La Rappresentante di Lista tra Sanremo e Sorrentino: che magia!

Di Alessio Boccali

A poche ore dalla gran serata di gala che omaggerà i 70 anni del Festival di Sanremo, ho incontrato il duo de La Rappresentante di Lista a due passi dal Teatro Ariston…

Ciao ragazzi, innanzitutto come state? Non è proprio la prima volta che sbarcate fisicamente a Sanremo – ci siete già venuti per le prove una settimana fa – come va con l’emozione…

Va bene dai, o meglio, diciamo che siamo moooolto emozionati. Se immaginassimo un grafico x;y che misura il battito dei nostri cuori da quando siamo arrivati qui per la prima volta ad oggi, penseremmo a un andamento a zig zag con il picco d’emozione che sicuramente sarà toccato una volta che metteremo piede sul palco dell’Ariston in eurovisione.

All’Ariston interpretate un pezzo importante della musica italiana come “Luce (tramonti a nord est)” di Elisa. L’ha scelta esclusivamente Rancore? Avete mai avuto dubbi o timori prima di accettare questa collaborazione? Elisa vi ha già contattati? 

Sì, l’ha scelta Tarek (Rancore, n.d.r.), com’è giusto che sia. Non abbiamo mai avuto dubbi, però sicuramente ci siamo presi un momento per riflettere e per riavvicinarci a questo pezzo che ha costellato gran parte della nostra adolescenza. Riscoprendo quelle parole, ci siamo arricchiti di significati nuovi per gli adulti che siamo adesso. Per quanto riguarda Elisa, ci è arrivata voce che abbia ascoltato la nostra versione del suo brano e l’abbia apprezzato.

Uscendo un attimo dalla dimensione Sanremo. Paolo Sorrentino ha scelto la vostra “Questo corpo” per “The New Pope”. Altra bella emozione, eh…

Siamo caduti dalla sedia quando l’abbiamo saputo. Sorrentino è un genio dell’arte a 360°, sceglie sempre delle canzoni per le sue opere che ogni volta ti vien voglia di andare a cercarle. Sempre per “The New Pope”, ad esempio, ha usato anche un canto delle lavandaie della Nuova Compagnia di Canto Popolare, che è in realtà un’opera dell’800 e che in quei giorni stavamo proprio ascoltando perché ci piaceva per una ricerca che stiamo portando avanti da un po’. Ci ha letto nel pensiero.

Torniamo a Sanremo, vi siete mai avvicinati alla gara dell’Ariston o avete mai pensato di farlo?

Ci abbiamo provato un po’ di anni fa con una delle canzoni che è nel nostro album “Bu Bu Sad”, ma non abbiamo passato le selezioni. Seguiamo comunque da sempre il Festival e il pensiero continua ad esserci. Come ha detto Maria Antonietta in un’intervista di questi giorni, quello di Sanremo è un festival mitologico. La serata che omaggia i settant’anni di questa kermesse ne è una conferma.

Come è stato collaborare con un “compositore di platino” come Dario Faini (DARDUST)?

Dario è innanzitutto una persona splendida oltreché un compositore incredibile. Nonostante non ci sia stato tantissimo tempo per provare e per studiare come facciamo di solito, collaborare con Tarek e Dario è stato semplice e, allo stesso tempo, magico.

Quando vi rivedremo in tour?

Ripartiremo da marzo, andremo anche a Parigi e a Londra, e poi torneremo in studio a riposarci, ma soprattutto a scrivere.

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Tiziano Ferro omaggerà Tenco a Sanremo

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Un inizio col botto, verrebbe da pensare immediatamente. Tiziano Ferro, oltre a salire sul palco nella serata inaugurale del 7 Febbraio, offrirà uno splendido omaggio a Luigi Tenco, in occasione del 50° anniversario dalla tragica scomparsa.

