“La Pazza Gioia” di vincere

originalRispettati i pronostici, nessuna sorpresa né scambio di buste – come accaduto ai nostri fratelli americani -, “La pazza gioia” di Paolo Virzì si aggiudica ben cinque statuette, tre le quali le più importanti: il David per il miglior film, quello per il miglior regista e quello per la miglior attrice protagonista.

Un successo atteso, ma non meno degno di lode perché arrivato nello scontro d’alta qualità con pellicole assai meritevoli; segno di quanto il cinema italiano degli ultimi anni si trovi in una situazione di eccellenza notevole.

la-pazza-gioia1-1000x600Bella e vera l’emozione provata da Valeria Bruni Tedeschi nel momento in cui ha ritirato la sua statuetta come miglior attrice, coinvolgendo in uno sketch involontario la collega co-protagonista de “La Pazza Gioia” Micaela Ramazzotti. Bellissimo il fatto che abbia vinto la statuetta come miglior pellicola un film che parla di persone vere e problemi reali, di quelle patologie mentali troppo spesso tristemente bollate come incurabili o vergognose.

“La Pazza Gioia” è la summa più completa di tanti piccoli aspetti che l’hanno resa una pellicola sublime; dalla scenografia alle acconciature (anch’esse vincitrici del David), dai costumi alle musiche, dalla sceneggiatura e dalle attrici alla regia magistrale di Virzì.

Il segreto della vittoria sta tutto qui.

Evviva “La Pazza Gioia” di vincere.

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