Le pagelle della seconda serata di Sanremo 2017

panoramagavazzi_20170207020458869-1000x588Nella seconda serata del festival tra i big si conferma il trend delle canzoni orecchiabili. Rispetto alla prima tornata di gara, i pezzi in gara sono leggermente diversi dalle aspettative: qualche sorpresa, ma anche una grande delusione. Di chi sto parlando? A voi il gusto della scoperta.

 

Ecco le pagelle delle esibizioni dei big della seconda serata sanremese:

Bianca Atzei – Ora esisti solo tu

Canzoncina orecchiabile, vagamente retrò e con il solito testo di Kekko dei Modà. L’interpretazione della Atzei non è neanche male e probabilmente è una delle canzoni migliori del suo repertorio. Senza infamia e senza lode, sufficienza striminzita. VOTO 6-

Marco Masini – Spostato di un secondo

È lui la grande delusione della serata. Da un pezzo d’autore scritto con Zibba e D.Calvetti ci si aspettava molto di più; il testo è banale, il sound inadatto al ritmo della voce di Masini: il parlato del cantante sembra andare più veloce del sottofondo musicale. Del ritornello poi non ne parliamo… Ma dove sono quei bei ritornelli masiniani di una volta? VOTO 4,5

Nesli & Alice Paba – Do retta a te

Per quanto mi riguarda, loro due sono una delle piacevoli sorprese della serata. Il testo non è niente di che, diciamolo pure, ma la coppia funziona e il pezzo pure: Nesli oramai non rappa più e si limita a fare la voce debole del duetto senza fare danni, la Paba ha un’ottima voce ed una buona presenza scenica, soprattutto per l’età che ha. Mezzo punto in più perché tra i due duetti risulta essere quello migliore. VOTO 6,5

Sergio – Con te

Se il pezzo fosse in lingua inglese sarebbe nelle hit parade mondiali già da oggi. Sergio ha una voce meravigliosa a causa della quale è impossibile non emozionarsi ed il suo timbro soul ci fa dimenticare anche un testo debole e piuttosto banale. D’altronde ci sarà un motivo se Giorgia (l’autrice di questo brano) non si scrive quasi mai i pezzi da sola… VOTO 7+

Gigi D’Alessio –La prima stella

Ve lo giuro, io c’ho provato ad ascoltarlo senza preconcetti, ma già alle prime note ho riconosciuto quello stampo melodrammatico che solo Gigi sa dare alle sue canzoni. Il testo è strappalacrime e nel paese dei mammoni avrà fatto sicuramente qualche vittima, ma il ritmo del brano è sempre lo stesso: lento, vecchio, forse adatto alla kermesse sanremese, ma sicuramente troppo lontano dai miei gusti musicali. VOTO 4

Michele Bravi – Il diario degli errori

Andare a Sanremo non è da tutti, farlo con un pezzo che vede tra gli autori il figlio di Mogol (Cheope, non Sciopè, caro Capitan Totti) e Federica Abbate è roba da privilegiati. Bravi sciupa un pezzo che cantato da un artista più maturo sarebbe potuto risultare anche buono. Peccato, dalla sua c’è che si sta affacciando al mondo dei big soltanto ora ed il suo pubblico di televotanti lo sosterrà comunque. VOTO 5

Paola Turci – Fatti bella per te

Piacevolissima sorpresa. Dalla Turci mi aspettavo un pezzo molto più lento, moderato; la cantautrice romana sceglie invece di spiazzare tutti con un brano rockeggiante niente male. Il testo è impegnato al punto giusto e, nonostante qualche ritornello di troppo dall’effetto un po’ troppo ridondante, si rimane attratti dalla grande carica interpretativa dell’artista. Mezzo punto in più perché il brano è parecchio orecchiabile. VOTO 7,5

Francesco Gabbani – Occidentali’s Karma

L’anno scorso era simpatico e il pezzo non era nemmeno stupido. Quest’anno si presenta sul palco con un brano senza senso e si mette a ballare manco fosse Christian De Sica che fa il trenino di capodanno in uno dei suoi cinepanettoni. Tranquilli animalisti, per fortuna la scimmia che balla con lui non si confonde a causa della caoticità del testo e riesce a tornare a casa sana e salva. VOTO 3,5

 Michele Zarrillo – Mani nelle mani

Allora, qui a casa mia tifano per lui. Io sono cresciuto ascoltando i suoi brani in macchina di mamma insieme a quelli di Mango, Baglioni e Renato Zero. Insomma, inevitabilmente io Zarrillo ce l’ho un po’ nel DNA. Metteteci pure che il pezzo è una delle sue classiche ballate e che non sfigura manco tanto se ripensiamo al classicone zarrilliano “Una rosa blu” ed ecco che Michelone riesce veramente a convincermi. La performance vocale dell’artista, poi, è una delle migliori del festival. Mezzo punto in più perché ha fatto emozionare una sua fan: mia mamma. VOTO 7,5

Chiara – Nessun posto è casa mia

È un brano che non brilla immediatamente, ma che va ascoltato più volte per essere apprezzato. Quello che salta subito all’occhio, anzi all’orecchio, è che i fratelli Verrienti, che l’hanno scritto, hanno fatto un ottimo lavoro. L’interpretazione della cantante padovana poi è molto elegante e piacevole. Per ora si merita un po’ più della sufficienza. VOTO 6,5

Raige & Giulia Luzi – Togliamoci la voglia

Non ho dubbi: il premio tamarrata di Sanremo 2017 è il loro. Non c’è una cosa che va bene nel loro duetto; male il testo, male l’amalgama delle voci e degli sguardi, male il rappato, male le parti vocali soliste della Luzi. Per “l’eleganza” del loro abbigliamento, poi, assomigliano a Verdone e alla Gerini in “Viaggi di nozze”… almeno quelli però facevano ridere. VOTO 3

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