Tomorrowland Festival: paura e fiamme a Barcellona

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Poteva finire in tragedia, ma per fortuna il fuoco è stata domato da ottime misure di sicurezza.

Sabato 29 luglio, palco del Tomorrowland Festival di Barcellona, edizione spagnola della celebre rassegna dedicata alla dance e all’elettronica – nato nel 2005 in Belgio e quest’anno in programma anche in Corea del Sud, Libano, Israele, Malta, Germania ed Emirati Arabi – lo “Unite Stage”, il palco principe della manifestazione che ospita le esibizioni di Deejay e band, improvvisamente prende fuoco.

Un “inconveniente tecnico” – di questo parla l’organizzazione – che ha terrorizzato circa i 22mila spettatori giunti da tutto il mondo nel nome della EDM e dei suoi derivati e per assistere agli spettacoli pirotecnici mozzafiato e scenografie da sogno, che ogni anno il Tomorrowland propone.

Naturalmente, le restanti esibizioni della serata sono state immediatamente annullate, pregiudicando e, di fatto, azzerando le possibilità che il festival possa proseguire. Una sventura, fortunatamente non trasformatasi in tragedia, che non permetterà, tra gli altri, alla stella del Djing Steve Aoki, headliner della manifestazione, di esibirsi.

Di seguito la testimonianza video di uno spettatore del festival:

Nasce il MOMEM, un tesoro per gli appassionati della musica elettronica

momemFrancoforte, primi mesi del 2017. No, non stiamo parlando di un film o di un racconto di fantascienza, ma solo della data approssimativa per l’apertura del MOMEM, Museum Of Modern Electronic Music.
Si tratta del primo centro espositivo dedicato interamente all’electro-music, un luogo eccezionale all’interno del quale saranno presenti molti spazi di approfondimento sulla storia, gli stili e le strumentazioni della musica elettronica, dai primi bpm mai incisi su disco a cimeli di scena, come gli elmetti dei Daft Punk.
Un’idea di Alex Azary, personalità di spicco del panorama elettronico tedesco, e Stefan Weil, art-director e pubblicitario, che sta per diventare realtà dopo aver viaggiato a lungo sulla rete.Il museo, infatti, è stato interamente finanziato da una campagna di crowdfunding, ancora attiva sul sito web del MOMEM (momem.org): in cambio di una donazione che va da un minimo di 30 euro ad un massimo di 150 si riceve una “carta socio” che garantisce l’accesso alle anteprime delle mostre e dà diritto a degli sconti sui prodotti in vendita nello shop del museo.
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L’obiettivo dei due fondatori è quello di creare un centro culturale ed artistico unico nel suo genere, un punto di riferimento sia per il semplice ascoltatore di musica elettronica commerciale che per le orecchie più sofisticate.