REF 2017: dal 20 settembre Roma cerca risposte nell’arte

romaeuropa-festival-2017-620x330Si è svolta oggi, nell’opificio del Romaeuropa, la conferenza di presentazione del Roma Europa Festival 2017. Moderatori della mattinata Fabrizio Grifasi, Direttore Generale e Artistico della Fondazione Romaeuropa, e Monique Veaute, presidente della stessa. I due, intervallati dalla presenza di ospiti tra i protagonisti del festival e membri della RAI, hanno illustrato la cento giorni di eventi che, dal 20 settembre – si parte con l’attesissima prima uscita internazionale di Kreatur di e con Sasha Waltz –  al 2 dicembre, farà di Roma una capitale ancor più eclettica e cosmopolita.

Un’edizione, quella di quest’anno, che ha come titolo una domanda (Where are we now?) «perché – afferma Grifasi in questo momento interrogarsi è la scelta più consona alla condizione che stiamo vivendo». Gli fa eco la Veaute che presenta le opere degli artisti presenti come «una mappa del presente, fragile come un castello di carte, ma allo stesso tempo ambiziosa».

Ma diamo un po’ di numeri. Dicevamo: 100 giorni di festival nei quali si alterneranno 80 progetti con 60 spettacoli oltre a mostre, installazioni, convegni e percorsi di formazione; oltre 300 artisti provenienti da 32 paesi; 7 prime assolute, 32 programmi internazionali. Il tutto per un pubblico auspicabile di ben 57600 unità.

Insomma, cosa aspettarsi da questo festival? Difficile a dirsi con assoluta razionalità, sappiamo che le parole chiave sono “Musica”, “Teatro”, “Danza”, “Circo”, “Digitalife” e “Kids”, ma chi siamo noi per mettere un confine all’arte?

Di seguito lo spot della kermesse prodotto da Rai e Onemore Pictures per la regia di Domenico Giorgio:

 

Le ultime vacanze romane nelle stanze stupefacenti di Levante

 

21552504_10212586260804954_512276680_nSera di fine estate. L’aria ha iniziato a rinfrescarsi, soffia un vento leggero, ma a riscaldare il pubblico ci pensa Levante. Claudia Lagona da Caltagirone, in arte, appunto, Levante, abbraccia il pubblico di Roma, quello stesso pubblico, al quale per primo aveva presentato il suo ultimo figlio: l’album “Nel caos di stanze stupefacenti”. Un abbraccio dicevamo; sì, perché il feeling che si instaura tra la cantante ed il pubblico già dalle prime note è empatico e caldo proprio come quando due corpi si stringono tra loro nell’atto d’amore più puro.

La bella sicula ci fa capire subito come stanno le cose esordendo con “Le mie mille me”: Claudia vestirà i panni di Levante e Levante quelli di Claudia per noi, per il pubblico che da quelle “mille me” si sente compreso. Si procede andando avanti “nel caos di stanze stupefacenti” e incontrando le due hit che, più delle altre presenti nel disco, hanno strizzato l’occhio al mondo delle radio: “Non me ne frega niente” e “Pezzo di me”. Pubblico partecipe e Levante scatenata sul palco. Ma questo bel viaggio, chiamato volgarmente concerto, non si arresta e ben accompagnati dalle immagini sugli schermi alle spalle dell’artista, si torna a fare i conti col meraviglioso polimorfismo di Claudia. Una bellissima “Abbi cura di te” a microfono spento ammalia ed emoziona tutto il pubblico, che la canta a memoria come fosse un coro liturgico guidato dalla sua sacerdotessa. Una sacerdotessa rock, sicuramente, che sul palco non si ferma un attimo e colpisce l’uditorio con le sue interpretazioni teatrali, ma al tempo stesso naturali. Un concetto forse difficile da spiegare, ma provate a pensare un attimo a tutti quei momenti della vostra vita che vi sono rimasti impressi, belli o brutti che siano, e immaginate di riviverli mentre ne parlate ad un amico; ecco, l’artista siciliana si apre e si confida con l’amico pubblico, nei suoi testo così nel live. Una dote da grande cantautrice questa.

La sera di fine estate scorre veloce tra successi del presente e successi del passato, tra brani da ballare e cantare e brani da ascoltare in silenzio fissando le stelle e noi usciamo in punta di piedi dalle stanze di Levante immergendoci nelle atmosfere di un bis, che sancisce la crescita artistica di un’artista che dal cantare una “vita di me…” in “Alfonso”, ha avuto grande cura, e considerazione, di sé ed oggi può rivendicare a gran voce di non essersi mai genuflessa davanti a niente e a nessuno.

Un grande insegnamento per tutti.

Brava Levante!

