalista ucciso nel 2014 dall’ISIS. Tra l’altro, è fresca fresca, proprio di ieri, la notizia della candidatura agli Oscar per Sting, appunto, e per Josh Ralph. Tutto merito del brano in questione.
Molto toccante, Sting ha tra l’altro confessato un piccolo aneddoto: “Ralph mi invitò nel suo studio a Chinatown per farmi vedere il film, che mi sconvolse, e mi chiese se volessi scrivere una canzone per quel film. Risposi che forse non ne ero in grado, il film mi aveva troppo sconvolto“. Ma, pensate, la metafora centrale per la canzone, dice, gli arrivò la sera stessa, dopo aver mostrato il film a sua moglie: “La consegnai a Josh il giorno successivo“.
L’album è stato registrato da Sting con gli storici collaboratori Dominic Miller (chitarra) e Vinnie Colaiuta (batteria), e contiene inoltre collaborazioni con il batterista Josh Freese, il chitarrista Lyle Workman e la band Tex Mex di San Antonio, The Last Bandoleros. Dopo il grande successo del primo singolo “I can’t stop thinking about you“, (di notevole successo le radio italiane), Sting quindi torna, e lo fa sul serio. Da noi si esibirà live il prossimo 23 marzo, durante il suo atteso concerto milanese, al Fabrique. E allora ascoltiamolo.