L’Auditorium, DARDUST e una gran festa spaziale

Doveva essere una grandissima festa, l’ultima (per ora) dopo tre anni di tournée con il progetto DARDUST, e lo è stata.

Ad aprire lo show il tenore DiMaio, che incanta la platea con la sua voce sopranista danzando dolcemente sulle arie liriche riarrangiate appositamente in chiave elettronica. Nella sua performance un insieme di brani tratti dall’album d’esordio del tenore, che rivisitano in chiave moderna grandi classici della lirica.

Nemmeno il tempo di sbattere le palpebre che le luci iniziano ad impazzire e Dario Faini, insieme agli altri musicisti del progetto, salgono sul palco per dar vita alla prima parte dello spettacolo. Un viaggio intergalattico guidato dalla musica ed accompagnato dalle immagini proiettate su uno schermo alle spalle dei musicisti. Si parla poco nella prima parte dello show, a farla da padrone è il silenzio reverenziale nei confronti della musica intervallato ogni tanto dai ringraziamenti a mani giunte del mattatore della serata, Dario Faini.

Quello che, fin da subito, si instaura tra artisti e pubblico è un dialogo non verbale fatto di gesti e musica; i suoni partono dal palco e si iniettano dritti nelle vene del pubblico, che iniziano a seguire il ritmo di quella musica con i loro movimenti.

Ed è così anche nella seconda parte della festa. Il ritmo aumenta, i ragazzi sul palco si esibiscono indossando le loro giacche luminose e i loro speciali tamburi, il pubblico si alza in piedi ed inizia a muoversi più freneticamente per seguire il ritmo della musica. È un’energia incredibile quella sprigionata da DARDUST e quando si passa di nuovo alle tastiere, la situazione non cambia: vige un ritmo di marcia forsennato, c’è tutta l’energia e la verve necessaria ad una rivolta; viene la voglia di destarsi dalle paure quotidiane e riprendere in mano ogni singolo aspetto della nostra vita… e chissà, magari è proprio questo il messaggio che Dario e gli altri volevano trasmettere al pubblico.

Ad impreziosire ulteriormente lo show due graditissime sorprese: l’emozionante duetto con Wrongonyou sulle note di “Birth” e l’altrettanto suggestivo duetto con Tommaso Paradiso – che, a suo dire, a Dario Faini deve “tutto” – sulle note del grandissimo successo dei thegiornalisti “Sold Out”.

Insomma, ora che questa missione sulla Terra si è conclusa, DARDUST tornerà tra le stelle a pensare a come impressionare nuovamente i terrestri. Noi, che invece restiamo qui con i piedi a terra, continueremo ad ascoltare nelle nostre cuffie e nei nostri impianti i suoi messaggi in musica ed aspetteremo il suo ritorno, certo che lo aspetteremo. Pronti a farci rapire un’altra volta nella sua navicella sonora.

Alla scoperta della musica con l’Associazione culturale DSound

L’Associazione Culturale DSound si occupa di produzione musicale, didattica e promozione di attività legate alla musica e all’arte in genere. Ciò che alimenta l’entusiasmo dell’associazione culturale è la convinzione che la musica, nelle sue più diverse espressioni, a livello dilettantistico o professionale, sia uno tra i più potenti mezzi di aggregazione.

A tal proposito, DSound propone corsi di musica per tutte le età, dagli 0 mesi agli over 70 anni, e per tutti i livelli. Nella nostra scuola di musica i programmi di studio sono personalizzati per ciascun allievo, in base ai gusti ed agli obiettivi che si vogliono raggiungere. Il tutto attraverso corsi collettivi o individuali con lezioni da 60 minuti, sia di strumento che di canto. Per i più piccoli, fino ai 7 anni, la scuola propone anche corsi di musica propedeutica attraverso la metodologia Gordon con insegnanti certificati AIGAM.

N.B.: Corsi di strumento collettive vengono organizzati da DSound anche presso gli Istituti Comprensivi del territorio, come la F. Crispi la Oberdan e la G. Franceschi, in orario sia curricolare che extra-curricolare.

IALS – CENTRO DANZA MUSICA TEATRO

maxresdefaultLo IALSCentro danza musica teatro – nasce con lo scopo di contribuire in modo significativo alla formazione ed al perfezionamento professionale di alcune categorie artistiche, in particolar modo è rivolto ai danzatori e ai coreografi.

