“Non sarà così strano”: ecco la risposta musicale all’emergenza COVID-19

 

25Di Alessio Boccali

L’unione fa la forza e quando è la musica ad unire, le distanze – anche di questi tempi – si cancellano e la forza sprigionata si rivela benevolmente devastante.

Da un’idea di Sound Meeter e con la partecipazione straordinaria di tredici artisti romani (Cesare Blanc, Jacopo Ratini, Matteo Gabbianelli, Vittorio Belvisi, Mille, Stefano Scarfone, Luca Carocci, Marco Fabi, Felice Greco, Federico Pegan, Giacomo Latorrata, Rachele Trovatelli e Dario Amoroso) è nata una traccia inedita intitolata “Non sarà così strano”, con l’intento di sostenere la Croce Rossa di Roma nel fronteggiare l’emergenza Covid-19.

La traccia, online dal 23 aprile sul canale Youtube di Sound Meeter e su Gofundme, è stata accompagnata da un videoclip realizzato con scene delle puntate della web serie di Sound Meeter, dove ad essere protagonisti sono gli artisti interpreti del brano. Il video, così come il brano, racconta il contrasto tra il prima e il dopo coronavirus, l’impatto che questo ha avuto sulle nostre vite e, contemporaneamente, la certezza che si può continuare a volerci bene anche stando per un po’ distanti perché poi “non sarà così strano” tornare a ridere.

Ad impreziosire ulteriormente l’iniziativa, l’intervento in chiusura di diversi personaggi noti (tra cui Lillo Petrolo, Giorgio Caputo e Stefano Ambrogi) per invitare a donare.

Noi di MZK News – Musica Zero Km, ci siamo sentiti immediatamente chiamati in causa e non potevamo non supportare questa iniziativa agendo da media partner e invitando anche voi lettori a darci una mano.

Perché la musica può (e deve) fare tante cose, anche rispondere presente di fronte a un’emergenza.

 

Link diretto per le donazioni: gofundme.com/musica-per-roma

GHALI

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di Alessio Boccali

“Quanta ragione aveva chi diceva che il secondo album è difficile. Ci ho messo tutto me stesso. Buon DNA!”

A distanza di tre anni dal primo album in studio, Ghali è tornato e l’ha fatto in grande stile con “DNA”. Un album personale, orecchiabile e allo stesso tempo di spessore. Un disco che andrebbe fatto ascoltare a razzisti e ignoranti con modalità simili a quelle della cura Ludovico in “Arancia Meccanica”.

Ciao Ghali, come stai? Partiamo subito dal titolo del tuo nuovo album “DNA”, mi piace questa tua idea di appartenenza al mondo e alla tua identità. Non è uno estraniarsi dal contesto, ma un rimanerci attaccato affermando la propria identità. Quanto è difficile da trasmettere in musica tutto ciò?
Ciao! Sono passati tre anni dall’ultima volta che mi sono sentito così. Ho intitolato il mio nuovo album “DNA” perché rappresenta il mio DNA, il mio essere, più che mai questa volta. Dopo aver viaggiato ed essere stato influenzato da vari produttori e artisti internazionali ho ascoltato tanta musica in questi ultimi mesi. Ho pensato e viaggiato davvero tanto e non solo fisicamente; alla fine ho riportato a Milano con me tutto il “materiale” e assieme al mio team abbiamo lavorato a questo nuovo disco, che veramente rappresenta la mia persona oggi come non è mai successo. È il secondo album. Rispetto al primo c’è più consapevolezza: affronto argomenti e li tratto in una maniera diversa, mi metto ancora più a nudo secondo me, ci sono delle canzoni che prima magari non avrei mai fatto. C’è proprio questa voglia di cantare, c’è una ricerca. E ci sono dei sassolini che mi sono tolto dalle scarpe. Diciamo che è il “next step”.

