– AMY WINEHOUSE –
- La nascita dell’iconica “Rehab”
La hit più famose della cantante londinese è nata per puro caso; un giorno passeggiando con il suo produttore Mark Ronson, la Winehouse iniziò a canticchiare un motivetto goliardico sull’insistenza dei suoi amici che volevano convincerla ad entrare in un centro di recupero, un rehab per l’appunto, per superare la dipendenza dagli alcolici. In quel momento, quando Ronson le chiese cosa stesse cantando, la cantante rispose immediatamente: «Niente di che, l’ho pensata ora così per caso.».
- La canzone-dedica di Bryan Adams
Tanti sono stati gli amici artisti che, prima della sua prematura scomparsa, hanno provato ad aiutare Amy a tornare sulla retta via. È celebre la canzone “Flower grown wild”, che Bryan Adams scrisse per la cantante con l’intento di aiutarla a disintossicarsi; un brano che parla di una donna non ancora matura, piena di fragilità e che spesso si comporta da bambina sola e ribelle. Insomma, proprio come il fiore cresciuto selvatico da cui il titolo.
- Un’icona per i giovani adulti
Nell’aprile del 2008, a seguito di un sondaggio tenuto in Inghilterra, Amy è risultata essere la più grande eroina di tutti i tempi. A dirlo i ragazzi e le ragazze inglesi con età inferiore ai 25 anni; Pensate che la Winehouse trionfò battendo gente come l’infermiera Florence Nightingale e Madre Teresa di Calcutta.
- Da bambina sognava di diventare una cameriera acrobatica
Amy non riuscì mai a metabolizzare il grande successo ottenuto grazie alla sua musica; da piccola sognava di diventare una cameriera acrobatica che servono ai tavoli sui pattini a rotelle, come quelle di American Graffiti per capirci. La carriera da cantante iniziò quasi per caso e quella fama improvvisa contribuì a travolgere la già travagliata vita della cantante.
- Il suo più grande idolo era Frank Sinatra
Amy era così innamorata della musica di Frank “The Voice” Sinatra, tanto da intitolare “Frank” il suo primo album – con un doppio senso: i suoi testi erano anche “franchi”, schietti, senza peli sulla lingua -. Eppure quel suo primo disco alla Winehouse non piacque mai molto… chissà, forse non lo considerava all’altezza del nome che portava e del grande personaggio cui quel nome faceva riferimento.