A Mezzago, comune alle porte di Monza, la musica ha una lunga tradizione, tanto da avere un indirizzo specifico già a partire dalle medie grazie alla presenza dell”Accademia Mozzati’. E’ proprio in questo paese che, qualche giorno fa, si è verificato un episodio paradossale: un ispettore della Siae ha preteso che la scuola pagasse il diritti d’autore sulle canzoni che i bambini suonavano all’aperto.
La ricostruzione della vicenda
Gli allievi erano tutti pronti con i loro strumenti quando all’improvviso è arrivato il funzionario che ha fatto l’incredibile richiesta, lasciando a bocca aperta tutti i presenti. I familiari hanno invocato al buon senso, cosi come il preside della scuola Franco Maria Franci, che si è messo in contatto con i vertici della Siae spiegando che i bambini stavano facendo solo una prova prima del concerto, che si era deciso di fare in giardino. Morale della favola: la scuola in realtà non stava violando nessuna legge ma semplicemente era arrivato sul posto un funzionario un po’ troppo scrupoloso
La musica di sottofondo: le regole SIAE
Questa vicenda è un esempio emblematico di come la burocrazia a volte possa andare in tilt. La frase pronunciata dall’ispettore “Musica diffusa, dovete pagare” fa riflettere e non poco. La SIAE in questo senso parla chiaro: per quanto riguarda la musica di sottofondo negli esercizi commerciali come supermercati, negozi di abbigliamento o sale giochi(che può avvenire con radio televisori o cd),dal vivo, il compenso per il diritto d’autore si corrisponde tramite un abbonamento, che varia dal numero di apparecchi utilizzati e dalla superficie del locale in cui viene diffusa la musica. L’esercente dovrà quindi rivolgersi alla struttura SIAE competente per il territorio per stipulare l’abbonamento, pena sanzioni amministrative e penali. Da tale permesso però sono escluse le altre tipologie di utilizzo negli esercizi commerciali come eventi musicali o spettacoli. Si può dire quindi che l’ispettore capitato nella scuola di Mezzago sia stato un po’ troppo scrupoloso, soprattutto considerando che i bambini erano in giardino solamente per una prova a cui avrebbe dovuto seguire poi il concerto. Va bene essere rigidi, ma a volte un po’ di buon senso non guasta mai…