Giochiamo sul titolo di un pezzo del tuo nuovo album, “Flashback”, e quindi facciamo un salto indietro. Proprio forse agli inizi di quella che è ormai, purtroppo, un’escalation di razzismo e di paura nel nostro paese, tu, nato a Milano da genitori tunisini, sei diventato uno dei cantanti più ascoltati. Una bella “botta” per tutti i seminatori d’odio degli anni nostri sottolineata ai tempi anche da Roberto Saviano. Come ti sentivi in quei giorni e cosa senti oggi, come allora, di dover comunicare con la tua musica? Sei consapevole di fare e aver fatto “politica” – intesa come interpretazione della società – con la tua musica?
Io penso di essere politico sempre in modo involontario. La mia visione della politica è ingenua non sono sicuramente uno che ne sa. Dove sono cresciuto io la politica non arrivava, non si occupava dei nostri problemi. Se faccio politica con la mia musica non è mai in modo ideologico, racconto solo delle cose che mi sono successe.

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Ghali ha creato un modo tutto suo di fare musica partendo dal rap. Non hai bisogno di fare il gangsta, sei un essere umano con le sue fragilità e ciò ti piace. Sei il supereroe di cui la musica italiana, e più in specifico il rap, aveva bisogno?
Io mi ispiro a Michael Jackson e a Stromae. Non penso di essermi inventato qualcosa, penso solo di essere molto fedele a quello che sono. Dato che siamo tutti diversi questo ci rende in un certo senso tutti unici. Mi piacerebbe essere un supereroe, ma in realtà sono felice di essere solo Ghali.
Dalla tua esibizione aperta dalla “finta caduta” sul palco dell’Ariston, ma anche dai primi singoli usciti, ho trovato un Ghali teatrale, non solo in grado di creare uno show come era in passato, ma soprattutto volenteroso di crearlo; oggi più che mai è evidente questa volontà di costruire un grande immaginario intorno a te e di riempirlo di significati?
Avevo un po’ di ansia prima di salire sul palco di Sanremo, però il feedback è stato mega positivo, la gente era felice e quello che avevamo in mente è riuscito. Penso che sia andata bene, la mia intenzione è quella di portare questo format “teatrale” già l’8, il 9 e il 10 maggio al Fabrique. Le tre date in una sola location sicuramente mi aiuteranno a creare una tipologia di show diverso: il fatto che sia fermo in uno stesso posto mi aiuterà tantissimo, poi capirete perché. Non mancheranno tutte quelle atmosfere viste nei precedenti spettacoli: il cinema, la moda, le luci… sarà sensazionale. Tutto questo, sì, mi aiuta ad “ampliare” i pezzi sul palco riempiendoli di significati.

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Tutto ciò ti porterà a sperimentare senza più paura di cadere (per davvero)? Hai raggiunto una nuova consapevolezza/maturità?
Sicuramente sì, questo è il mio disco più maturo perché anch’io ora sono più maturo. Sto facendo piccoli passi, caderne ne fa parte, ma sento di essere davvero cresciuto rispetto ai miei lavori precedenti, senza rinnegarli naturalmente.

MZK news vi aspetta al MONK per MEIllenials!

Il 21 e il 22 dicembre il MEI arriva al Monk di Roma con MEIllennials, I Premi degli Indipendenti per i Giovani, ideato da Giordano Sangiorgi: due giorni di musica e video, dedicati ai nuovi artisti della scena musicale indipendente ed emergente, che presenteranno le loro nuove uscite.

Anche noi di MZK News saremo presenti all’evento e, proprio in quest’occasione, oltre a parlarvi del primo anno di vita della rivista, presenteremo al pubblico il restyling di logo e grafiche pensati per il 2018.

Nella stessa occasione, sveleremo in anteprima la copertina e gli argomenti del numero, che celebra il nostro primo anno di vita, in uscita a gennaio e vi parleremo dei nuovi progetti per un nuovo anno nel segno della buona musica.

Vi aspettiamo per conoscerci, chiacchierare di “music e lifestyle” e per accogliere i vostri feedback!

I ragazzi della Riff service

Un team di professionisti completo pronto a nobilitare ogni fase del tuo rapporto con l’audiovisivo. Questo è Riff service.

Uno staff di esperti è a completa disposizione del cliente per lavori di service audio/video/luci, registrazione audio e video, produzione di videoclip, promozione sui social e realizzazione di book fotografici… il tutto al fine di imprimere la tua performance e la tua personalità nella mente di chi vi assiste.

I ragazzi della Riff seguono tutte le fasi di ogni progetto, non limitandosi al solo noleggio, ma accompagnando il consumatore fino alla soddisfazione del servizio richiesto. Un servizio unico che permette di rendere altrettanto unici i vostri progetti (artistici, lavorativi o privati).

