Matteo Alieno, tra “La luce dentro di te” e le sue altre sfumature

Di Alessio Boccali

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Da quando Matteo Alieno ha fatto capolino nel panorama musicale nostrano con la sua “Non mi ricordo” di tempo non ne è passato moltissimo. Eppure, il ventunenne romano di strada ne ha già fatta molta pubblicando diversi singoli che andranno a comporre il disco di prossima uscita e risultando, addirtittura, tra i quattro vincitori del contest #1MNEXT ideato dal Primo Maggio Roma. Matteo ci sta pian piano facendo entrare nel suo mondo e con la sua ultima canzone “La luce contro di te” si mostra completamente a nudo puntando su suoni puri, fuori dal tempo, e sui sentimenti. Di seguito il resoconto di una nostra Skype Call con un omaggio finale ai lettori di MZK news – Musica Zero Km.

Ciao Matteo, come stai? Com’è andato questo periodo di quarantena?

Ciao Alessio! Sto bene dai, questi giorni sono stati abbastanza difficile, ma per fortuna sono “abituato” a star fermo. Lo scorso anno ho firmato il mio primo contratto discografico e, come spesso accade in questi casi, capita che si passi un intero anno chiuso a scrivere, a studiare pezzi, in attesa di andare in studio per poi chiuderti lì a lavorare sulla tua musica. Mi è sembrato quindi di rivivere un po’ lo scorso anno, poi, certo, tutto il contesto che ci circonda e la tragica situazione di questo virus appesantiscono la situazione e per questo non è stata semplice.

Ci siamo conosciuti a dicembre con l’uscita del tuo primo singolo “Non mi ricordo”; allora ti trovai innamorato pazzo della musica, oggi a distanza di pochi mesi ti scopro anche innamoratissimo di una ragazza alla quale hai fatto una dedica d’amore fuori dal tempo, nei suoni e nelle parole, con questa “La luce dentro di te”.

Eh, sì (ride, n.d.r.). Due anni fa circa ho conosciuto questa ragazza e come spesso accade in una relazione ci vuole un po’ di tempo prima di fidarsi e affidarsi all’altro/a. C’è tutto un processo iniziale di conoscenza in cui si cerca di creare l’atmosfera giusta affinché questo “affidarsi all’altro” avvenga. Con “La luce dentro di te” ho voluto raccontare quei momenti lì, con le loro difficoltà, ma soprattutto con la loro bellezza. Tra l’altro in quello stesso periodo producevo musica per altri artisti e solitamente facevo elettronica. Quell’anno, però, uscì “Oh, vita!” di Jovanotti e quel disco mi colpì molto per la sua semplicità. Mi ricordo che la prima volta che ascoltai “Chiaro di Luna”, un pezzo contenuto in quell’album, ero sull’autobus per andare a scuola e ho pensato che per un pezzo come “La luce dentro di te”, che in forma scritta già esisteva, avevo bisogno di quel mondo musicale per parlare d’amore. Si può dire che ho imparato da quel brano di Jovanotti a seguire soltanto il cuore, lasciando da parte ragionamenti troppo tecnici per cercare di rendere il pezzo musicalmente più “moderno”.

Sei un tipo che viaggia molto con la mente. Non a caso il tuo nome d’arte è Alieno e il termine fantasia lo hai usato proprio come titolo di una tua canzone. Questo bisogno di fantasticare, di immaginare un qualcosa al di là della realtà, ti ha aiutato a confrontarti con il mondo della musica e dell’arte in generale?

Sì, innanzitutto credo che questo bisogno di immaginare aiuti proprio a vivere. Mi ha aiutato nel mio impatto col mondo dei grandi, che poi per me è il mondo reale. Bisogna saper dare il giusto spazio a fantasia e realtà, non bisogna mai eccedere in nessuno dei due aspetti; e nel disco che uscirà parlerò anche di questo. Sicuramente l’immaginare delle soluzioni diverse rispetto a come vediamo la realtà mi aiuta molto. Sono convinto che noi essere umani abbiamo il pregio, ma anche il difetto, di voler esplorare sempre di più. Superare i propri confini, i propri limiti è positivo, ma bisogna darsi delle regole anche in questo. Per capirci, non c’è bisogno di andare su un altro pianeta per distruggere anche quello, visto ciò che il nostro sfrenato avanzare noncuranti di ciò che ci circonda ha già combinato parecchi danni al nostro pianeta.