“Nel centro si respira aria di arte in tutte le sue forme, camminando per i corridoi, nel vociare delle persone, nei vari stili, fino all’aula di riferimento, dove sparisce tutto il resto, sparisce la confusione e il tutto diventa solo arte in movimento.” 

Tutte le attività a favore dei professionisti sono iniziate nel lontano 1962, con diverse iniziative che lo IALS ha promosso e sviluppato nel corso degli anni, sempre in costante sintonia con le più attuali esigenze di aggiornamento dei professionisti, rispondendo alle domande di una solida formazione di base, sia per i semi-professionisti, che per tutti coloro che desiderano acquisire gli elementi propedeutici per le diverse discipline dello spettacolo.

I corsi sono rivolti non solo ai danzatori, ma anche agli artisti del coro, i solisti e professori di orchestra jazz e si svolgono durante tutto l’anno, sia con le lezioni di training giornaliero, che con seminari complementari. Altre importanti attività, come quelle di studio, ricerca e documentazione, affiancano quelle dei corsi e ne rappresentano un corollario di fondamentale importanza culturale.

Inoltre, il centro è convenzionato con i maggiori teatri romani: Teatro Quirino, Teatro Brancaccio, Teatro Olimpico, Teatro Valle, Auditorium Parco della Musica ecc.

Lo IALS si trova in Via Cesare Fracassini, 60, 00196 Roma

Contatti:

sito internet: http://www.ials.org

tel: 063236396 063611926

e-mail: segreteria@ials.info

La recensione di “Infedele” di Colapesce

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GENERE: Cantautorato, pop-elettronico
DATA DI USCITA: 27.10.2017
LABEL: 42records / Believe
ARTISTA: Colapesce
TITOLO: Infedele
TRACCE: 8
VOTO: 4.5 / 5

 

Averlo dentro le cuffiette e non poterne parlare è stata veramente dura. Ora che la data X è finalmente arrivata è giunto anche il momento di celebrare Colapesce ed il suo ultimo lavoro.

Otto tracce figlie di una crescita espressiva non indifferente, che vanno a confezionare un disco maturo bagnato di elettronica e musica pop e nobilitato da un forte marchio cantautorale. Rispetto ai precedenti del cantautore siciliano, questo “Infedele” è un disco certamente più immediato – “Ti attraverso” e “Totale”, su tutti, sono dei veri e propri treni ad alta velocità che arrivano subito alla destinazione “memoria dell’ascoltatore” -, ciò nonostante non manca di rimandi aulici e colti ed anzi, in “Pantelica”, il pezzo che apre il disco, e in “Vasco Da Gama”, grazie anche all’apporto dell’elettronica, sembra omaggiare il Battiato sperimentale, quello degli anni antecedenti alla new wave dell’”Era del cinghiale bianco”, per capirci.

Dal punto di vista tematico, l’album è un timido romanzo di famiglia. Mi spiego meglio: nei vari brani l’artista racconta in capitoli il suo percorso di vita sempre con grande discrezione, senza farsi trasportare da eccessi emotivi e tenendo ben a mente l’intento intrattenente della sua musica.

È anche un disco variamente ricco questo “Infedele”; alla base dei testi e delle musiche c’è sempre la consapevolezza di dare qualcosa di nuovo all’ascoltatore attraverso suoni ordinatamente prelevati qua e là dall’ampio campionario della musica. Il risultato è un disco che merita l’ascolto e che evita di scadere nel banale anche a distanza di più ascolti, una grande conferma per i più attenti al panorama musicale nostrano ed una bella sorpresa per i palati più mainstream.

Online il bando 2017 per il nuovo triennio di Officina Pasolini

A3_OFFIC-BANDO-727x1024Impara l’arte e mettila da parte. Ama le arti e i suoi mestieri e partecipa alle selezioni del nuovo triennio di Officina delle Arti Pier Paolo Pasolini.

Il bando è già online ed è rivolto ai giovani diplomati di età compresa tra i 16 e i 29 anni (in casi particolari il limite è estendibile a 35 anni) che aspirino a frequentare una delle tre sezioni in cui si articola il Laboratorio creativo della Regione Lazio: Teatro, Canzone e Multimediale.

