“Chi salverà le rose?” – La recensione

Chi salverà le rose? diretto da Cesare Furesi. Cast: Carlo Delle Piane, Caterina Murino, Lando Buzzanca, Antonio Careddu, Guenda Goria, Philippe Leroy. Prodotto e distribuito da Corallo Film. Uscita nelle sale italiane: 16 marzo.vlcsnap-2017-01-31-11h47m56s161Giulio (Carlo Delle Piane) è un anziano signore che ha fatto del poker la sua unica professione (nonostante il titolo di avvocato). Da anni vive con il suo grande amore Claudio (Lando Buzzanca) in un’enorme villa di Alghero ormai in rovina. Da qualche anno Claudio si è ammalato gravemente e Giulio, per non far mancare nulla all’amato, spende tutte le sue ricchezze, si reinventa cameriere, cuoco, giardiniere… e trascura il suo rapporto con la figlia Valeria (Caterina Murino) e con il nipote Marco (Antonio Careddu), anch’esso affascinato dal mondo del poker. Con l’aiuto del gioco e della famiglia Giulio riuscirà a rimettere in piedi la sua vita anche se a caro costo.

Che dire? La trama è certamente ben costruita su di una storia d’amore immenso, che svela la vera essenza del sentimento. Il contorno rappresentato dal poker è un buon pretesto per far scorrere la narrazione, ma è forse fin troppo presente e risolve la situazione in modo fin troppo favolistico.

I personaggi di Carlo Delle Piane e Lando Buzzanca sono interpretati in maniera magnifica e rappresentano le note più liete di questo film. La recitazione di Caterina Murino, invece, appare spesso piuttosto esagerata mentre il giovane Careddu, per più di metà film a stretto contatto con mostri sacri della recitazione come Leroy e Delle Piane, ne esce abbastanza bene.vlcsnap-2017-01-31-16h50m24s959

La tematica trattata è delicatissima. Sarebbe stato fin troppo facile puntare tutta l’attenzione sulla storia dell’amore omosessuale e acquisire consenso grazie a questo, ma il regista Cesare Furesi, alla sua opera prima, sceglie di trattare il sentimento in questione come è giusto che sia, ovvero con estrema semplicità, celebrando la tenerezza di un sentimento autentico. La trama, come già detto, si risolve in maniera fin troppo sbrigativa alla trovata del poker e sembra essere un prodotto più da fiction che da cinema; non è una critica sia ben inteso, semplicemente la pellicola avrebbe bisogno di più tempo per sviluppare la sua trama.

Nota di merito per la fotografia che inquadra benissimo l’essenza delle bellissime location di Alghero. Tra bellissimi tramonti e carrellate di immagini di un lungomare da favola.

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