di Manuel Saad
NUOVE GENERAZIONI DI FILMMAKER
Solo attraverso un rapporto così intenso con la musica, si riesce a darle forma e colore. Studio, gavetta e passione accompagnano una regia e una sceneggiatura perfettamente compatibili con le esigenze dei brani.
Antonio Usbergo e Niccolò Celaia sono la YouNuts!
Quando e come avete iniziato?
A- Ho cominciato con la fotografia nel 2007 circa. Appena uscirono le prime reflex ho cominciato a smanettare in ambito video. Insieme ad altri due amici avevo aperto uno studio di comunicazione ed ho incontrato Nicco proprio durante la realizzazione di uno spot.
N- Io ho studiato al Cine Tv Rossellini ed ero già appassionato di fotografia e video. Ho avuto un gruppo musicale, i Brokenspeakers, per la quale ho iniziato a fare alcuni videoclip che poi venivano richiesti anche da altri. Andando avanti con Antonio ci siamo trovati bene ed eccoci qua.
“In questo lavoro molte cose le capisci solo facendole”
Quali sono i vostri mostri sacri del cinema?
A- Hai carta e penna? (ride)
N- Tarantino, Spielberg, Nolan… anche se noi abbiamo un debole per film tipo “Ritorno al futuro”, “Ghostbusters”…
Avete lavorato con numerosi artisti spaziando anche tra i generi. Dal rap di Salmo al pop di Mengoni e Jovanotti. C’è qualcuno con cui vi piacerebbe collaborare?
A- Il nostro sogno sarebbe Eminem.
Qual è il vostro videoclip preferito? E quello più difficile ad essere stato realizzato?
A- Te ne diciamo tre: “Pieno di vita”, “Questa nostra stupida canzone d’amore” e “1984” che è stato anche uno dei più difficili da realizzare.
N- Ci sono voluti tanti giorni di ripresa ed immagina che ogni scena dura dieci secondi ma poi devi ricostruire un videoclip intero.
Avete creato uno schema fisso che seguite per ogni produzione oppure improvvisate sul momento andando più “di pancia”?
A- Abbiamo un nostro schema fisso ma può variare a seconda dei casi.
N- Se un video ha una nota più narrativa oppure un altro tipo di approccio.
A- Il metodo di lavoro è sempre quello, anche con le persone che lavorano con noi. Abbiamo dei collaboratori fantastici e se esce un bel video è soprattutto merito loro, a partire dalle location fino agli oggetti di scena.
In questo campo quindi, lavorare in un team è fondamentale.
A- Sì assolutamente. Prima eravamo io e Nico e facevamo un lavoro da 10 persone, ora invece abbiamo 10 persone. Capita ancora che per alcuni video ci occupiamo noi della scenografia, dei costumi etc. ma se ci troviamo in un periodo pieno di lavoro, ci facciamo aiutare da professionisti
Per chi volesse intraprendere la carriera del videomaker, cosa consigliereste?
N- Cambiare idea! (ride) Sicuramente tanta pratica. Prendi una videocamera e fai cose anche senza sapere bene cosa stai facendo. In questo lavoro molte cose le capisci solo facendole, senza ovviamente trascurare il lato teorico della cosa.
A- Tra l’altro, la tecnologia ha accorciato le distanze con i professionisti. Ora molti mezzi ti permettono di ottenere un buon prodotto senza dover spendere cifre alte. La creatività e il gusto fanno parecchio e sono elementi che si formano sul campo. Quando hai passione capisci facilmente come fare delle cose e vai avanti.