La storia vera di Scream

Nome Completo: Daniel Harold Rolling

Soprannome: The Gainesville Ripper (lo Squartatore di Gainesville)

Nato il: 26 maggio 1954

Morto il: ( giustiziato) il 25 ottobre 2006 nel carcere di Starke (Florida)

Vittime Accertate: 8 (5 studenti universitari e una famiglia di 3 persone)

Modus Operandi/Caratteristiche: Sulle vittime si è riscontrato violenza sessuale, tortura, smembramento e messa in scena del cadavere in modo da suscitare orrore negli scopritori.

Daniel Rolling: infanzia e adolescenza

I genitori di Daniel Rolling si sposano nel 1953, in Georgia. La madre, Claudia, una ragazza poco più che diciottenne, rimane subito incinta. Il padre, James, è un agente di polizia violento e autoritario: non vuole diventare padre e picchia più volte la moglie, rischiando di farla abortire e spingendola a tornare dai suoi.

È solo la prima delle tante fughe della donna, che si concluderanno sempre con la riconciliazione con il marito, al quale non saprà mai opporsi, nemmeno quando la sua brutalità si abbatterà sui figli. Il primogenito Daniel non le perdonerà mai di non averlo protetto da lui, finendo con l’odiarla.

Daniel nasce il 26 maggio del 1954 a Sherevesport, Lousiana.
Fin da subito il padre dimostra di non sopportare di sentirlo piangere, né di averlo intorno. Lo prende a calci e si diverte a farlo rotolare per tutta la stanza.

Il serial killer Danny Rolling con tutta la sua famiglia

Il 15 agosto del 1955 Claudia partorisce il secondo figlio, Kevin, evento che rende il marito ancora più brutale.
Una sera, discutendo con la moglie sul canale da vedere, James le rompe il labbro con un pugno. La donna lo lascia e si trasferisce a Columbus, dove sei mesi dopo il marito la raggiunge e le promette che è cambiato e che non alzerà più le mani su di lei e i bambini.
Claudia, purtroppo, gli crede.

Poco dopo le violenze riprendono e si fanno più frequenti e brutali.
Nel dicembre del 1959 James tortura e uccide il cagnolino che aveva affidato alle cure del figlio maggiore. Il cucciolo muore tra le braccia dell’inorridito Danny.

Durante le Feste di Natale del 1963, quando ha solo nove anni, il padre si accanisce a tal punto sul primogenito che la moglie prende i figli – insieme all’albero già decorato! – e lo lascia. Per Claudia e i bambini potrebbe essere la possibilità di cambiare vita, ma la donna si fa convincere di nuovo a tornare dal marito.
Poco dopo viene ricoverata in ospedale per esaurimento nervoso.

Nello stesso periodo il piccolo Danny – studente nella media al quale si riconosce uno spiccato talento artistico – è costretto a perdere l’anno scolastico per le troppe assenze per malattia, apparentemente una semplice influenza che si protrae nel tempo. Il padre non se ne preoccupa e accusa il figlio di fingere per nascondere di essere un fallito, un buono a nulla. Danny reagisce rifugiandosi sempre più spesso in un mondo immaginario, che si riempie poco a poco di fantasie di violenza e di morte.

I disegni del serial killer Danny Rolling
foto: Gli inquietanti disegni creati da Danny Rolling

Nel 1964 un insegnante si accorge dei problemi psicologici del ragazzo e consiglia di farlo vedere da uno specialista.
In particolare – sottolinea – Danny manifesta “un forte complesso di inferiorità ed è incapace di controllare la sua aggressività”, che sfoga sugli animali: una volta tortura un gatto fino a vederlo morire.
Il consiglio, purtroppo, non viene ascoltato.

Se Daniel Rolling da quel momento fosse stato seguito da uno psichiatra, sarebbe diventato lo stesso un serial killer? Non lo sapremo mai. Sappiamo solo che non riceve nessun aiuto e che inizia precocemente a spiare le donne dalle finestre dei loro appartamenti, abbandonandosi a fantasie sessuali sempre più violente.

