Di Francesco Nuccitelli
Artista emergente, di personalità e di gran talento. Ganoona è tra i pochi artisti moderni in grado di unire due generi apparentemente distanti come il cantautorato italiano e la musica latina, in un crossover unico e di grande interesse. Tante le influenze in questo brano: tra il racconto di un’amicizia turbolenta, un’identità divisa tra due culture e il romanzo “Cent’anni di solitudine” di Gabriel Garcia Marquez. Ganoona si è così raccontato dopo l’uscita di “Cent’anni”.
Come nascono i tuoi brani?
Scrivere una canzone è un modo per conoscermi meglio e per capire ciò che mi accade intorno. Poi una volta che il pezzo esce è quasi una liberazione. È terapeutico per me.
Cosa racconti in “Cent’anni”?
Parlo di un’amicizia tossica che ho sperimentato sulla mia pelle e che ho sentito l’esigenza di raccontare. L’ho fatto per leccarmi un po’ le ferite e per riuscire ad andare avanti. In questo brano ho cercato di fare qualcosa di inedito, quello che oggi possiamo definire come urban pop, indie pop ecc.
Il brano è uscito il 31 gennaio, hai già ricevuto un feedback dal tuo pubblico?
Il brano mi sta dando grandi soddisfazioni e la risposta è molto buona. Tante persone mi hanno scritto sui social, si immedesimano nel brano, in quello che racconto e questa è la cosa più bella per me.
Nel brano citi Gabriel Garcia Marquez e il suo romanzo “Cent’anni di solitudine”, cosa ti ha ispirato di quel romanzo?
Di questo libro mi ha colpito la corrente letteraria alla quale appartiene, quella sorta di realismo magico che mi ha sempre affascinato tanto. Anche la mia scrittura è legata alla fusione tra realtà e spiritualità. Ciò che mi è rimasto impresso è quella sorta di spaesamento che deriva dall’incomprensione del lettore verso il romanzo. Tra chi è vivo e chi non lo è…
Sei italo-messicano, quanto è importante per la tua musica unire queste due culture?
Il tentativo è proprio quello di creare una “confusione” unendo due tradizioni così differenti. In passato avere contemporaneamente queste due culture mi dava l’impressione di una frattura, come due pezzi dei lego che non si incastravano. La musica è stata un’occasione per creare un ponte tra queste due realtà così diverse.
Dietro al singolo c’è un progetto più ampio?
Devono uscire ancora un paio di singoli (uno probabilmente già nel mese di marzo, ndr.), che successivamente confluiranno in un album, anche se non so se uscirà prima dell’estate o dopo. Sarà qualcosa di più elaborato e completo per far conoscere tutte le mie sfaccettature musicali.
Per l’estate stai preparando un tour?
Sì sto preparando qualcosa. Ho appena fatto due date zero a Milano, per lavorare con tutti i musicisti. Sarà tutto suonato e non ci sarà nulla di registrato. Posso già dire che il 7 agosto sarò ospite “all’IndiePendenza festival” in provincia di Alessandria, che è un evento musicale molto bello e interessante. Invito poi a seguire tutti i miei social per rimanere aggiornati sulle prossime date.