#GiovaneAriston: Braschi

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Dall’intento redazionale di valorizzare il futuro, nasce la rassegna #GiovaneAriston, uno spazio quotidiano che focalizza lo sguardo su ogni cantante arrivato tra le 8 Nuove Proposte del Festival di Sanremo 2017. Attraverso l’analisi della sua storia e l’intervista esclusiva, si darà modo di scoprire il cantante a 360°  sotto i canoni della multimedialità, ipertestualità e immediatezza. Per cui montate in sella, da oggi entriamo simbolicamente nell’Ariston con il primo giovane preso in considerazione!


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Un viaggio oltreoceano per arricchire la sua musica: Braschi raggiunge l’Ariston dopo una lunga gavetta nell’Area Sanremo con la sua ‘Nel mare ci sono i coccodrilli’. E’ proprio l’immagine della traversata nel mare, culturalmente utile per l’artista romagnolo e oggettivamente necessario per i migranti, che dipinge il suo esordio sanremese.
I primi lavori ufficiali negli States risalgono nel 2014 con l’EP ‘Richmond’, in grado di raccogliere gli onori di Joey Burns e Jacob Valenzuela dei Calexico. Oltre allo studio, anche il tour tra New York, Washington DC, Philadelphia e Richmond, prima che ‘l’Italia (ri)chiamò’.  Nel Belpaese  è tornato con una grande esperienza che l’ha portato in finale al Musicultura del 2016 con la sua ‘Acqua e sapone‘. Un risultato positivo che gli ha iniettato fiducia per il grande palcoscenico, a tal punto da cominciare i provini di Area Sanremo e ottenere le attenzioni dell‘iMean Music & Management, l’azienda a cavallo tra Milano e New York che ha deciso di debuttare nella musica proprio con lui. Sarà infatti quest’etichetta a produrre ‘Trasparente‘, il nuovo album in uscita il 10 Febbraio e a credere per prima su questo artista. Ora è tempo di conquistarsi il grande pubblico!

Ecco ciò che ci ha raccontato (ESCLUSIVA):braschi1

Che cosa rappresenta l’immagine dei coccodrilli in questo mare?

“E’ un titolo ripreso dal libro di Geda, e nel mio caso è semplicemente il contesto in cui ho ambientato la canzone: le traversate dei migranti nel mare.”

Dove lo collocheresti a livello di genere?
“E’ un cantautorato pop/rock”

Sei passato da Santarcangelo di Romagna agli States: che differenza hai trovato tra i due Paesi a livello organizzativo e di musica?
“Onestamente non ho trovato grandi differenze: i pregi e i difetti sono gli stessi, non credo a quelli che scappano per cercare fortuna a livello artistico in altri posti, rinnegando il paese d’origine. All’inizio avevo pensato di fare così per sperimentare, ma poi mi sono accorto vivendoci che era uguale e quindi sono tornato a casa con le ‘pive nel sacco’.”

Un bagaglio culturale che hai anche allargato per arrivare sul palco dell’Ariston dopo aver vinto la sezione di Area Sanremo. Ecco, cosa rappresenta per te questa opportunità?
“Senz’altro un punto di arrivo, il primo step raggiunto.”

E la vittoria?album
“Un modo per lavorare ancora di più e avere un picco di visibilità maggiore, ma non è il primo traguardo. Per me conta cantare bene la mia canzone e arrivare alle persone.”

Lo testimonia il disco che uscirà nel periodo sanremese, “Trasparente”. Cosa ci vuole raccontare?

“Sono storie di vita vissuta, temi esistenzialisti di cui si parla sempre con una chiave di lettura originale: vita, amore, odio..”