“Se io fossi un angelo chissà cosa farei…” è una delle più belle frasi di uno dei capolavori di un cantautore geniale ed eclettico, che ci ha lasciato cinque anni fa: Lucio Dalla. A riascoltarlo oggi questo estratto, tratto da una canzone, tutta meravigliosa, intitolata per l’appunto “Se io fossi un angelo”, fa sempre un po’ sorridere; chissà, infatti, cosa stara combinando in cielo un cantautore unico come Dalla.
Di certo avrà già tenuto migliaia di concerti facendo innamorare intere “curve” di angeli; avrà poi messo su una scuola per i musicisti che ci hanno lasciato troppo presto e starà insegnando loro come toccare le corde dell’anima, quell’anima che canzoni, come quella sopracitata, colpiscono ancora oggi.
In questi cinque anni sono stati tanti gli omaggi che la musica italiana ha riservato al cantautore bolognese ed anche quest’anno, soprattutto la sua Bologna, lo ricorderà con grande affetto. Ringraziamenti dovuti ad un vero e proprio maestro del cantautorato, che, oltre a scrivere pezzi che resteranno per sempre nella storia della musica, ha permesso in primis a quei ragazzi della “scuola Dalla”, come Samuele Bersani, Luca Carboni o Gaetano Curreri tanto per citarne alcuni, di lasciare un segno tangibile nel nostro panorama musicale e, in secundis, ha regalato a tantissimi appassionati di musica l’opportunità di sognare, e magari intraprendere, il duro cammino della musica italiana moderna.
“Se io fossi un angelo… è chiaro che volerei. Zingaro, libero, tutto il mondo girerei…” e, questo lo aggiungo io, “con l’arte della mia musica ad emozionarvi continuerei…”.
Grazie Lucio!