Liam Gallagher VS Calvin Harris e il mondo del clubbing

Calvin-Harris-and-Liam-Gallagher-920x584Che Liam Gallagher non abbia peli sulla lingua è cosa ormai nota; dopo le ripetute frecciatine velenose al fratello Noel, l’ex Oasis si è scagliato a muso duro contro il mondo del clubbing ed in particolare contro Calvin Harris.

In una recente intervista ad Huck Magazine, infatti, Liam ha dichiarato di vedere i deejay come dei moderni contabili, tutt’altro discorso rispetto alle rockstar. Sotto accusa le cifre da capogiro richieste dai deejay più famosi nelle loro serate ed, in particolare, l’esponente del djing che, secondo Forbes, percepirebbe la paga più alta: per l’appunto, la star britannica Calvin Harris.

E non finisce qui! Nel corso della stessa intervista, Liam ha definito Harris “the most boring f*cking person”, insomma, per dirlo con parole carine, una persona decisamente noiosa.

Bene, restiamo in attesa di una replica che, di sicuro, non tarderà ad arrivare

MTV Video Music Awards: ecco i premiati

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Nella notte fra domenica e lunedì a Los Angeles si sono tenuti gli MTV Video Music Awards. Tanti sono stati i premi assegnati, dal premi per l’artista dell’anno al miglior nuovo artista, passando per il migliore video pop, la migliore coreografia e altri. Presentatrice della serata Katy Perry.

Ecco qui di seguito tutti i vincitori degli MTV VMAs 2017:

Video of the Year: Kendrick Lamar “Humble”
Best Pop: Fifth Harmony (featuring Gucci Mane) “Down”
Best Choreography: Kanye West “Fade”
Song of the Summer: Lil Uzi Vert “XO Tour Llif3”
Best Dance: Zedd and Alessia Cara “Stay”
Best Collaboration: Zayn and Taylor Swift “I Don’t Wanna Live Forever”
Best Hip Hop: Kendrick Lamar “Humble”
Michael Jackson Video Vanguard Award: Pink
Artist of the Year: Ed Sheeran
Best New Artist: Khalid

Non sono mancate le classiche battute rivolte verso il presidente Donald Trump e la sua amministrazione. Contro la discriminazione razziale ha parlato all’inizio della serata la figlia di Michael Jackson, Paris, mentre verso la fine dell’evento è apparsa la madre di Heather Heyer (ragazza uccisa da un simpatizzante nazista), che ha annunciato la nascita di una fondazione intitolata alla figlia. “Per favore, aiutatemi a fare in modo che mia figlia non sia morta invano“, inoltre ha annunciato una nuovissima categoria, “Migliore lotta contro il sistema“, dove tutti gli artisti nominati hanno vinto: Logic in “Black SpiderMan“, The Hamilton Mixtape con “Immigrants (We Get the Job Done)“, Big Sean con “Light“, Alessia Cara con “Scars To Your Beautiful“, Taboo che ha cantato “Stand Up / Stand N Rock #NoDAPL” e John Legend con “Surefire“.

Le 5 curiosità su… Freddie Mercury

– FREDDIE MERCURY –

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  1. La fede zoroastriana

I genitori di Freddie Mercury erano appartenenti all’etnia d’origine persiana parsi e di religione zoroastriana, il culto principale nell’area mediorientale prima che si affermasse l’Islam. Anch’egli mantenne questo legame con la religione del profeta Zarathustra tanto che anche i suoi funerali sono stati celebrati proprio secondo il rito zoroastriano.

  1. Il progetto del logo dei Queen

Fu Freddie stesso a progettare il logo diventato ormai icona dei Queen. Ispirandosi, anzi ricalcando lo stemma reale del Regno Unito, il cantante inserì il suo tocco artistico disegnandovi all’interno i simboli dei segni zodiacali dei componenti della band sovrastati da un’araba fenice, segno di immortalità e di speranza. Oltre alla corona e alla fenice quindi, Il logo è composto da due leoni (Roger Taylor e John Deacon), un granchio per il segno del cancro (Brian May) e due fate che rappresentano il segno della vergine (Freddie Mercury).

  1. La passione per i gatti

Freddie Mercury era un grandissimo appassionato di felini, tanto che la sua casa di Kensington ne era letteralmente invasa. Ma non è tutto; la passione del cantante per i gatti era così sfrenata che egli ha addirittura dedicato un brano dell’album Innuendo” alla sua gattina preferita Delilah.

  1. La misteriosa collezione di cravatte

Avete mai visto foto di Freddie Mercury con la cravatta? Mai? beh nemmeno io. Eppure pensate che il leader dei Queen ne possedeva più di cento, tuttavia odiava indossarle.

