La serata dei Brit Awards appena trascorsa è stata, come sempre, piena zeppa di momenti spettacolari. Tra la tanta bella musica salita sul palco della kermesse c’è stata anche una bellissima sorpresa per i fan del duo elettro-dance dei Chainsmokers e per gli appassionati dei Coldplay.
I due gruppi hanno eseguito insieme sul palco un pezzo inedito nato dalla loro collaborazione ed intitolato Something Just Like This . Il brano fonde alla perfezione gli stili musicali dei due artisti in gioco, con il pianoforte inconfondibile della band di Chris Martin che va a mitigare la potenza del beat del duo EDM.
Una dichiarazione d’amore tra accordi di chitarra e synth pad sempre pronti a far esplodere il brano. Un inno ad un amore terreno ed ordinario, che non richiede di essere dei supereroi o di avere dei superpoteri per essere vissuto: “I’m not looking for somebody with some superhuman gifts, some superhero, some fairytale bliss, just something I can turn to, somebody I can kiss. I want something just like this”.
Naturalmente Something Just Like This, sarà, insieme al singolo Paris già uscito qualche mese fa, uno dei pezzi da 90 dell’album dei Chainsmokers intitolato “Memories: Do Not Open” ed in uscita il 7 aprile. Noi non vediamo l’ora di ascoltarlo e voi?
Che faticaccia. Trovarsi nella noiosa situazione di pelare la classica patata bollente, provare a gustarsela senza bisogno di imprecare su possibili, deleterie, ustioni. E allora ci vai cauto, prendi tempo, tergiversi, la rimiri, soppesi le rotondità, fai dell’altro, ma intanto il filo di fumo continua ad alzarsi, ti richiama alle responsabilità, e i dubbi aumentano, i timori accrescono l’ansia. L’attesa rischia di appannare ogni tentativo di lucidità. Sarà dolce o amara? Decidi di essere onesto e confessare a te stesso che sì, sei partito con il piede sbagliato, che i presupposti erano negativi dal principio. Il guaio è che, mentre il tempo scorre, comincia a palesarsi un’imprevista possibilità di cambio di rotta.
Lo stesso sentiero che ha provato a percorrere con malcelato timore Chris Martin, la star della porta accanto, sempre pronta a dimenticarsi di adulazioni e applausi per crollare esausto di fronte alle insicurezze e alle temute zoppie in fase di scrittura. Gli era già capitato al principio della scalata del mondo, e c’erano volute le rassicurazioni dello zio Ian McCulloch, prodigo di carezze. Sono passati dieci anni da quelle notti trascorse a sbattere la testa contro la scrivania, poi la vita ha continuato a scorrere felice e fortunata, ma l’orologio ha sempre ticchettato inquieto nella testa di Martin. Quella voce gli è apparsa sovente in sogno: “E ora che facciamo? Continuiamo a vivere di rendita? Ci diamo un taglio? Come fare? Forse non ne sono capace. Cambia, cambia, cambia… “.
Mica facile muoversi leggero, petto in fuori tra contratti, aspettative e status. Negli ultimi due anni l’apparente positività di Martin deve aver percorso mille volte la strada tra salotto, cucina e camera da letto, calzando ciabatte di piombo. Vile è la speranza che non si tramuta in realtà. Ingiusto sentirsi come Charlie Brown timidamente alla ricerca del Paradiso, perennemente in lotta contro il mondo pronto a sbranarti, alla ricerca del male minore e del risultato di maggior prestigio. Meglio abbandonarsi all’infantile bisogno di una favola, mascherarsi da extraterrestre vilipeso ma poi vincitore, invidiato al fianco di una bella principessa, ma sempre preoccupato di non spezzare gli altri cuori.
Chris alla fine ha ceduto alle avances di un sano cerchiobottismo, ha preso coscienza di essere capace ma forse non così tanto bravo (lo sospettava), ha deciso per una prima, e anche abbastanza sostanziosa virata nella sua esistenza artistica, senza mai abbandonare una certa circospezione. Si è alfine lasciato andare nel vuoto, senza paracadute ma, diamine, almeno una rete di protezione l’ha pretesa. Va bene qualche stravaganza, a cominciare dal titolo, “Mylo Xyloto”, ma è anche bello, ogni tanto, sentirsi a casa, al sicuro, avvolti dal calore di migliaia di accendini e dai classici cori di approvazione. Alla fine niente è svanito dell’antica malinconica maestosità coldplayana, quell’alternanza di piani e forti, tra sospiri e ripartenze (“Up With The Birds”), controllato caos corale (“Don’t Let It Break Your Heart”), adagi per piano e voce (“Up In Flames”), folk da falò con propensione epica frenata (“Us Against The World”).
