Ottant’anni di storia, tremila pellicole girate, quarantasette Oscar di cui vantarsi: sono questi i numeri di Cinecittà, che tra gloria, decadenza e passaggi societari, è stata la cornice dei grandi capolavori del cinema italiano e non solo. Luogo dove sono passati registi, attori, comparse diventate poi famose come Marcello Mastroianni e Alberto Sordi.
Cinecittà: uno strumento di propaganda
La ‘Hollywood sul Tevere’ venne inaugurata il 28 aprile del 1937 lungo la Via Tuscolana, alla presenza di Benito Mussolini e altre personalità di spicco del partito fascista. Cinecittà, progettata dall’architetto Gino Peressutti, fu una risposta alla sfida lanciata dal cinema hollywoodiano di quel periodo, ma anche un grande strumento di propaganda e di consenso. Quattordici teatri di posa, stabilimenti di sviluppo, stampa e montaggio, strade, piazze, piscine per le riprese acquatiche, un vero e proprio centro di produzione e promozione cinematografica imponente, da cui sono passati tanti registi, produttori, attori diventati poi famosi. Nei primi anni di vita, Cinecittà fu teatro delle commedie rosa e delle pellicole a tema storico: registi come Camerini, Blasetti, Castellani e Soldati, attori come Amedeo Nazzari, Gino Cervi, Vittorio De Sica, Clara Calamai, sono solo alcuni dei protagonisti del cinema spensierato ma allo stesso tempo sotto il controllo ideologico.
La caduta e la ripresa
Con la morte dell’imprenditore Roncoroni, la società entrò in passivo e fu necessario l’intervento dello Stato, che contribuì all’aumento delle produzioni cinematografiche. Con la caduta di Mussolini ci fu il licenziamento di molti dipendenti e l’abbandono degli studi. La ‘Hollywood sul Tevere’ fu dapprima occupata dai nazisti, che ne fecero un centro di raccolta dei rastrellamenti della capitale, poi dagli Alleati che trasformarono i famosi stabilimenti in centri di accoglienza per gli sfollati. Bisognerà aspettare il Neorealismo e in particolare l’arrivo delle grandi produzioni cinematografiche americane( Quo Vadis?, Ben Hur) per rivedere Cinecittà ai fasti passati. E’ il periodo del boom economico, della ‘dolce vita‘, di cui le vie del centro della capitale furono lo scenario più importante grazie al regista Federico Fellini. Anni in cui furono girati i più grandi capolavori del cinema italiano come ‘I vitelloni’ e ‘Roma città aperta‘.
Dal secondo declino ai giorni nostri
Il secondo declino arrivò alla fine degli anni 60′ , con l’abbandono delle grandi produzioni straniere e l’avvento della televisione, un mezzo che portò via con il passar del tempo tanti spettatori al grande schermo. I capolavori western di Sergio Leone saranno l’unica nota positiva di quel periodo buio, che continuò fino al ritorno delle produzioni straniere(Gangs of New York, Rome,) e l’avvento dei reality (Grande Fratello). Dal 2011 è attiva l’iniziativa culturale ‘Cinecittà si mostra‘ , che valorizza il patrimonio storico della ‘Hollywood sul Tevere’ grazie a visite, attività didattiche ed eventi vari, che coinvolgono ogni anno migliaia di persone.