Oggi spegne 61 candeline un altro grandissimo attore americano, Andy Garcia. Nonostante l’assenza di premi, tralasciando le varie nomination ricevute, l’artista cubano ha influenzato (e non poco) il cinema hollywoodiano con interpretazioni perfette in ogni genere calcato.
Da quello gangster, indossato negli anni ’80, a quelli drammatici degli anni successivi, il passo è stato facile. Infatti la sua fama è nata grazie alla fisionomia cubana che lo ha reso affascinante e adatto a rivestire ruoli noir nei gangster movie, come ci ricordano Gli Intoccabili del 1987 di Brian de Palma o il Padrino-Parte III di Francis Ford Coppola del 1990, anche se gli fu lasciato raramente la parte dell’attore protagonista. Quella gli fu affidata da Hal Ashby per la prima volta nella pellicola ‘8 milioni di modi per morire’ che però non ottenne un grande riscontro da parte della critica.
Quella nomination agli Oscar del 1990 come migliore attore non protagonista nel film di Coppola racchiude un po’ la carriera di Andy Garcia, costellata da molte prove corali (la saga degli Ocean di Sodembergh) e dalla versatilità di genere (negli anni sempre più indirizzata su ruoli drammatici e romantici), ma senza veri e propri premi a volte più che legittimi.
Ma noi, da sempre vicini alla performance anziché ai riconoscimenti, non possiamo che augurargli tanti altri anni di capolavori, tra recitazione e regia!
“A fare di te la persona che sei non è la carriera. Sono il comportamento nei confronti di chi ami e le tue scelte nella vita”