L’eterno Stanley Kubrick

Stanley, nome comune negli Stati Uniti, soprattutto nei vicoli del Bronx, significa “radura di pietre”. Appunto, la pietra: il significato del simbolo delle pietre ha a che vedere con concetti quali la solidità, la stabilità e il restare “a terra” o piantati a terra ovvero avere una mente pratica e razionale. Le pietre sono il simbolo della gravità intesa come forza attrattiva verso il centro della terra e, per questo, anche verso il nostro centro interiore: le rocce e le pietre si trovano in ogni luogo e per questo motivo siamo spesso portati a darle per scontate, nel senso che non pensiamo al loro significato. Ecco, Stanley Kubrick riprende molto questi caratteri, tutti sanno chi sia, tutti conosco la sua solidità cinematografica e tutti inconsciamente sono al corrente che ha inventato un nuovo modo di fare cinema.

Kubrick

Stanley Kubrick era un uomo lontano dagli eccessi delle mode e il suo pensiero si modellava sul linguaggio del nuovo spettacolo a venire: l’immagine nella sua estrema sintesi visiva.  Kubrick fu un esperto fotografo. La sua passione verso le immagini lo portò a lavorare giovanissimo con il magazine “Look”, a quel tempo il principale concorrente di “Life”. Un particolare curioso è che legò la sua visione fotografica alla scacchiera, laddove divenne anche un maestro degli Scacchi.

Stanley-Kubrick-Birthday-072615Il suo approccio ai nuovi progetti era completamente diverso da quello degli altri registi. Preferendo l’isolamento e il controllo completo delle sue produzioni, Kubrick fu in grado di razionalizzare al massimo il flusso di lavoro. Basta guardare anche le foto di scena di alcuni film in cui la crew tecnica consiste sempre di pochissime persone. In questo modo Kubrick non solo si sottraeva alle regole hollywoodiane che volevano garanzie di guadagni, ma con piccoli budget riusciva a realizzare film che dentro Hollywood sarebbero costati molto di più. I suoi successi poi gli consentirono di avere più facilmente carta bianca per i progetti futuri. Per esempio, dopo il successo di Lolita, Kubrick ottenne dalla Warner Bros. praticamente totale libertà per Arancia meccanica. Ma oltre che ad uno straordinario “direttore di orchestra”, Kubrick si focalizzò sui concetti base di come si potessero rappresentare emozioni interiori. In questo seguì soprattutto Brecht, Nietzsche e Freud. Chi conosce questi autori potrà benissimo associare le loro poetiche e tesi scientifiche a molti film di Kubrick che riguardano le tecniche teatrali di straniamento, il Superuomo e il mondo dei sogni. Il Regista dedicò gran parte del suo cinema pure all’uso delle musiche, basta ricordarsi del valzer straussiano nel lungometraggio 2001: Odissea nello Spazio.

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Un grande cultore della settima arte e nonostante il successo dei suoi film e le innumerevoli candidature, non vinse mai l’Oscar come regista, ma le uniche statuette dell’Academy furono quelle per gli effetti speciali di 2001: Odissea nello spazio, per la fotografia di Barry Lyndon e per i costumi e la scenografia di Spartacus?

E sapevate che tra i progetti mai realizzati, c’era anche quello di girare A.I.- Intelligenza Artificiale (poi sviluppato da Steven Spielberg) e Il signore degli Anelli, su richiesta dei Beatles (ma Tolkien non gli concesse i diritti)?

Quindi tanti successi, ma pure molte e troppe incomprensioni per uno dei registi più importanti di tutti i tempi. Quindi, tornando a noi, Stanley è il nome perfetto per questo immenso e atemporale regista, perché esso come le pietre non ha sentito il peso del tempo. Kubrick e il suo cinema sono e saranno per sempre eterni.

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