Smartphone: meno crepe per tutti!

riparazione-vetro-rotto-samsung-iphoneÈ una delle maledizioni più grandi che attanaglia tutti gli smartphone. Ogni volta che questi aggeggi super-tecnologici, ed anche super cari, ci scivolano dalle mani rabbrividiamo e temiamo per la nostra, ehm… per la loro vita.

Il saggio dice che qualora il tuo telefonino cadesse a terra anche solo da due centimetri di distanza dal suolo, sicuramente atterrerebbe urtando il vetro. Una disgrazia che colpisce milioni di smartphone ed alla quale è difficile porre rimedio se non attraverso una costosa sostituzione del vetro crepato.

Negli scorsi giorni però l’Università di Riverside in California sembra aver trovato una soluzione. Un team di studenti del luogo ha, infatti, presentato un materiale vetroso capace di rigenerarsi autonomamente. Questo composto hi-tech sfrutta un particolare legame chimico chiamato ione-dipolo: l’interazione tra gli ioni e le molecole che compongono questo aggregato gli consente di riassumere la forma originaria anche se sottoposto a forti urti.

C’è da dire che in passato già c’è stato qualcuno che ha provato a realizzare uno smartphone in grado di eliminare da sé i graffi. Lo smartphone Lg G Flex, ad esempio, grazie ad un scocca in plastica autorigenerante (self healing) è in grado di cancellare ogni traccia di danni lievi, non ponendo però rimedi ai danni dovuti a crepe dello schermo. Per quelli mettiamoci l’anima in pace, dovremo attendere il 2020 quando lo schermo auto-riparante sarà finalmente realtà.

Quando il calore della musica diventa reale

audiobox
Siamo nell’epoca della convergenza, sia a livello di contenuti che di forme. Ma l’ultima trovata di Tyrone Hazen è forse una delle più originali che mette in mostra la polifunzionalità di uno strumento, abbattendo di fatto due bisogni in uno.

Si chiama Fireside Audiobox ed è una cassa acustica che riesce ad essere utilizzata anche come caminetto. Grazie ad un piccolo diffusore di propano su una base di legno di bambù, l’inventore è riuscito a creare un connubio tra le onde sonore e l’emissione delle fiamme, utili sia per scopi scenografici, sia per riscaldare l’ambiente. In più, essendo stata costruita a mano, è personalizzabile a livello di colori e di incisioni.
fireside1
Insomma uno strumento rivoluzionato, nato da e per il pubblico, grazie al crowfunding che ha permesso di racimolare ben 40.000 dollari per la realizzazione. Ed ora questo pregiatissimo pezzo sarà venduto in serie a 349 dollari dal prossimo mese, pronto ad accendere ‘una fiamma’ tra voi e la musica!