RON

musicazero km - Ron
di Francesco Nuccitelli

Caro amico ti canto

Ron, nome d’arte di Rosalino Cellamare, è tra i grandi protagonisti della storia musicale italiana con una carriera lunga quasi cinquant’anni. Durante la presentazione del suo ultimo album “Lucio!”, sono riuscito ad incontrarlo per parlare di questo suo nuovo progetto.

Vorrei iniziare parlando del tuo rapporto con Lucio, come è avvenuto il primo incontro?

L’ho incontrato che avevo solo sedici anni e lui veniva alla RCA, la casa discografica con la quale avevo appena firmato un contratto. Mi volle vedere per farmi ascoltare “Occhi di Ragazza”, un brano che in seguito ha avuto un grande successo cantato da Morandi e che la commissione sanremese non mi aveva fatto passare. Da subito ho capito che persona straordinaria, amabile e simpatica fosse Lucio. Poi con il passare del tempo mi sono reso conto di come è stato importante per me, un punto di riferimento eccezionale. Tra di noi c’era un rapporto di reciproca fiducia, oltre che di stima.

Come mai la scelta di aspettare sei anni dalla sua morte per omaggiarlo?

L’idea di fare un album su Lucio è venuta dalla Sony e dagli eredi di Lucio. Il primo avvicinamento c’è stato due mesi fa con l’idea di omaggiarlo per quello che sarebbe stato il suo settantacinquesimo compleanno. Così ho incominciato a lavorare sul disco.

mzknews_Ron_ Riccardo Ambrosio

Il brano sanremese “Almeno Pensami” ha influito sulla scelta?

Per quanto riguarda “Almeno Pensami”, ho ricevuto la chiamata di Baglioni, quando mancava poco più di un mese a Sanremo… aveva ricevuto la canzone dagli eredi e lui me l’ha proposta. Comunque la canzone è arrivata dopo l’idea dell’album, è stata una piacevole fortuna.

Era a conoscenza di questa canzone e secondo lei c’è la possibilità che esistano altri brani nascosti di Dalla?

No, non ne ero a conoscenza (ride, ndr.). Comunque è probabile, mi sembrerebbe strano che un artista come Lucio, abbia lasciato solo una canzone nascosta e se ci sono ben vengano, ne saremo tutti contenti.

L’album presenta tante canzoni meravigliose, ma come è avvenuta la scelta della tracklist?

I brani sono usciti spontaneamente, non c’è stato bisogno di fare scelte strategiche particolari. Queste sono le canzoni alle quali ho lavorato di più anch’io, come musicista o arrangiatore. Ho anche lasciato fuori diverse canzoni meravigliose, come le “Rondini” e molte altre che recupererò durante i concerti.

Parliamo proprio del tour, che tipo di spettacolo dobbiamo attenderci?

Uno spettacolo che sarà fondato sulla leggerezza perché Lucio era una persona leggera, semplice ed ironica. Sarà bello ricordarlo e raccontarlo anche con le immagini. Saremo in un teatro e per forza di cose sarà uno spettacolo teatrale.

Che emozione è stata riportare sul palco dell’Ariston, seppur in veste di “autore”, Lucio Dalla?

L’idea di cantare Lucio a Sanremo è una cosa che non mi sarei più aspettato di fare. Quando mi è arrivata la canzone mi sono emozionato moltissimo. Ovviamente ci ho lavorato sopra con l’arrangiamento per adattarla alle mie caratteristiche e il risultato è stato soddisfacente.

Per concludere: qualche ricordo particolare o una qualche curiosità su Lucio Dalla?

Lucio era una persona libera, che non si faceva mettere idee in testa da nessuno ed era molto curioso delle cose e della gente. Una persona con una grande sensibilità e un grande cuore. La più bella particolarità di Lucio era la sua umanità, lui parlava con tutti, dal barbone sotto casa a Gianni Agnelli.

BOX A sedici anni parte la sua carriera di artista sul Palco del Casinò di Sanremo insieme a Nada.

Vincitore al Festival di Sanremo nel 1996 con Tosca con “Vorrei incontrarti fra cent’anni.