Quattordici anni senza “Albertone”, il romano che ha saputo raccontare l’Italia

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Sono passati quattordici anni dalla morte di  Alberto Sordi, uno degli artisti più amati del panorama cinematografico italiano e non solo. “Albertone” è stato un attore, regista e doppiatore unico nel suo genere, capace di esportare e celebrare la vera romanità in tutto il mondo grazie alle numerose pellicole. Un legame speciale e indissolubile quello con la capitale, culminato con la nomina a sindaco per un giorno in occasione del suo ottantesimo compleanno.

Interprete della “Commedia all’italiana” insieme a Vittorio Gassman, Nino Manfredi e Ugo Tognazzi, Alberto Sordi ha saputo raccontare la storia del nostro paese con grande maestria e meticolosità, ponendo l’accento su vizi e virtù del sistema Italia, dal dopoguerra fino al boom.  Durante la sua carriera, in cui ha recitato in 152 film tra cinema e tv, ha interpretato tanti ruoli, alcuni ancora tremendamente attuali: il soldato in trincea, l’italiano medio del miracolo economico, fino al volto da belva umana. I suoi personaggi sono entrati nella memoria collettiva di tutti noi, insieme alle celebri battute e alla gestualità. Tra i suoi film più importanti ricordiamo “Un americano a Roma”(1954), “Il vigile”(1960), “Polvere di stelle”(1973),”Nuovi mostri”(1977) e “Il Marchese del Grillo”(1981). Un’artista che ha fatto ridere e ha fatto piangere, capace di unire l’uomo e l’attore con grandissima semplicità, qualità sempre più rara nel cinema di oggi.

Una carriera lunga  quella di Alberto Sordi, culminata con la consegna del Leone d’oro alla Mostra del Cinema di Venezia nel 1995, senza dimenticare le tre nomination in occasione dei Golden Globe nel 1963, 1964 e 1966. Sicuramente pochi premi in confronto alle sue straordinarie doti, ma Albertone era cosi, gli bastava essere un italiano come tanti, uno del popolo vicino alla gente. Per questo, nonostante sia passato tanto tempo dalla morte, il suo ricordo è ancora vivo nel cuore di tutti gli italiani, che non lo hanno dimenticato e mai lo faranno .

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