Giulia Lorenzoni presenta “The Monk”

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ph. Giacomo Mearelli

Ciao pubblico di Musica Zero Km, sono Giulia Lorenzoni, cantante e cantautrice e vi parlerò del mio nuovo progetto “The Monk”.

Ciao Giulia, Come nasce questo progetto?

Il libro “The Monk” nasce da uno studio folle su tutto ciò che riguardasse il mondo di Thelonious Monk. Ho letto molti libri sulla sua vita, ma soprattutto l’ho inseguito in tutto il mondo durante i suoi tour ed ho letto e studiato tutti gli articoli che parlassero dei suoi concerti. Inoltre, cosa fondamentale, ho contattato tantissimi storici del jazz per sapere se avessero materiale su Monk da farmi consultare e qui ho avuto la risposta fondamentale del grandissimo Adriano Mazzoletti, che, grazie al suo grandissimo archivio di materiale inedito, mi ha dato una grande mano. Il progetto “The Monk”, quindi nasce dal libro, e il 16 novembre al Load di Roma diventerà uno spettacolo che verrà registrato in un vinile.

Thelonious Monk era un artista molto particolare, cosa volete trasmettere al pubblico “raccontando” la sua musica?

Innanzitutto, Thelonious Monk ha trasmesso molto a me, da questo vorrei partire per trasmettere al pubblico ciò che io ho appreso dalla sua vita, dalla sua storia. Proprio da questo è nata l’esigenza di una comunicazione totale fatta di parole, teatro e musica. Lo spettacolo è una serie di spot, di piccoli aneddoti, di una serie di interpretazioni della realtà, inventati sì da me, ma comunque fedeli al suo pensiero, che vorrei portassero il pubblico a leggere il mio libro e, soprattutto, ad ascoltare la musica di questo artista.

A proposito di Monk, egli era un fenomeno imprevedibile, ci sarà spazio per l’improvvisazione anche nello show?

Assolutamente sì! La musica jazz dà ampio spazio all’improvvisazione. Nello show troverete sul palco me e il pianista Tobias Nicoletti, con il quale si creerà un dibattito artistico più unico che raro.

È cambiato qualcosa nel tuo modo di fare musica dopo che hai approfondito lo studio del jazz per scrivere “The Monk”?

In realtà nasco dal jazz e ho sempre approfondito questo mondo. Monk è l’artista che, da sempre, più mi ha colpita: mi ha comunicato una grande forza soprattutto dal punto di vista della scrittura, che trovo tutt’ora visionaria.

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ph. Giacomo Mearelli

Musica, scrittura e recitazione: 3 passioni distinte che sei riuscita, già anche altre volte, a racchiudere in un solo progetto, è questo il tuo “sogno d’artista”?

Sì, il mio sogno d’artista è questo. Innanzitutto, vorrei vivere della mia musica e sono contento che la strada si stia finalmente aprendo e stia riuscendo in questo mio intento. Tornando a “The Monk”, mi piace dirvi che questo, in realtà, era il primo progetto di teatro-musica che io volevo portare già l’anno scorso, solo che nel frattempo, per esigenze emotive, è andato in scena prima un altro progetto che si chiama “La Valigia”, nato dal mio libro “Una valigia di perplessità”, che stato in tour per più di un annetto, e da questo progetto inaspettato è nato il vinile “La Valigia”. “The Monk”, in realtà quindi, era già pronto da tempo…

Perché a detta di molti il vinile è l’unico formato degno di ospitare dei lavori jazz?

Credo che sia più un’esigenza economica che di genere. La musica è da sempre vittima di pirateria e “piratare” un vinile è una cosa strana perché questo supporto è prima di tutto un oggetto che porta con sé una miriade di significati prima che un disco. Di fatto, nel 2019 il vinile è quasi un’esigenza artistica. Anche il mio “La Valigia”, per mia decisione, non è stato caricato su alcuna piattaforma di streaming. Per ascoltarlo devi venire a teatro e, se poi ti sarà piaciuto, allora comprerai il vinile. A mio parere, è un ottimo metodo per riportare gente ad ascoltare musica dal vivo.

Il tuo rapporto con “Love More Nation” di Giampiero Turco e Mariagrazia Finocchi…

L’incontro con Giampiero Turco e “Love More Nation” avviene circa un anno fa ed è abbastanza incredibile pensare che in due anni abbiamo già pubblicato due libri, registrato un disco e il 16 novembre al Load District registreremo il secondo disco.

Quindi ci vediamo il 16 novembre…

Sì, l’appuntamento con me e Tobias Nicoletti è proprio il 16 novembre al Load District di Roma in Via Dei Durantini, 90 con apertura cancelli alle 20 e inizio concerto alle 21. Free entry. Non avete scuse, vi aspettiamo!

Potete guardare l’intera intervista video qui sotto:

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