Potete mettervi in contatto con la RIFF S.R.L.S. attraverso l’apposito form nella sezione contatti del loro sito www.riffsrl.it oppure attraverso l’indirizzo email info@riffsrl.it o, ancora, telefonando al numero +39 3486580288.

La RIFF S.R.L.S. si trova a Roma, in via Camastra, 35.

Piccoli Fastidi Quotidiani: il nuovo divertente disco dei Controsenso Acoustic Duo

Band LR

 

E’ mattina e sto tocciando il primo Pan di stelle nel mio zuppone di caffèlatte. Ovviamente la sonnolenza è tale che il biscotto va in immersione subaquea in due secondi. Cerco un po’ di sound per iniziare la giornata e scelgo “Piccoli Fastidi Quotidiani”, titolo che mi sembra idoneo per coronare tale tragedia mattutina.

Inizialmente, ascoltando l’apertura dell’album penso subito a Marco dei Cesaroni e a Ed Sheeran. Ammazza ha del sound questa roba! Subito mi metto a saltellare e penso soltanto “questi Controsenso Acoustic Duo mi capiscono proprio”! Tra lamentarsi degli esami, delle ascelle maleodoranti sugli autobus e delle dubitabili doti canore degli artisti che passano per radio costantemente, rappresentano proprio un manifesto di protesta alle mie mattinate tipiche! Mi innamoro di loro quando però descrivono la scena epica di un sorpasso a destra da parte di un vecchietto con improbabili capacità di guida e quando esordiscono con un “sono già le 7.30 e già non vi reggo più!”

I Controsenso Acoustic Duo sono partiti facendo cover di canzoni metal, rock, pop e rivedendole in chiave acustica e hanno esordito a febbraio con il loro primo album “Piccoli Fastidi Quotidiani”.

I contenuti sono alquanto ironici ma davvero poetici e sentiti, anche se dedicati ad un noioso “Correttore Corruttore” che devasta umore e amori.

Il loro sound rende la narrazione molto leggera e divertente grazie  a una chitarra acustica molto ben strimpellata e da due belle voci come quelle di Davide Cotena e Chiara Consolini. A dirla tutta, come raccontano loro stessi nel Manifesto, la loro musica è creata anche suoni prodotti da cimbalino, loopstation, stompbox, cimbali a piede e tanto altro (ma tutto suonato dal solo Davide)!

Vi lasciamo con il loro divertente video di The Odorante!

Prossime Date dei concerti dei Controsenso Acoustic Duo:

  • 6 maggio (Sorbakko, RN)
  • 12 maggio (Quingentole, MI)
  • 20 maggio (Scandiano, RE)

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Francis Ford Coppola: l’arte della produzione

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Francis Ford Coppola è un registra, sceneggiatore e produttore cinematografico statunitense.  È considerato uno dei maggiori cineasti della storia del cinema americano. Insieme a colleghi e amici quali Martin Scorsese, Brian De Palma, Steven Spielberg e George Lucas, ha contribuito in maniera determinante alla nascita della New Hollywood consacrandosi autore di grande prestigio con la regia di pellicole del calibro di: Il padrino, Apocalyse Now, La conversazone e Dracula di Bram Stoke. 

Il noto regista americano di origine italiane nasce nella città di Detroit, nel Michigan, il 7 aprile 1939. Trascorre l’infanzia a New York con il padre, compositore e musicista Carmine Coppola, primo flauto dell’Orchestra Sinfonica della NBC, e la madre, l’attrice Italia PenninoFanciullo, il giovanissimo Coppola si ammala di poliomielite e pare che sia proprio durante la malattia che, passando il tempo animando marionette, si appassiona al teatro e al cinema. Dopo il diploma in drammaturgia alla Hofstra University, si specializza in cinematografia alla University of California a Los Angeles e nel frattempo, tra il 1961 ed il 1963, lavora con Roger Corman come direttore dei dialoghi, assistente fonico, produttore e sceneggiatore.

Nel 1961 gira un breve filmino pornografico, Questa notte di sicuro, poi nel 1963 esordisce con Terrore alla tredicesima ora, ambientato in un castello irlandese e ricco di atmosfere gotiche e inquietanti. Intanto, viene assunto come sceneggiatore dalla ‘Seven Arts’ per la quale scrive le sceneggiature di Questa ragazza è di tutti e Parigi brucia?Nel 1966 investe i soldi guadagnati per la sceneggiatura di Patton, generale d’acciaio, con la quale vince un premio Oscar, per realizzare il suo secondo film, Buttati Bernardo. 