Nel settembre del 1966 James Rolling tenta di uccidere la moglie: neanche questo convince la donna a lasciarlo definitivamente, nonostante i figli la implorino di farlo, non sopportando più di essere sviliti, picchiati e, perfino, ammanettati al termosifone perché troppo turbolenti.

Durante l’adolescenza Daniel comincia a opporsi al padre. Una volta, evitando un suo pugno, lo vede perdere l’equilibrio e finire contro una finestra, ferendosi gravemente. Mentre James è in ospedale, Daniel, sconvolto, si taglia i polsi con un rasoio.
Il tentativo di suicidio non riesce e poco dopo il signor Rolling torna a casa, come se nulla fosse, almeno finché riesce a rinchiuderlo in riformatorio.

A soli diciassette anni Daniel si arruola nell’aviazione, da cui viene presto cacciato per abuso di droghe e alcool.
Gli vengono diagnosticate turbe psicologiche di natura sessuale e un probabile disturbo della personalità, ma anche in questo caso si sottovaluta il problema.

Darry Rolling scortato dalla Polizia

Tornato a casa, rimedia solo lavori saltuari e si avvicina alla Chiesa Pentecostale. Si fa battezzare e partecipa con fervore alle attività parrocchiali, durante le quali conosce Omatha Ann Halko, che sposa nel 1974.

I due hanno una bambina, ma il matrimonio dura solo tre anni perché per Danny è impossibile condurre una vita sessuale e professionale normale per via della droga e dell’alcool. Abbandona la Chiesa e diventa ogni giorno più violento, tanto che aggredisce l’ex fidanzato della moglie, credendo che i due si siano riavvicinati.

Dopo 4o anni “Suspiria” di Dario Argento torna al cinema

5751Una delle piccole più celebri e più spaventose del maestro dell’horror italiano Dario Argento sta per tornare sul grande schermo.

Il capolavoro “Suspiria”, a quarant’anni dal suo approdo nelle sale, grazie a QMI/Stardust torna nei cinema di tutta Italia, dal 30 gennaio al 1 febbraio, in una versione restaurata in 4k.

Ispirato al romanzo “Suspiria De Profundis” di Thomas de Quincey, il film è il primo capitolo della trilogia delle tre madri a cui hanno fatto seguito altri due capolavori dell’horror firmato Dario Argento: “Inferno” del 1980 e “La terza madre” del 2007. Nella pellicola che compie il quarantennale, la protagonista Suzy Banner arriva in Germania per iscriversi ad una famosa accademia di danza di Friburgo, ma al suo arrivo viene accolta da una tremenda pioggia notturna e da un insieme di imprevisti quanto mai misteriosi e spaventosi.

Il restauro in 4k di “Suspiria” è stato operato dal laboratorio tedesco TLEFilms Film Restoration & Preservation Services partendo dalla pellicola originale. La bobina del film, danneggiata in varie parti da lacerazioni e macchie, è stata attentamente corretta in maniera digitale per ridonare al pubblico quelle stesse sensazioni spaventose vissute quel primo febbraio del 1977.

PANETTONE E MANNAIE – 10 film horror di Natale da non perdere

Tra Babbi Natale assassini, crudeli leggende bavaresi e dolci massacri alla luce soffusa di un caminetto.

Ah, il Natale. Si caricano nello stereo le note delle canzoni di Michael Bublé, si sorseggia un tazzone di vin brulé fumante con accanto un piatto di biscotti allo zenzero, ci si piazza davanti alla televisione indossando un caldo maglione con le renne pronti a vedere per la milionesima volta le repliche di Mamma ho perso l’aereo o di Una poltrona per due.

Non si può chiedere di meglio, giusto? SBAGLIATO. Perché invece il modo migliore per entrare in pieno clima natalizio è un bel film splatter condito dalle lucine dell’albero di Natale.

