a cura di Carlo Ferraioli
Richie Hawtin, ciuffo al vento: genio e sregolatezza
Trent’anni di attività fra le console di mezzo mondo
Cresciuto con la techno dietro casa, a LaSalle, in Ontario, un piccolo borgo di Windsor vicino Detroit, Richie è un’artista, a tratti esagerato, ma incredibilmente talentuoso, che non poteva che alimentarsi e crescere a pane e musica: ciò non sorprenda, soprattutto alla luce del fatto che il padre, sin da giovanissimo, gli somministrava pillole di Kraftwerk e Tangerine Dream.
Da quelle, ne ha passate tante prima di arrivare a ciò che è oggi, fra i primissimi progetti musicali di fine anni ottanta, inizio novanta, alle composizioni più recenti: Plastikman, F.U.S.E., Concept 1, Circuit Breaker, The Hard Brothers, Hard Trax, Jack Master, e UP! Un variegato ed incredibile sperimentare e rallentare, riflettere e comporre, esibirsi e divertirsi; i Concept del ’98 sono poi stati effettivamente ciò che si è portato dietro nel corso di tutta la sua lunga carriera, protesa nella voglia di rinnovarsi e lasciare a bocca aperta, ma mai paga di esperienze forti, anche personali, nei locali di mezzo mondo.
Ibiza, Berlino, Regno Unito, anche l’Italia, oltre che New York e il Canada, luogo dove visse inizialmente, per nove anni. Nato invece a Banbury, quarantotto anni fa, nella contea dell’Oxfordshire, ha sempre assunto a modello di stile e tecnica il magnifico Jeff Mills, così come nel suo nome completo c’è sempre stato Richard: Richard Michael Hawtin, come recita l’anagrafe del Cassano della musica elettronica, se mi è permesso tale accostamento. Richie, del resto, può essere inserito a pieno titolo nella seconda ondata di musicisti techno, che ha investito il mercato nella prima metà degli anni novanta. Visionario, ha avuto la lucidità e la buona idea di fondare progetti importanti, redditizi ed ancora in essere, quali l’etichetta Plus 8, che tuttora gestisce, risalente addirittura al 1990, alla Minus di otto anni dopo, con cui presenta i suoi lavori personali, per finire col tour ENTER, partito sei anni fa e più vicino a chi sta scrivendo. Ma non solo, anche lo show CLOSE, Container, From my mind to yours ed Ex.
Sempre propenso all’utilizzo delle tecnologie e delle macchine quali miglioramento dell’elettronica (evocando comunque i suoi primi e genuini rave dei ’90 all’interno dei live), Hawtin è fra i più avveniristici ed eclettici artisti in circolazione: ha saputo miscelare alla perfezione paradigmi vecchi e nuovi, fra un cocktail, un’intuizione e un after, che non si è fatto mai mancare proprio quale inebriamento della musica che lui stesso componeva, e compone. Il prossimo 21 luglio sarà ospite al castello scaligero di Villafranca di Verona, e non possiamo che augurargli di continuare così. Buon divertimento, ciuffo al vento.