Ma intanto, sotto sotto, quasi di nascosto, Martin ha deciso di cambiare qualche carta in tavola, partendo dalla forma, sintesi del contenuto (a rimescolare un po’ di più quest’ultimo ci penserà, forse, la prossima volta): ed ecco le vesti elettroniche, fintamente ingenue, poco approfondite, scheletriche ma efficaci che addobbano la solita ballad “Every Teardrop Is A Waterfall”, con le chitarre a forma di cornamusa brevettate decenni orsono dai Big Country, il tappeto di vocine oniriche che accompagnano l’ormai usuale urlo liberatorio (il lascito più considerevole di tutta la musica pop degli ultimi 10 anni) di “Charlie Brown”, con gli archi di Brian Eno che allungano le corde vocali spezzate in coda da un gioco di armonici di Buckland.
Altrove la mascherata si fa più radicale: facile citare la chiacchierata partnership con le cosce (evviva!) di Rihanna, che pare un remix da balera di qualche dj tamarro, epperò produce uno stacco inatteso e alla fine neanche così traumatico. Ma il meglio arriva quando il gioco si fa duro sul serio, grazie alla tracotanza quasi alla Blur di “Major Minus”, con le chitarre acustiche impugnate con maleducata insolenza elettrica, o nella doppietta iniziale di “Hurts Like Heaven”, caleidoscopio multicolore dall’inaspettato ritmo sostenuto ma mai dimentico di un giro armonico efficace, e “Paradise” sorretta da un magniloquente arrangiamento orchestrale-elettronico tra stop e accelerazioni improvvise.
“Bene, bravo, bis”, si starà dicendo Chris di fronte allo specchio. Ma in cuor suo sa benissimo che il prossimo triennio sarà spesso insonne: che farà adesso? Cosa si aspetterà il popolo? Il duro lavoro dell’impiegato del pop. Che faticaccia essere Coldplay.
Il 2016 è ormai alle nostre spalle e tanti si chiedono quali sono state le esibizioni che hanno portato i maggiori guadagni?
Pollstar, società che si occupa delle statistiche riguardanti i concerti degli artisti più importanti, ha stilato una classifica grazie alle informazioni fornite da promoter e manager. Al primo posto troviamo Bruce Springsteen, che grazie al suo “The river tour 2016″ ha guadagnato 268,3 milioni di dollari(4 milioni per ogni concerto), con più di 2,4 milioni di biglietti venduti. E’ stato sicuramente un grande 2016 anche per Beyoncè, che si piazza al secondo posto con i suoi 256,4 milioni di dollari guadagnati con il “Formation World tour“, per un totale di 2,2 milioni di biglietti venduti. Al terzo posto della speciale classifica troviamo i Coldplay, che con il loro tour “A head full of dreams” sono arrivati ad incassare 241 milioni di dollari, con 2,6 milioni di biglietti venduti. Appena fuori dal podio ci sono i Guns N’Roses: la loro reunion ha portato nelle casse 188, 4 milioni di dollari. Segue la band Adele, che si piazza al quinto posto con i suoi 167, 7 milioni di dollari con la tournée di supporto del suo ultimo album “25”.
Di seguito la classifica completa :
1. Bruce Springsteen & The E Street Band – 268,3 milioni di dollari
2. Beyoncé – 256,4 milioni di dollari
3. Coldplay – 241 milioni di dollari
4. Guns N’ Roses – 188,4 milioni di dollari
5. Adele – 167,7 milioni di dollari
6. Justin Bieber – 163,3 milioni di dollari
7. Paul McCartney – 110,6 milioni di dollari
8. Garth Brooks – 97 milioni di dollari
9. Rolling Stones – 90,9 milioni di dollari
10.Celine Dion – 85,5 milioni di dollari
Album dopo album, i Coldplay sono diventati in pochi anni una delle band più importanti del nuovo millennio. Il loro ultimo album “A Head Full of Dreams” ha sfornato hit di grande successo come Adventure Of A Lifetime, Hymn For The Weekend e Up&Up, vendendo più di 4 milioni di copie dalla pubblicazione. L’album inoltre ha visto la collaborazione di grandi nomi della musica pop come Beyoncé, Noel Gallagher, Brian Eno.
Spinti dal successo del loro ultimo lavoro, i Coldplay sono ora pronti per un nuovo Ep. La conferma è arrivata direttamente dall’account Twitter della band, che ha fatto sapere anche il titolo del nuovo album: Kaleidoscope EP. Il quartetto, capitanato da Chris Martin, sta lavorando già ad alcune canzoni, anche se non sono stati diffusi ulteriori dettagli sulla tracklist e sui tempi d’uscita. Intanto prosegue il tour della band, che in estate sarà impegnata nelle date europee, con due tappe già sold out previste allo Stadio San Siro di Milano il 3 e 4 luglio.