Come suona questo Carnevale?

bohemian-soireeIl Carnevale è la festa laica preferita dai bambini, si sa. A chi invece ha passato da un po’ l’età infantile, forse perché costretto a portare così tante maschere già durante l’anno, tutta questa allegria e queste mascherate fanno quasi allergia. Ora però non voglio fare il “Grinch” del Carnevale, è solo che lo spirito giocoso di questa festività, per noi più adulti, si è ormai perso; preferiamo mascherarci in una sola notte, quella di Halloween, cosicché il buio possa celare i nostri travestimenti e, soprattutto, noi stessi possiamo prendere le distanze da tutto ciò, quasi a dire: «Mica l’abbiamo inventata noi questa menata di mascherarci… date la colpa agli americani!”.

Detto questo, voglio suggerirvi le prime 5 canzoni che il mio modo di vivere questo Carnevale 2017 e l’attualità mi hanno ispirato.

Primo brano.

1982, quando le scimmie nella musica non andavano così tanto di moda (ogni riferimento alla scimmia nuda di Gabbani è puramente casuale, eh), Peter Gabriel presentava al mondo un pezzo elettrorock, che parla di istinti animaleschi e di amore. Quando l’uomo si fa divorare dalla gelosia si trasforma in un animale agitato, rabbioso e pieno di paura, i cui sensi sono inebriati dall’istinto.

Secondo brano.

In settimana la NASA ha scoperto l’esistenza di un altro sistema planetario con sette pianeti simili alla Terra. Una scoperta sensazione ed affascinante, però c’è da dire che l’uomo delle stelle cantato da David Bowie sapeva già tutto quanto. Sicuramente anche da lassù, con quella saetta sempre disegnata sulla guancia destra, il Duca Bianco starà aspettando che “quell’uomo delle stelle che sta aspettando in cielo e che vorrebbe venire ad incontrarci, ma pensa che ci potrebbe sbalordire…” cambi idea.

Terzo brano.

Siamo continuamente assaliti da notizie di attualità che mettono in evidenza l’eccessiva lentezza della burocrazia italiana. Ascolto questo brano di De André e associo immediatamente il fantomatico ballo delle maschere a tutte le decisioni o le sentenze che tutti quei cavilli del sistema rimandano a data, sempre, da destinarsi. Un inno a distruggere tutte quelle falle del sistema che di certo non fanno bene né alla giustizia né al progresso.

Quarto brano.

Torniamo al discorso fatto in apertura sulla festa di Halloween. È ormai un dato di fatto che noi adulti preferiamo mascherarci da mostri per una notte piuttosto che sorbirci tutti quei coriandoli e quelle stelle filanti per tutta la settimana di Carnevale. Metteteci pure che è fine settimana e già sto pensando al lunedì mattina e alla mia somiglianza allo zombie di Michael Jackson quando mi alzerò dal letto… ed ecco che mi è venuta in mente questa canzone.

Quinto brano.

Le maschere che indossiamo quotidianamente e che condiamo di bugie per accontentare tutti, tranne che noi stessi, pesano di più ogni anno che passa. La soluzione? Non dimentichiamo che sotto a tutte quelle maschere c’è pur sempre la fragilità dell’uomo, che può sbagliare e mostrare le sue debolezze senza il timore di essere giudicato.

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