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Sul palco porterà la cover di ‘Mi sono innamorato di te’, un brano eterno ed emozionante che renderà gloria all’artista ligure scomparso nella notte tra il 26 e il 27 Gennaio 1967 nell’hotel Savoy. “E’ ciò che mi rende orgoglioso di essere artista”, ha annunciato Tiziano Ferro, in grado di ergere Tenco a colui che gli “ha insegnato il valore della fragilità e del coraggio necessario per scrivere con onestà una canzone d’amore”.

Dopo l’esibizione, il pezzo sarà disponibile su tutte le piattaforme di streaming e download,  ma lo spettacolo non finirà qui.

Tiziano Ferro eseguirà i due brani usciti dal nuovo album ‘Il mestiere della vita’ in sequenza cronologica: prima ‘Potremmo ritornare’ e infine ‘Il conforto’ insieme a Carmen Consoli.

Si preannuncia dunque una partenza sprint per il Festival di Sanremo 2017, con un tuffo nel passato da cuori romantici.

De Gregori: da oggi disponibile la cover-omaggio a Dalla

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Sono passati alcuni mesi da quel 27 agosto, giorno in cui Francesco De Gregori decise di omaggiare l’amico Lucio Dalla cantando “4 marzo 1943” in una tappa del suo tour estivo, che quel giorno toccava la città di Taormina. Una dedica non casuale, visto che Dalla amava quella terra, tanto da acquistare nei primi anni 90′ una villa a Milo, comune alle pendici dell’Etna.

Non era la prima che volta che il cantante romano cantava la famosa canzone, che l’amico portò al Festival di Sanremo nel 1971 : nell’album “Banana Republic” è contenuto un duetto tra De Gregori e Dalla sulle note della canzone che riproposero anche nella tourneè del 2010 “Work in progress”. Oltre ai tour sopra citati, i due registrarono anche altre canzoni insieme: nel 75′ i due scrissero “Pablo”(contenuta nell’album Rimmel di De Gregori),  nel 76′ “Giovane esploratore Tobia” (canzone che fa parte  dell’album “Buffalo Bill” del Principe), mentre nel 79′ “Cosa sarà”(contenuta nell’album “Lucio Dalla dello stesso cantante bolognese)

Il concerto dello scorso 27 agosto, raggiungerà il mercato il 3 febbraio grazie ad un doppio cd e ad un vinile, che conterrà ovviamente anche la cover di “4 marzo 1943”. De Gregori propone una versione censurata della canzone (che sostituiva al verso originale “E ancora adesso che bestemmio e bevo vino, per i ladri e le puttane mi chiamo Gesù bambino” il più politicamente corretto “è ancora adesso che gioco a carte e bevo vino, per la gente del porto mi chiamo Gesù bambino”), con un arrangiamento che si avvicina molto a quello originale. Il singolo è stato inserito nel disco live, ma è stato anche selezionato per far parte del nuovo lavoro discografico di De Gregori: lo si può ascoltare da oggi sulla piattaforma Spotify.

Facebook ci farà pagare quello che ascoltiamo (?)

“Facebook è gratis e lo sarà sempre”: questo da sempre è il motto del popolare social network di Mark Zuckerberg. In tanti da anni si stanno chiedendo se sarà davvero così, ma, se come diceva Lorenzo il Magnifico “del doman non v’è certezza”, la cosa certa è che Facebook sta pensando di mettere a pagamento tutta la musica non autorizzata che ogni giorno viene condivisa dai vari utenti sotto forma di video.

Le case discografiche e le aziende di settore hanno già iniziato a fare la voce grossa e, a quanto ha riportato il Financial Times, le loro proteste non hanno lasciato insensibile il magnate statunitense.

La soluzione scelta da Facebook, sempre secondo il giornale britannico, è simile a quella percorsa da YouTube con il suo Content ID: lo sviluppo cioè di un sistema che identifichi e rimuova i video che contengono musica non autorizzata, oppure – e questa è la strada più gradita da Zuckerberg – li monetizzi.

Ma di quali brani “pirata” stiamo parlando? Al momento la “pietra dello scandalo” sembrano essere le cover registrate e caricate dagli utenti del social network, un patrimonio di esibizioni che potrebbero fruttare a Zuckerberg un bel gruzzoletto. Come se ne avesse bisogno…