Quattro anni fa l’addio al ‘Califfo’: da allora “Tutto il resto è noia”

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Sono passati quattro anni da quel 30 marzo 2013, giorno in cui ci ha lasciato Franco Califano, uno degli artisti italiani più completi del panorama italiano. Il ‘Califfo’ infatti è stato non solo cantante, ma anche paroliere, produttore, scrittore, attore. Un personaggio sicuramente trasgressivo, che nel corso della sua vita ha vissuto il successo e la decadenza.

Una carriera molto lunga la sua, durata più di cinquant’anni, tra alti e bassi. Le sue canzoni erano come poesie, che esprimevano sentimenti e stati d’animo universali. Franco Califano è stato  capace di esprimere la vera romanità in molti suoi brani, regalando emozioni a  gente di ceto sociale diverso. Un’artista creativo, capace di raccontare il vissuto quotidiano con semplicità. Alcune frasi dei suoi brani sono entrare nell’immaginario di tutti noi: come dimenticare “Tutto il resto è noia”, uno dei suoi capolavori più grandi  che ha dato anche il titolo al suo quarto album(1977), considerato dalla rivista ‘Rolling Stone’ uno fra i cento dischi italiani più belli di sempre.  Come dimenticare poi  “Una ragione di più“, “Minuetto“, “Un grande amore e niente più“, “E la chiamano estate“. Tra le sue collaborazioni più famose, ricordiamo quelle con Mina, Ornella Vanoni, Peppino di Capri, solo per citarne alcuni. Nonostante tutto questo, il “Califfo” non è mai stato veramente considerato dalla critica,  forse anche per il suo spirito libero e anticonformista, che non gli ha mai permesso quel salto di qualità.  E’ innegabile che Franco Califano abbia lasciato un’eredità immensa al mondo della musica, che dal giorno della sua morte non è più lo stesso. Forse adesso ci si ‘annoia’ anche di più…