E noi siamo qui proprio per consigliarvi 10 imperdibili film horror (e più sono trash, meglio è) da riscoprire e da gustare come ammazzacaffè, per riprendersi dopo i terrificanti bagordi del cenone del 24. Quest’anno il Natale sarà veramente rosso sangue.

10) TALES OF THE CRYPT, Episodio 2 Stagione 1: “And All Through the House”  – di Robert Zemeckis (1989)

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Come ogni cenone che si rispetti, cominciamo da un antipasto: qui non si tratta di un vero e proprio film quanto di un episodio della serie televisiva Tales of the Crypt, in Italia I racconti della cripta, adattamento dell’omonimo film a episodi del 1972 (a sua volta ispirato dalla serie a fumetti degli anni ’50 The Vault of Horror), che in questo caso vede coinvolto un pazzo omicida vestito da Babbo Natale intrufolatosi in casa di una gioiosa coppietta.

La ciliegina sulla torta? L’episodio è diretto da Robert Zemeckis, storico regista della trilogia di Ritorno al Futuro e di Forrest Gump.

Ecco l’episodio completo dalla durata di 22 minuti:

9) BLACK CHRISTMAS – di Bob Clark (1974)

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Ecco quello che si può considerare un po’ il padre di tutti i film horror ambientati durante le feste, una pellicola che ha dettato le regole per tutti gli slasher movie che l’hanno seguita: protagonista è un altro misterioso maniaco fuggito da un ospedale psichiatrico, che si trova casualmente vicino ad una tranquilla cittadina statunitense dove sono in corso i festeggiamenti per le feste natalizie. Quello che seguirà è un massacro condito da telefonate minatorie e letali soffocamenti con buste di cellophane.

Un piccolo classico dell’horror, che non per niente si è meritato anche un remake del 2006. Da non perdere.

8) CHRISTMAS EVIL, conosciuto anche come YOU BETTER WATCH OUT – di Lewis Jackson, (1980)

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Ci siete rimasti male, quando avete scoperto che Babbo Natale in realtà non esisteva? Beh, sicuramente non quanto il piccolo Harry che, traumatizzato da quella scoperta, una volta adulto decide di impersonare lui stesso il pacioso portatore di doni vestito di rosso. Solo che, oltre a dare regali ai bambini meritevoli, decide di punire con la morte tutti coloro che non dimostrano il giusto spirito natalizio.

Spietato.

7) JACK FROST  – di Michael Cooney (1997)

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Una nevosa sera di Dicembre, il serial killer Jack viene finalmente arrestato dopo l’ennesimo delitto. Sul tragitto verso la prigione locale però, complice anche la neve, il camioncino sul quale si trova si scontra con un veicolo che trasporta un liquido mutogeno. Venuto in contatto con il pericoloso liquame, il criminale svilupperà un qualche tipo di potere? Assolutamente no, si tramuterà invece in un terrificante pupazzo di neve assassino in cerca di vendetta.

Se il primo film non vi basta sappiate che esiste anche un sequel: Jack Frost 2 – Revenge of the Mutant Killer Snowman, che decide di scegliere come location un ambientazione veramente tipica per un pupazzo di neve. I Caraibi.

6) ELVES – di Jeffrey Mandel (1989)

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Tre ragazzi decidono di eliminare per sempre il Natale attraverso un antico rituale pagano- esoterico. Perché mai tutto ciò, cosa sarà mai successo di così grave da far loro compiere questa azione? No, semplicemente il Natale, a loro, non piaceva. L’unico piccolo problema è che i tre riescono inavvertitamente ad evocare un’antica razza elfica ricercata da Hitler durante il regime Nazista, che viene quindi usata da gruppi neonazisti per fondare il Quarto Reich.

Magia nera, fantasy, scienziati pazzi, ovviamente il tutto gestito malissimo e condito da una recitazione orribile. Imperdibile.

