L’arte incontra la tecnologia: i “ritratti genetici” di Ulric Collette

Le somiglianze tra persone sono spesso frutto di impressioni soggettive: un gesto, un atteggiamento o un’espressione del tutto anonimi possono convincerci che esista una similitudine tra persone anche molto differenti tra loro. Certamente quando si tratta di somiglianze tra parenti (più o meno prossimi) il discorso cambia: diviene quasi scontata la presenza di tratti somatici simili tra persone legate da parentela, che condividono dunque un’elevata percentuale di patrimonio genetico.

A chi di noi non è capitato, almeno una volta nella vita, di sentirsi paragonare alla propria madre, al proprio padre o a qualcuno dei propri parenti? A volte addirittura ci si trova sotto il fuoco incrociato di chi sostiene che siamo uguali al ramo familiare materno, contro coloro che invece ci vedono più simili ai parenti del ramo paterno. In realtà, come già detto, le somiglianze sono spesso negli occhi di chi ci guarda e il fatto di condividere il nostro patrimonio genetico in egual misura con nostro padre e nostra madre (e con i relativi parenti) rende più arduo il compito di capire a chi somigliamo “di più”. Non sarebbe tutto più semplice se ci fosse un modo per mettere a confronto, in modo ravvicinato e oggettivo, il nostro volto con quello dei nostri parenti? Proprio per questo vi parlerò oggi di Ulric Collette.

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Ulric e suo figlio Nathan. Credits to Ulric Collette

Ulric è un fotografo autodidatta, artista e designer canadese che attualmente gestisce uno studio di comunicazione nella regione del Quebec. Il suo nome è divenuto celebre nel mondo grazie ad una sua particolare serie di opere denominata “Portraits génétique – Genetic Portraits”. I suoi “ritratti genetici” altro non sono che dei primi piani in cui i volti di fratelli, sorelle, cugini, genitori e figli, nonni e nipoti vengono più che affiancati, “cuciti” insieme: la metà del viso di una persona viene unita – con photoshop – alla metà complementare del viso di un’altra persona, creando un nuovo volto dalla doppia origine. L’idea è nata da un errore dell’artista che, durante la lavorazione a un altro progetto, ha unito erroneamente il suo volto a quello del figlio Nathan. Il risultato particolare lo ha così entusiasmato da convincerlo a tentare l’esperimento con altri membri della famiglia, estendendolo poi ad altri soggetti.

Nella serie di ritratti si nota come, oltre ogni dubbio soggettivo, ci siano davvero delle somiglianze forti tra membri della stessa famiglia: come si può non rimanere affascinati?

C’è sempre un qualcosa di rassicurante nello scoprire sul volto dei nostri cari qualcosa che siamo abituati a ritrovare sul nostro volto. Questa serie di ritratti è una toccante dimostrazione pratica di quanto la scienza ci ha detto già molto tempo fa: siamo legati ai nostri parenti da qualcosa di più forte del semplice affetto e del nome che portiamo, qualcosa che va oltre i ricordi e le esperienze condivise, qualcosa che riguarda proprio i “mattoncini” su cui è costruito il nostro intero essere, i nostri geni. Un bellissimo esempio di arte fotografica che, sfruttando la tecnologia digitale, riesce a fornire un messaggio positivo. Una novità da apprezzare in un contesto sociale dove photoshop e strumenti simili vengono utilizzati principalmente per distorcere la realtà, adattandola a malsani e negativi ideali estetici.

Per il sito dell’artista: http://ulriccollette.com/

All photos courtesy of ULRIC COLLETTE

Dalla Finlandia l’artista che ci fa tornare bambini

Grandi occhi azzurri, capelli biondi, sorriso smagliante e fisico scultoreo. Sembrerebbe la descrizione di un modello ingaggiato come nuovo volto di una qualche casa di moda maschile, o di un trend setter, un idolo del social media popolo che ogni giorno infrange i cuori di migliaia di fan infatuate. In realtà, stiamo parlando di Jirka Vinse Jonatan Väätäinen, un Graphic Designer e illustratore finlandese che è riuscito ad ottenere un discreto seguito sui social non grazie al suo bell’aspetto, ma grazie ad al suo progetto artistico “Real Life Disney” – reimagining what Disney characters might look like in real life. Ma partiamo dal principio.

