Non avevo mai sentito parlare di questa specie di Zecchino d’Oro Europeo prima del mio Erasmus in Svezia. Quando si entra nella dimensione Erasmus seguire questo show abbastanza trash diventa un’esperienza tutto sommato divertente, quasi come seguire le finali dei mondiali di calcio per chi di calcio non se ne intende.
Per i novellini come la sottoscritta, Eurovision Song Contest è un programma nato nel 1956 per riunire i destini dei diversi paesi europei nello scenario del dopoguerra all’ interno del palinsesto televisivo European Broadcasting Union. Questo contest musicale internazionale che ogni anno raggiunge tra i 100 e i 200 milioni di telespettatori sembrerebbe essere uno dei programmi più longevi della televisione mondiale e che annovera tra i vincitori nomi come i mitici Abba (Svezia, 1974) e Celine Dion (1988 Svizzera).
Questo programma è molto amato in Europa, in particolare dagli Svedesi che hanno ospitato l’edizione 2016. Nel 2016, circa il 40% della patria degli Abba era concentrata sul piccolo schermo. Non sorprende quindi il fatto la Svezia nel 2017 sia arrivata 5 e che quasi ogni anno sia nella top 10. Ovviamente, questo programma così internazionale riflette gli umori e le tendenze politiche europee. Un esempio di queste è dato dalla diatriba Ucraina- Russia. Anche quest’anno c’è stato spazio per tensioni tra i due paesi dato che la rappresentante della Russia Julia Samoylova non ha ottenuto il visto per l’ Ucraina.
E l’Italia?
Il 2017 è stato un anno di eccezione per l’ Italia poiché si sono verificate in contemporanea alcune condizioni mai accadute negli ultimi 20 anni. Infatti probabilmente per la prima volta a Sanremo ha vinto una canzone già conosciuta e cantata dagli italiani come Occidentali’s Karma. Inoltre il video di Gabbani aveva riscosso molte reazioni positive su Youtube dal pubblico straniero anche prima del contest europeo (probabilmente grazie al suo charme da tipico italiano).
Morale, nonostante avessimo tutte le carte in regola per conquistare una vittoria che non vediamo dal 1990 con Cotugno, il nostro Gabbani non ce l’ ha fatta e si è aggiudicato soltanto il Premio Stampa, circa 115 milioni di visualizzazioni su Youtube e un’accusa di alcolismo. E come con Trump ed il referendum di dicembre, le previsioni non ci hanno azzeccato e così ci siamo aggiudicati il sesto posto anziché l’ atteso podio.
La colpa di questa mancata vittoria potrebbe essere attribuibile ad una buona dose di disinteresse nostrano. Su Rai 1 c’è stato il 16,94% di share che solo per un soffio ha superato Amici di Maria de Filippi; dato ridicolo se si pensa che per Sanremo 2017 lo share è arrivato al 58% e che ha raggiunto il 66% per la finale Germania – Italia nel 2016.
Negli anni 80 l’Italia prese le distanze da questo festival per il basso livello delle canzoni nonostante Eurovision sia stato fondato proprio usando il modello di Sanremo. Nel 2003 venne però ritrasmesso da GAY TV dove ebbe circa 5 milioni di contatti e iniziò a riacquisire importanza.
L’augurio è che nel futuro questa manifestazione possa riaccendere lo spirito Europeo (o Erasmus) che giace in tutti noi con la speranza che diventi sempre un momento interessante di intrattenimento e non solo un teatrino politico. In ogni caso un grazie a Gabbani per averci fatto sognare la vittoria almeno un po’!