Il progetto è rivolto anche a giovani diplomati extracomunitari con regolare permesso di soggiorno.

Il termine ultimo per le iscrizioni è il 30 ottobre alle ore 12 e allora cosa aspettate? Fatti aiutare a coltivare il tuo talento con l’esperienza unica che solo i professionisti del settore di Officina Pasolini possono offrirvi!

Ecco il link per consultare il bando ed iscriversi alle selezioni: http://www.officinapasolini.it/bandoallievi-2017/

Masters: “Battisti come non lo hai mai ascoltato”

 

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Esce oggi, venerdì 29 settembre (data storica per gli amanti di Battisti), “MASTERS” l’attesissimo cofanetto con i brani del mai dimenticato Lucio Battisti, targato Sony Music e contenente 60 brani. Le canzoni sono state estratte direttamente dai nastri analogici originali restaurati e rimasterizzati a 24bit/192KHZ.

 Era il 1967 quando il brano29 settembre”, venne interpretato dall’Equipe 84 e firmato da Lucio Battisti. Il brano fu il suo primo grande successo, l’inizio della sua straordinaria e leggendaria carriera artistica. A 50 anni esatti dalla prima pubblicazione del brano, Sony Music vuole rendere omaggio e celebrare quel lato meno conosciuto al grande pubblico, ma capace ancora di sorprendere, a quasi 20 anni dalla morte: il Battisti produttore di studio, il Musicista, l’innovatore!

È con questo spirito che nasce “MASTERS” e la possibilità di ascoltare il più grande musicista della storia della musica italiana “come non lo hai mai ascoltato”. Grazie alla particolare e attenta procedura utilizzata e alle più avanzate tecniche digitali, infatti, è possibile godere del suono e delle dinamiche peculiari degli storici supporti analogici, restaurati e riportati al loro massimo splendore.

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Queste le tre versioni disponibili di MASTERS

 

1) COFANETTO 4 CD + BOOKLET 24 pagine con foto e interviste a Geoff Westley, Alessandro Colombini, Franz Di Cioccio e Alberto Radius

2) COFANETTO DELUXE 8 LP IN PASTA COLORATA BOOKLET 12 PAGINE con foto e interviste a Geoff Westley, Alessandro Colombini, Franz Di Cioccio e Alberto Radius

 3) COFANETTO VERSIONE TRIPLO LP.

Questa la tracklist dei cofanetti 4 CD e 8 LP:

  • “Un’avventura”, “29 settembre”, “Balla Linda”, “Io vivrò senza te”, “Nel cuore, nell’anima”, “Acqua azzurra, acqua chiara”, “Fiori rosa, fiori di pesco”, “Il tempo di morire”, “Mi ritorni in mente”, “Emozioni”, “Dieci ragazze”, “Anna”, “7 e 40”, “La collina dei ciliegi”, “Pensieri e parole”, “Il mio canto libero”, “Il nostro caro angelo”
  • “La luce dell’est”, “I giardini di marzo”, “Io vorrei… non vorrei… ma se vuoi”, “Innocenti evasioni”, “E penso a te”, “La canzone del sole”, “Anche per te”, “Comunque bella”, “Le tre verità”, “Dio mio no”, “Anima latina”, “Due mondi”, “La canzone della terra”, “Ancora tu”, “Amarsi un po’”.
  • “Una donna per amico”, “Nessun dolore”, “Si, viaggiare”, “Dove arriva quel cespuglio”, “Aver paura d’innamorarsi troppo”, “Il veliero”, “Neanche un minuto di non amore”, “Ho un anno di più”, “Perchè no”, “Con il nastro rosa”, “Respirando”, “Perchè non sei una mela”, “Prendila così”, “Una giornata uggiosa”
  • “E già”, “La sposa occidentale”, “Don Giovanni”, “Equivoci amici”, “L’apparenza”, “Scrivi il tuo nome”, “Le cose che pensano”, “A portata di mano”, “Così gli dei sarebbero”, “Hegel”, “La bellezza riunita”, “A song to feel alive”, “Potrebbe essere sera”, “Cosa succederà alla ragazza”

Questa la tracklist della versione triplo LP:

