Titolo: Keith Haring
Data delle opere: Dal 1982 al 1990
“Vox populi, vox Dei” dicevano i latini. Beh, anche Keith Haring la pensava così ed il suo genio risiede proprio nell’aver dato voce attraverso i suoi Radiant babies (omini che irradiano) e Barkings dogs (cani che latrano) all’umore popolare, alla pancia della società, alla massa annoiata, delusa, arrabbiata.
Le sue opere campeggiano ormai ovunque: musei, gallerie, ma soprattutto strade, gadgets, capi d’abbigliamento). Il suo stile, poi, è inconfondibile ed ha il grande merito di aver aperto la strada popular al culto della street art.
La carriera di Keith Haring parte da degli omini stilizzati disegnati con un gessetto bianco sulle metropolitane newyorchesi e poi dal 1982, anno della prima mostra personale, registra soltanto successi. Nel 1986 apre il primo Pop shop a New York, dove il pubblico può acquistare gadgets e guardare l’artista al lavoro. Qualche anno dopo Haring “sbarca” in oriente ed apre una succursale a Hong Kong. Una carriera artistica e commerciale così lucente quanto breve; nel 1988 l’artista neo pop annuncia di aver contratto l’AIDS e dopo solo due anni muore.
Grande però è l’eredita consegnata al pubblico; non solo un lascito culturale e artistico immenso, ma anche una grossa testimonianza di un’accurata analisi sociale: Haring aveva anticipato i tempi, aveva intravisto e disegnato la decadenza di una società moderna ignorante e tritacarni, un sistema che si nutre di menti svendendo i corpi.