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Nel 1969, insieme a George Lucas, fonda a San Francisco la casa di produzione ‘American Zoetrope’ e nel 1971 dirige finalmente il film che gli regala il successo, Il padrino. Tratto dall’omonimo romanzo di Mario Puzo, il film riceve consensi unanimi dal pubblico e dalla critica e si aggiudica ben quattro premi Oscar, fra i quali quello per il miglior film e quello a Marlon Brando come miglior attore.

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Dopo il raffinato La conversazione (1974), che conquista la Palma d’Oro a Cannes, Coppola gira Il Padrino – Parte II(1974), vincitore di sei premi Oscar, tra cui miglior film, miglior regia e miglior sceneggiatura.

Poi il regista si concede una pausa di alcuni anni, nel corso dei quali si dedica soprattutto alla sua attività di produttore, e nel 1979 realizza Apocalypse Now, visionario spaccato sulla guerra del Vietnam, che gli regala ancora due Oscar e la Palma d’oro al Festival di Cannes. Dopo Un sogno lungo un giorno (1982), che spinge al fallimento la sua casa di produzione, Coppola dirige I ragazzi della 56 strada (1983) e Rusty il selvaggio (1983), che inaugurano un nuovo filone cinematografico, quello incentrato sulla violenza all’interno delle bande giovanili, e che contribuiscono a lanciare una nuova generazione di attori: Matt Dillon, Tom Cruise, Mickey Rourke, Nicholas Cage (suo nipote), Patrick Swayze, Rob Lowe ed Emilio Estevez.
Nel 1984 Coppola dirige l’ambizioso musical Cotton Club, che si rivela però un insuccesso al botteghino, poi gira Peggy Sue si è sposata (1986) e Giardini di pietra (1987). Sul set di quest’ultimo film, suo figlio Joe perde la vita tragicamente in un incidente nautico. Dopo l’insuccesso di Tucker – Un uomo e il suo sogno (1988), Coppola accetta di girare l’ultimo capitolo della saga del Padrino, ma nonostante una nomination all’Oscar, Il padrino – Parte III (1990) non si rivela all’altezza dei film precedenti.

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 Nel 1991 Coppola vince un premio Onorario alla Mostra di Berlino e, l’anno successivo, un Leone d’oro alla carriera a Venezia. Lo stesso anno conquista un nuovo grande successo grazie all’adattamento cinematografico del Dracula di Bram Stoker.

Poi dirige L’uomo della pioggia (1998), tratto dal romanzo omonimo di John Grisham. Dal 1978, Francis Ford Coppola produce a Rutheford, in California, il vino ‘Rubicone’, molto apprezzato dagli appassionati, la cui rendita gli permette di rifiutare le sceneggiature che non lo convincono e di lavorare invece alla stesura di più ambiziosi progetti.

Dopo circa dieci anni di silenzio Coppola torna al cinema con il film Un’altra giovinezza, da un racconto di Mircea Eliade. Una storia ambientata in Romania prima della Seconda guerra mondiale, quando un bel pezzo d’Europa era soffocata dal nazismo: protagonista un timido professore la cui vita cambia, a causa di un evento sconvolgente: ringiovanisce dopo essere stato colpito da un fulmine. Da qui una fuga in vari paesi, tra cui l’India. I protagonisti sono Tim Roth, l’attrice nata a Bucarest Alexandra Maria Lara e Bruno Ganz. L’autore della sceneggiatura è lo stesso Coppola. Il film è uno dei fiori all’occhiello della seconda edizione della Festa di Roma.

Dopo aver diviso critica e pubblico con il film ‘Un’altra giovinezza’ Coppola si è dedicato nuovamente ad una saga familiare. Con ‘Tetro’ il regista di origini italiane ha raccontato la storia di una famiglia di artisti italiani emigrati in Argentina. Il film è in predicato per concorrere al festival di Cannes.

La figlia Sofia Coppola ha seguito le orme del padre diventando anche lei regista internazionale (“Il giardino delle vergini suicide”, 1999, “Lost in Translation”, 2002). Quando si dice ‘vizio di famiglia’.