La recensione di “Infedele” di Colapesce

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GENERE: Cantautorato, pop-elettronico
DATA DI USCITA: 27.10.2017
LABEL: 42records / Believe
ARTISTA: Colapesce
TITOLO: Infedele
TRACCE: 8
VOTO: 4.5 / 5

 

Averlo dentro le cuffiette e non poterne parlare è stata veramente dura. Ora che la data X è finalmente arrivata è giunto anche il momento di celebrare Colapesce ed il suo ultimo lavoro.

Otto tracce figlie di una crescita espressiva non indifferente, che vanno a confezionare un disco maturo bagnato di elettronica e musica pop e nobilitato da un forte marchio cantautorale. Rispetto ai precedenti del cantautore siciliano, questo “Infedele” è un disco certamente più immediato – “Ti attraverso” e “Totale”, su tutti, sono dei veri e propri treni ad alta velocità che arrivano subito alla destinazione “memoria dell’ascoltatore” -, ciò nonostante non manca di rimandi aulici e colti ed anzi, in “Pantelica”, il pezzo che apre il disco, e in “Vasco Da Gama”, grazie anche all’apporto dell’elettronica, sembra omaggiare il Battiato sperimentale, quello degli anni antecedenti alla new wave dell’”Era del cinghiale bianco”, per capirci.

Dal punto di vista tematico, l’album è un timido romanzo di famiglia. Mi spiego meglio: nei vari brani l’artista racconta in capitoli il suo percorso di vita sempre con grande discrezione, senza farsi trasportare da eccessi emotivi e tenendo ben a mente l’intento intrattenente della sua musica.

È anche un disco variamente ricco questo “Infedele”; alla base dei testi e delle musiche c’è sempre la consapevolezza di dare qualcosa di nuovo all’ascoltatore attraverso suoni ordinatamente prelevati qua e là dall’ampio campionario della musica. Il risultato è un disco che merita l’ascolto e che evita di scadere nel banale anche a distanza di più ascolti, una grande conferma per i più attenti al panorama musicale nostrano ed una bella sorpresa per i palati più mainstream.