Collegandoci a un tuo pezzo che hai scritto e pubblicato proprio durante questa quarantena, dovremmo imparare a “Rallentare” …

Esatto, tutte le metafore che utilizzo nel pezzo mi hanno aiutato a convivere con questo essere rinchiuso in casa. Ho immaginato un cielo nella stanza, un universo sotto al letto… Tutto questo per dire che con la fantasia possiamo trovare parecchie cose di cui abbiamo bisogno. E la nostra immaginazione, il nostro volare con la fantasia, nella stragrande maggioranza dei casi, non fa male a nessuno. Molti si fermano all’apparenza, a quello che gli viene dato dalla società e non riescono ad immaginare un qualcosa che vada al di là dell’oggettività. Un’altra cosa che la fantasia mi ha insegnato è togliere la funzione dalle cose, pensare a ognuna di loro come a un’entità a sé stante; viviamo in un mondo in cui tutto deve essere funzionale a un qualcosa, altrimenti è inutile, e questo non mi piace. Sembra quasi di vivere in un grosso supermercato che è il nostro mondo in cui tutto – non solo gli oggetti, ma anche le persone, le relazioni – è un prodotto con una sua specifica funzione. Pensa all’arte, a ogni tipo di arte, nella maggior parte dei casi non ha una funzione data, eppure serve, ti scalda dentro.

Torniamo a pochi giorni fa e precisamente al primo maggio. Grazie alla tua “Non mi ricordo” sei risultato uno dei vincitori di #1MNEXT, il contest del Primo Maggio Roma. Purtroppo, non sei potuto salire sul palco di Piazza San Giovanni per i motivi che tutti sappiamo, però immagino sia stata comunque una grossa emozione quella di ricevere questo riconoscimento.

Certo, è stata un’esperienza bellissima, una delle più belle da quando ho firmato il mio contratto discografico. Già vedere il mio nome in mezzo a quello dei grandi artisti presenti in scaletta mi ha fatto un gran bell’effetto. Soprattutto perché quando sono uscito con “Non mi ricordo” ho subito pensato che mi stessi presentando al pubblico mostrando subito i miei difetti. Quindi mi ha fatto molto ridere l’idea di aver vinto un contest del genere semplicemente parlando dei miei difetti. Ho capito che il mondo della musica non ha delle regole stabilite, siamo noi artisti che spesso ci facciamo mille problemi nel porci al pubblico.

Siamo partiti conoscendo i tuoi difetti, poi con i tuoi pezzi abbiamo iniziato a conoscere la tua creatività, le tue emozioni… Il disco che verrà ci presenterà ancora meglio Matteo?

Non so quanto, e se, sono riuscito a raccontarmi bene nel disco, quello starà all’ascoltatore dirlo. Certo è che noi tutti viviamo dei cambiamenti ogni giorno. Nel disco ci sarà di tutto; ci sono io, ma anche e soprattutto quello che mi circonda e mi dà emozioni – come è stato per “La luce dentro di te” –. Poi ti dico un’altra cosa: odio scegliere dei singoli da far uscire prima degli altri brani proprio perché con questo mio progetto ho deciso che consegnerò al pubblico tanti colori, tante sfumature differenti al fine di servire un bell’antipasto di Alieno. Ho la fortuna di condividere la mia musica con la Honiro, la mia etichetta, che mi dà una libertà espressiva incredibile, cosa abbastanza rara al giorno d’oggi, e ne voglio approfittare dando sempre il mio meglio.

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A proposito di questo, una cosa che era emersa anche durante la nostra scorsa chiacchierata è questa tua felicità nel poter condividere la passione per la musica con chi la ama quanto te.

