EMMA

Musicazero km- EMMA1
di Alessio Boccali

Emma Marrone

“Essere qui” e godersi il viaggio…

Emma Marrone non ha mai avuto peli sulla lingua. La sua vita, il suo carattere forte e deciso l’hanno sempre portata a lottare per imporsi, prima per far ascoltare la sua voce ad un pubblico più vasto e poi per scrollarsi di dosso quell’etichetta di ex concorrente di un talent, che spesso in Italia pesa come un macigno. Emma ci è riuscita ampiamente e grazie al suo talento e ad un bel team di amici e colleghi del mondo della musica ha sfornato un album molto interessante.

Ciao Emma, è uscito da poco il tuo “Essere qui”, quello che balza subito all’occhio è che sei meno presente come autrice eppure i brani riescono a raccontarti. È per caso il disco che ti rappresenta di più?

Questo è il disco che rappresenta il mio momento; pur non essendo molto presente riesco a cantare molto di me perché mi sono circondata di autori che conoscono perfettamente la mia storia e che sono soprattutto amici perché è ancora possibile farsi amici sinceri in questo mestiere. Loro per me hanno confezionato dei veri e propri vestiti su misura.

Nel tuo disco è citato tante volte il sentimento positivo per eccellenza L’amore e poche volte il dolore, l’odio, la sofferenza… c’è sempre una sensazione di speranza in questi testi, è vero?

Sì, è il frutto di un lavoro che ho fatto su me stessa per guardare al futuro in maniera meno negativa. Sono stata meno cattiva con me stessa ed ho iniziato a guardare il bicchiere mezzo pieno. In questo disco c’è la mia voglia di luce, di uscire dall’ombra e prendere in mano la mia vita.

Musicazero km - EMMA 3

È una Emma diversa anche nella vocalità quella di questo disco. Cosa è successo?

Sì, la mia voce ha risposto al mio “ammorbidirmi”, ha seguito il mio modo di essere più rilassato.

Un album che è molto donna, cantato poi da un’artista come te che, per vissuto personale, è stato preso come esempio da tantissime ragazze. Immagino tu senta questa responsabilità addosso, ma al contempo ne sia molto felice…

Più che una responsabilità, è un grande attestato di stima da parte di tutte le donne che mi seguono. Non ho mai preteso di essere un’educatrice, ma il mio carattere che sicuramente mi ha aiutato molto nella vita mi piace che possa essere d’aiuto ad altre donne. Sono onorata di questo.

Nel brano “Mi parli piano” parli di incomunicabilità. Hai mai riflettuto sul fatto che se per un artista i social network servono ad avvicinarsi al pubblico e viceversa, nella vita quotidiana questi ci stanno allontanando?

È una questione di utilizzo. Bisogna insegnare come gestire questa nuova forma di comunicazione, che non deve togliere, ma aggiungere qualcosa. Io cerco di essere molto attenta a questo fenomeno e spesso ne ho anche sofferto per episodi di cyberbullismo et similia. Non dimentichiamoci mai, però, che possiamo e dobbiamo essere noi a metterci nella condizione di non farci fare del male.

 

“Ogni giorno faccio dei viaggi in mare aperto sulla mia zattera per conquistare un pezzetto di felicità.”

 

A proposito del singolo “L’isola”, che ha anticipato l’uscita di “Essere qui”. Qual è l’isola della tua vita?

In realtà non l’ho ancora capito, ma nemmeno lo voglio capire. Se già conoscessi ora la mia mèta, non mi goderei l’esperienza del viaggio. Mi piace l’idea di navigare a vista perché è vero che corri maggiori rischi, però è altrettanto vero che quando ti succedono delle cose belle impreviste è una gioia doppia. La mia isola, quindi, cambia ogni giorno perché ogni giorno faccio dei viaggi in mare aperto sulla mia zattera per conquistare un pezzetto di felicità.

Questo disco ti ha portato a fare concerti in tutto il mondo, era già previsto e quindi per questo motivo l’album ha un sound più internazionale oppure è una gioia arrivata successivamente? E com’è la sensazione di portare la musica italiana nel mondo?

No, queste grandi soddisfazioni sono arrivate dopo. Sono molto contenta di portare l’Italia nel mondo, ma al contempo sono molto ansiosa. Mi sono preparata al meglio per ringraziare la vita e la musica per il regalo che mi è stato fatto. Sono molto contenta che questo tour internazionale sia arrivato proprio dopo questo disco per il quale ho avuto la fortuna di lavorare con dei musicisti stratosferici. Questo è quello che ti dicevo prima: meno controlli le cose e più le cose arrivano, quando smetti di controllare le cose, infatti, smetti anche di porti dei limiti.