5) SILENT NIGHT, DEADLY NIGHT , Natale di Sangue – di Charles Sellier (1984)

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Nel 1984 nasce il più famoso esponente del filone sui Babbi Natale assassini, ovvero Silent Night, Deadly Night. Il film racconta la storia dello sfortunato Billy Chapman, che in tenera età vede i propri genitori venire massacrati da un tizio che indossava il costume da Babbo Natale, proprio durante la vigilia di Natale. Ormai adulto, Billy viene assunto a lavorare in un negozio di giocattoli, ma quando il proprietario dell’attività costringe Billy a vestirsi da Babbo Natale per far promozione durante il periodo natalizio, il ragazzo impazzisce e se ne va in giro per la città abbigliato da Santa Claus, trucidando chiunque gli capiti a tiro.

Nonostante al momento dell’uscita abbia ricevuto moltissime opposizioni da parte delle associazioni dei genitori (venne ritirato dalle sale americane e relegato al mercato degli home video) la pellicola si è meritata addirittura 4 sequel.

Un vero classico degli horror di Natale.

4) KRAMPUS – di Michael Dougherty (2015)

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I Krampus sono uomini-caprone dalle fattezze demoniache che, secondo le antiche leggende bavaresi, la notte di Natale setacciano le città nei loro vestiti sporchi e laceri in cerca dei bambini cattivi.

La  recente pellicola del 2015 parte come il più classico dei film natalizi, con una stereotipata famigliola americana che si riunisce per passare insieme le feste: anche quando entra in scena l’entità malvagia, però, non veniamo mai colti dalla sensazione di angoscia a cui di solito queste pellicole puntano. Questo perché il regista è riuscito a confezionare una geniale commedia dell’orrore in grado di destrutturare i classici stereotipi da canovaccio degli horror di Natale per riproporli in una veste nuova, giocando con lo spettatore. Da recuperare.

3) THE GINGERDEAD MAN – di Charles Band (2005)

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In una tranquilla panetteria di una cittadina americana, una misteriosa donna incappucciata consegna una miscela fenomenale per preparare i dolcetti natalizi allo zenzero.

L’unico particolare è che la donna è una strega, e la miscela contiene le ceneri del figlio (uno spietato killer) che una volta mescolato nell’impasto e cotto al forno si reincarna in un terrificante biscotto allo zenzero assassino.

Effetti speciali ridicoli, sceneggiatura e interpretazioni imbarazzanti: ci sono tutti gli ingredienti per sfornare (mai terminologia più appropriata!) una pellicola destinata a rimanere impressa nell’Olimpo del trash.

2) GREMLINS – Joe Dante (1984)

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Nella nostra lista non poteva certo mancare questo grande classico diretto da Joe Dante, sceneggiato da Chris Columbus e prodotto da Steven Spielberg.

Il giovane Billy riceve in regalo per Natale una piccola creaturina, un mogwai di nome Gizmo, che il padre ha comprato da un losco rivenditore di cianfrusaglie a Chinatown. Sono tre le semplici regole per accudire il buffo animaletto:

  1. Non esporlo alla luce del sole;
  2.  Non bagnarlo;
  3. Non nutrirlo mai dopo la mezzanotte.

Le regole, prevedibilmente, verranno presto infrante, e da lì comincerà un vero e proprio incubo per la tranquilla cittadina…

Film imperdibile: la scena del coro di Gremlins vale da solo tutta la pellicola. Eccola qui:

1) SANTA’S SLAY – di David Steinman (2005)

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Chiudiamo in bellezza: in questa pellicola Babbo Natale è IL FIGLIO DI SATANA. Ma allora perché consegna i regali? Beh, fare del bene non era altro che la punizione millenaria che la creatura infernale aveva dovuto scontare dopo aver perso lo scontro con un angelo. E, ora finalmente libero dalle sue catene, è il momento che il massacro abbia inizio.

Un capolavoro assoluto del trash anche grazie al suo interprete principale: qui Babbo Natale è BILL GOLDBERG. E se non sapete chi sia, o forse non ve lo ricordate, allora lasciate che vi rinfreschiamo noi la memoria e cliccate su questo video: https://www.youtube.com/watch?v=t8do_wxlcq4.