Sicuramente. Sono sempre stato felicissimo e motivatissimo a condividere la mia musica, a parte con i miei genitori che amano la musica più di me e con i miei amici, anche con la mia etichetta e i miei collaboratori. Spesso si dice che la musica è piena di persone pronte ad approfittarsene di te, ma ti posso giurare che fino ad ora, fortunatamente, in questo mondo ho conosciuto solo belle persone spinte dalla passione e dall’amore per l’arte. La musica e l’arte in generale rimangono per sempre nelle nostre vite e le accompagnano ogni giorno, condividerle, che tu sia un artista oppure no, è come condividere un sentimento.

Per festeggiare l’uscita del tuo singolo durante il lockdown hai fatto una diretta instagram per festeggiare con i tuoi followers e hai raggiunto grandi numeri. Ad oggi, questa della musica filtrata da uno schermo digitale potrebbe essere la soluzione adottata per il futuro prossimo del live. Che ne pensi?

Ti dico la verità: questa prospettiva mi spaventa un po’. Ti spiego perché. In ogni mercato i soldi devono girare, non possono star fermi. Se si investe troppo nei concerti in streaming, c’è il rischio che si faccia fatica poi a trovare le risorse per tornare alla normalità. Anche qui spero che si trovi l’equilibrio tra la voglia di fare musica, che si concretizzerà giocoforza nei concerti in streaming, e gli investimenti in questo campo. La cosa che deve essere chiara è che questa digitalizzazione dei concerti può essere soltanto una situazione momentanea perché la musica dal vivo è tutta un’altra esperienza sia per l’artista che per il pubblico.

Oltre a questo, pensiamo a tutti quegli addetti ai lavori che sono l’anima degli spettacoli…

Esatto! Ad esempio, chi costruisce palchi deve rimanere senza lavoro? Come fai a farli lavorare per lo streaming? Poi guarda, sempre per il discorso “concerti”, non so se hai letto la notizia precedente all’emergenza sanitaria riguardante la scelta dei Coldplay di non fare concerti se non ecosostenibili o con un bassissimo impatto ambientale. Spero vivamente che quando si potrà ripartire con la musica dal vivo, non si ripartirà a bomba solo in nome del profitto, ma si terrà invece conto anche dell’ambiente.

Prima di salutarci ci suoni qualcosa?

Certo, con molto piacere.

 

Stop ai live per i Black Sabbath: è la fine di un mito?

122717a4-0611-4611-a260-fc1473310b17È la fine di un mito per gli amanti dell’heavy metal (?) o forse no…

Dopo più di 80 concerti ben distribuiti in tutto il globo i Black Sabbath sembrano aver detto basta con la musica dal vivo. Ancora una volta, dopo la fine dello spettacolare “The End tour”, conclusosi lì dove la band nel lontano 1968 mosse i suoi primi passi, ovvero nella cittadina inglese di Birmingham, Tony Iommi, lo storico chitarrista della band, ha ribadito l’idea di farla finita con la musica live. Tuttavia, ha aggiunto che i Sabbath torneranno a far parlare di loro con un doppio album live – composto proprio dalle registrazioni delle ultime date – e uno speciale documentario.

Non sarebbe quindi la fine dei Black Sabbath, che potrebbero addirittura tornare in futuro con nuovi lavori inediti. L’unica certezza, o meglio tristezza, è che la band non suonerà mai più dal vivo. Una notizia terribile per gli appassionati del genere che non hanno mai assistito ad un concerto di questi ragazzacci e che d’ora in poi dovranno quindi accontentarsi di guardare dei loro video.

Di seguito il trailer del documentario sulla storia della band:

“Mercoledì live”: la SIAE premia la musica dal vivo

Un’importante iniziativa per sostenere ed incoraggiare la musica dal vivo.
Dal 1° gennaio al 30 giugno 2017, su tutto il territorio nazionale, SIAE sperimenterà i  “Mercoledì Live”, un progetto nato per favorire le esibizioni live di cantautori e musicisti con il patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo.
Filippo Sugar, presidente della SIAE, ha spiegato che si punterà su una tariffa forfettaria agevolata per gli eventi gratuiti organizzati nei pubblici esercizi, senza limitazioni di siae-3983repertorio né di età per gli autori e i musicisti. L’obiettivo è quello di incrementare il numero di eventi di musica live, legandoli alla promozione del mioBorderò per la compilazione e riconsegna online del programma musicale, modulo che consente una ripartizione più rapida e analitica del diritto d’autore.
Dopo una prima sperimentazione in Puglia, la primavera scorsa, e il confronto con alcuni operatori del settore avvenuto anche tramite l’intervento del Comune di Milano, si partirà quindi in tutta Italia da gennaio, con la speranza che a risentirne in maniera positiva sia soprattutto la musica e chi vuole farla (bene).