  1. Fonte d’ispirazione per un videogioco

Il personaggio Sol Badguy della serie di videogiochi Guilty gear è ispirato proprio a Freddie Mercury. In particolare, il nome “Badguy” è un omaggio al primo album da solista del cantante, intitolato Mr.Bad guy, e al singolo omonimo.

Le 5 curiosità su… Madonna

-Madonna-

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  1. Le origini italiane

Come tutti sanno il vero nome di Madonna è Madonna Louise Veronica Ciccone e nasce a Bay City nel Michigan nel 1958, i suoi nonni paterni si chiamavano Michelina e Gaetano Ciccone e come si deduce dai nomi sono di chiara origine italiana. Origini abruzzesi i nonni paterni nacquero a Pacentro un paese in provincia dell’Aquila.

  1. La prima volta da cantante

L’esordio musicale di Madonna è stato alla batteria di un gruppo nel 1979, il gruppo in questione si chiamava “The Breakfast Club”. Dopo un’opera di convincimento per farle cantare una canzone durante uno spettacolo a New York. Ha ottenuto consensi e un’ovazione importante da parte del pubblico, che immediatamente decise di diventare una cantante.

  1. Un concerto in rete

Il suo concerto del novembre 2000 alla Brixton Academy di Londra è stato uno degli eventi trasmessi in streaming, con più seguito di tutti i tempi con i suoi quasi 9 milioni di spettatori collegati.

  1. Da cantante ad Attrice

Fin dai primi anni ottanta Madonna ha alternato la carriera musicale e quella di attrice. Nel 1996 partecipa al film musicale Evita con cui vince anche il Golden Globe come miglior attrice, interpretando “Eva Peron”.

  1. Musica, Cinema e… Libri per bambini

Nel settembre 2003 è stato pubblicato simultaneamente in oltre 100 paesi e tradotto in diverse lingue, il suo primo libro per bambini dal nome di: “The English Roses“. Una saga di libri divisi in episodi che raccontano le avventure di cinque amiche.

 

Le 5 curiosità su… John Lennon

– JOHN LENNON –

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  1. Le origini di “Imagine”

Per molti Yoko Ono ha rappresentato la causa maggiore dell’allontanamento di Lennon dai Beatles ed addirittura la rovina del Lennon uomo; un merito però bisogna darglielo: la meravigliosa “Imagine” è nata dalla mente della donna, o meglio, John l’ha scritta ispirandosi ad una poesia scritta da Yoko all’età di 12 anni, mentre era in Giappone sotto ai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale.

  1. L’ammirazione di Fidel Castro

Nel dicembre del 2000, al centro de L’Avana, Fidel Castro ha scoperto una statua in bronzo dedicata a Lennon e, durante la sua inaugurazione, ha pronunciato le seguenti parole: «Mi spiace non averti conosciuto prima perché anch’io sono un sognatore. Un po’ di anni fa abbiamo avuto qualche problema, ma il tempo passa e oggi non siamo più conservatori come prima.».

  1. Così nacquero i Beatles

Durante l’adolescenza, John inizia a suonare e scrivere musica. A sedici anni forma il suo primo gruppo, i Quarryman, passa le giornate a suonare quella chitarra sgangherata che gli aveva regalato sua madre ed ascolta i lamenti di sua zia Mimì che ogni giorno gli ripete che la musica non gli darà certo da vivere. Durante un concerto dei Quarryman John conosce Paul McCartney. Il feeling tra i due è immediato, anche a causa dell’infanzia travagliata vissuta da entrambi dovuta alla perdita delle rispettive madri. Nasce così uno dei sodalizi musicali più famosi di sempre e nella casa di zia Mimì vedono la luce le prime canzoni dei Beatles.

  1. L’isola Dorinish

Nel 1967 Lennon acquistò un’isola deserta in Irlanda; per la somma di 1700 sterline fece sua una delle 117 isole dell’arcipelago e la denominò Dorinish. Una forma di ostentata opulenza forse, di sicuro un gesto molto originale proprio come l’artista nato a Liverpool.

  1. LennonMcCartney: un rapporto non tutto “rose e fiori”

I rapporti tra Lennon e McCartney non sono stati sempre eccellenti, anzi. Ultimamente lo stesso Sir Paul non ha avuto belle parole per l’ex compagno scomparso nel 1980 ed a dire il vero neanche lo stesso Lennon fu molto tenero in passato con Paul McCartney. Anzi, nel suo pezzo da solista “How Do You Sleep?”, John ha dedicato al caro Paul delle strofe molto eloquenti come ad esempio queste: «The sound you make is muzak to my ears / La musica che fai è musichetta da sottofondo alle mie orecchie.» oppure «The only thing you done was “Yesterday” / La sola cosa (buona) che hai fatto è “Yesterday”.