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Ursula da “La sirenetta”, credits to Jirka Vinse Jonatan Väätäinen

Quante volte ci siamo chiesti, noi cresciuti a pane e film d’animazione Disney, quale sarebbe l’aspetto in carne e ossa del nostro protagonista disneyano preferito? Quante volte abbiamo pensato che un attore o un’attrice sarebbero stati perfetti nei panni dei nostri idoli d’infanzia? Certo, in questi anni la Disney sta producendo la rivisitazione in chiave live action dei suoi grandi classici, dandoci la possibilità di vedere i nostri personaggi del cuore nel volto di persone reali. Ma la realtà ha i suoi limiti e persino il migliore dei cast non può – per forza di cose – rispettare puntualmente i tratti estetici creati dalle sapienti mani dei disegnatori nel corso degli anni. L’arte invece, per quanto realistica, non ha confini. Proprio per questo è nato il progetto Real Life Disney – che ad oggi conta la rappresentazione di una quarantina di soggetti , includendo i non disneyani Anastasia e Dimitri – e non poteva che incontrare immediatamente il favore del web.

Tutto iniziò nel 2011, quando Jirka Vinse Jonatan Väätäinen – studente di graphic design alla “Arts University Bournemouth” (nel Regno Unito) – decise di mettersi in gioco, come riferito all’Huffington Post:

«[all’inizio] ho solo pensato di sfidare me stesso e divertirmi con Photoshop per vedere come avrebbe potuto apparire nella vita reale il personaggio di Ursula da “La Sirenetta”. Essendo cresciuto con molti di questi personaggi, il senso di nostalgia ha reso molto affascinante e divertente questo progetto personale, così ho esplorato le varie possibilità e le ho portate avanti. […] Penso che molte persone, come me, siano cresciute con la Disney, rimanendo affascinate nel guardare quei personaggi. La cosa bella dell’attribuirgli visi più realistici è che permetterà alle persone di sentirsi più profondamente connesse ad essi, di vederli come esseri familiari, facilmente riconoscibili, persone a cui svenire dietro (per una cotta, n.d.r.).»

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Tarzan dall’omonimo film d’animazione, credits to Jirka Vinse Jonatan Väätäinen

Tutti i personaggi – creati attraverso le tecniche della composizione digitale, della manipolazione fotografica e della pittura digitale – vedono la loro peculiarità non solo nell’estremo realismo e nell’alto grado di fedeltà verso i disegni originali della Disney, ma anche nella somiglianza che possono vantare con celebrità in carne e ossa, da cui Jirka Vinse “saccheggia” i tratti somatici in favore di un realismo maggiore. Insomma, grazie all’abilità creativa dell’artista finlandese i personaggi disneyani non divengono semplicemente più realistici, ma si fondono letteralmente con il mondo reale, per un risultato che lascia  a bocca aperta.

Ovviamente queste opere non sono che una parte della produzione di Jirka Vinse, che porta avanti numerosi progetti come Graphic Designer, ma è comunque interessante constatare che un giovane creativo è riuscito a far conoscere il suo talento in tutto il mondo grazie all’aiuto dei suoi beniamini d’infanzia. I sogni, a volte, divengono realtà.
Ecco alcuni dei suoi lavori:

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Questi i suoi contatti social.

Il suo sito: http://jirkavinse.com/ 

La sua pagina Facebook: https://www.facebook.com/JirkaVinse/

Il suo profilo Instagram: https://www.instagram.com/jirkavinse/