Sanremo 2017, trionfo degli autori musicali e del potenziale radiotelevisivo

sanremo2017Sarà il Sanremo degli autori musicali annunciava trionfante Carlo Conti prima dell’annuncio dei big che prenderanno parte alla kermesse del 2017 e, stando ai nomi, sarà effettivamente così. In tal senso spiccano quindi i nomi di Fabrizio Moro, Marco Masini, Ermal Meta, Paola Turci, Samuel Romano dei Subsonica e Fiorella Mannoia; cantautori ed autori di innumerevoli successi del panorama musicale italiano.
In un Sanremo firmato Carlo Conti poi non può mancare l’attenzione per il potenziale radiotelevisivo del prodotto; ecco spiegati allora i nomi di Michele Bravi, la coppia Nesli-Alice Paba (lei ex The Voice), il duetto Raige-Giulia Luzi, Lodovica Comello, Chiara Galiazzo, Bianca Atzei, Francesco Gabbani (vincitore del Sanremo Giovani 2016), Clementino, Alessio Bernabei, Elodie e Sergio Sylvestre (ex concorrenti di Amici); giovani o meno giovani sulla rampa di lancio e con grande potenziale non solo sui tradizionali media, ma anche sul web.
Nel terminare il novero dei big, troviamo dei ritorni più o meno attesi come quelli di Ron, Michele Zarrillo, Al Bano, Giusy Ferreri e Gigi D’Alessio, dai quali possiamo aspettarci veramente di tutto. Gli amanti del trash sono avvisati!
Per quanto riguarda i giovani, invece, a spuntarla sono stati Tommaso Pini, Lele, Leonardo Lamacchia, Maldestro, Marianne Mirage, Francesco Guasti, Valeria Farinacci e Federico Braschi (questi ultimi due provenienti da Area Sanremo). Per loro il sogno di calcare il palco dell’Ariston è diventato realtà, speriamo solo non si tramuti in incubo come è stato per parecchi loro colleghi negli anni passati.
Di seguito l’elenco delle canzoni e dei rispettivi artisti che le interpreteranno dal 7 all’11 febbraio sul palco dell’Ariston:
– I BIG –
Al Bano Di rose e di spine  
Elodie Tutta colpa mia  
Paola Turci Fatti bella per te  
Samuel Romano Vedrai  
Fiorella Mannoia Che sia Benedetta  
Nesli e Alice Paba Do retta a te
Michele Bravi Il diario degli errori  
Fabrizio Moro Portami via  
Giusy Ferreri Fatalmente male  
Gigi D’Alessio La prima stella  
Raige e Giulia Luzi Togliamoci la voglia  
Ron L’ottava meraviglia  
Ermal Meta Vietato morire  
Michele Zarrillo Mani nelle mani  
Lodovica Comello Il cielo non mi basta  
Sergio Sylvestre Con te  
Clementino Ragazzi fuori  
Alessio Bernabei Nel mezzo di un applauso
Chiara Galiazzo Nessun posto è casa mia
Francesco Gabbani Occidentali’s Karma  
Bianca Atzei Ora esisti solo tu  
Marco Masini Spostato di un secondo
– I GIOVANI –
Leonardo Lamacchia Ciò che resta 
Tommaso Pini Cose che danno ansia  
Maldestro Canzone per Federica
Marianne Mirage Le canzoni fanno male  
Lele Oramai  
Francesco Guasti Universo  
Valeria Farinacci Insieme  
Federico Braschi Nel mare ci sono i coccodrilli