  • “Un’avventura”, “La collina dei ciliegi”, “Io vivrò senza te”, “Nel cuore, nell’anima”, “Fiori rosa, fiori di pesco”, “Mi ritorni in mente”, “Comunque bella”, “7 e 40”, “Emozioni”, “Anna”.
  • “29 settembre”, “Due mondi”, “La luce dell’est”, “Il mio canto libero”, “Pensieri e parole”, “Dieci ragazze”, “Acqua azzurra, acqua chiara”, “Il nostro caro angelo”, “I giardini di marzo”
  • “La canzone del sole”, “Io vorrei… non vorrei… ma se vuoi”, “Le tre verità”, “Amarsi un po’”, “E penso a te”, “Ancora tu”, “Una donna per amico”, “Don Giovanni”

Caparezza: «Abbiamo la pretesa di essere veri in un mondo dove in fondo non c’è niente di vero.»

Caparezza-Prisoner-709Roma, giovedì 21 settembre 2017. In occasione del meet & greet di Michele Salvemini aka Caparezza alla Discoteca Laziale di Roma, ho scambiato quattro chiacchiere con lui a proposito del suo nuovo album “Prisoner 709”. Un disco molto introspettivo…

Ciao Michele, partiamo subito dal titolo del nuovo album: “Prisoner 709”. Hai spiegato che quel numero per te rappresenta la dicotomia tra libertà (7 lettere) e prigionia (9 lettere), nella quale in mezzo c’è proprio questo disco (0 dalla forma a cerchio del CD). Possiamo dire che anche Michele (sempre 7 lettere) e Caparezza (sempre 9 lettere) sono per te libertà e prigionia?

Sì, anche se non si sa chi rappresenti la libertà e chi la prigionia. Sono due ruoli diversi che rispecchiano un rapporto conflittuale; ognuno ha un ruolo nella vita con il quale ha un rapporto un po’ conflittuale. Stesso discorso per quanto riguarda la musica, per la quale nutro un rapporto conflittuale appunto: odio e amore. La musica certe volte la detesto, però la amo anche immensamente.

Nel brano “Infinto” canti che “Solo accettando la finzione noi ritroveremo l’umanità…”. Cosa vuoi dire con questa frase?

Voglio dire che il mondo virtuale in fondo non è così male; la finzione restituisce umanità a questo mondo, ti mette in pace col mondo. Non amo molto le persone sincere quando devono dirti una cosa brutta. A volte bisogna capire che se ti fanno un regalo di compleanno che non ti piace e tu gli rispondi “Ah, che bello…” nella tua finzione stai regalando a chi ti ha fatto quel regalo un po’ di umanità. Poi l’arte in generale è finzione ed io ne sono innamorato. Pensaci, abbiamo la pretesa di essere veri in un mondo dove in fondo non c’è niente di vero.

I tuoi brani sono da sempre pieni di riferimenti e citazioni a personaggi e situazioni molto “popular”. Perché?

È la mia maniera per rendere più chiaro un concetto. Mi piace anche quando lo fanno gli altri; ad esempio mi piace che un film viva anche dopo la sua proiezione, ovvero che il film “ricominci” quando faccio le ricerche sui suoi personaggi ed interpreti, sul periodo storico nel quale è ambientato… così mi piace l’idea che ciò possa accadere anche per una canzone: non ho capito quella parola, non conosco quel personaggio e allora vado a cercarmeli. La canzone non rimane più dentro lo stereo, ma comincia a perdere rivoli.

Ultimamente sto leggendo “Come funziona la musica” di David Byrne e mi ha incuriosito molto la grande attenzione che il leader dei Talking Heads riserva al rapporto tra ambienti e musica. Per questo ti chiedo: quali sono i luoghi e i momenti adatti per ascoltare questo tuo nuovo album?

Ce l’ho anch’io quel libro, ma non sono ancora riuscito a leggerlo perché un po’ mi spaventa: mi sembra un libro di ragioneria (ride, ndr). Comunque, come faccio a non dirti “la cella”? No, a parte gli scherzi, in una cella metaforica, in una condizione di claustrofobia. In una situazione così acquisisce maggiore significato anche il pezzo sull’ora d’aria “Ti fa stare bene”. Questo per arrivare ad una malinconica accettazione e, magari, a quel passetto successivo, che purtroppo però potrebbe anche non arrivare mai: la liberazione.