Le 5 curiosità su… Kurt Cobain

– KURT COBAIN –

MTV Unplugged: Nirvana

  1. L’amico immaginario Boddah

Fin da quando era bambino Kurt aveva un carattere molto difficile: era un bambino iperattivo, rimasto molto segnato dalla separazione dai genitori. A suo dire, l’unico che sembrava capirlo era l’amico immaginario Boddah, al quale il cantante spesso e volentieri dava la colpa delle sue marachelle infantili. Questa figura immaginaria non ha mai abbandonato la mente di Kurt e non è un caso se la lettera di addio di quel maledetto 5 aprile ’94 fosse indirizzata proprio a lui.

  1. Piccolo regista

A quattordici anni Kurt iniziò a realizzare dei corti con la macchina Super-8, acquistate dai genitori del cantante per firmare i loro momenti con il figlio. Il primo corto del leader dei Nirvana fu una geniale versione del celebre “La guerra dei mondi”, i cui alieni protagonisti atterravano proprio nel cortile della dimora dei Cobain.

  1. La stima reciproca tra KurtQuentin Tarantino

Leggenda vuole che il regista Quentin Tarantino avrebbe voluto Cobain in “Pulp Fiction” nella parte dello spacciatore Lance, interpretato poi da un Eric Stoltz effettivamente somigliante al Kurt del ’93. Cobain rifiutò, ma in segno di ringraziamento per questo grosso attestato di stima da parte del regista, del quale egli amava soprattutto il capolavoro “Le Iene”, lo inserì nei ringraziamenti del disco “In Utero”.

  1. Prima dei Nirvana c’erano gli Stiff Woodies
  1. Un anno prima della formazione dei Nirvana, Kurt Cobain e l’amico Krist Novoselic danno vita ad un duo, gli Stiff Woodies, con Cobain alla batteria e Novoselic al basso, duo che si fa accompagnare sempre da chitarristi e cantanti diversi. Un giorno però Kurt decide di abbandonare la batteria e di assommare in sé il ruolo di cantante e chitarrista. Si unisce a loro Aaron Burckhard alla batteria e nascono così i Nirvana.
  1. La firma di Kurt Cobain

Avete mai notato che nei suoi diari il frontman dei Nirvana si firmava sempre come “Kurdt”? Nessuna risposta troppo macchinosa; molto semplicemente la D è l’iniziale di Donald, il secondo nome di Kurt.

Il 5 febbraio ’94 ci lasciava Kurt Cobain

KurtKurt Cobain è uno dei più celebri membri del triste “club 27”, quei giovani talenti della musica scomparsi all’età di soli 27 anni. Era infatti il 5 aprile del 1994 quando il corpo del biondo frontman dei Nirvana venne ritrovato senza vita a causa di un colpo di fucile alla testa. A ventitré anni dalla tragedia, il mondo della musica non si è mai dimenticato di quel suo figlio che ha segnato non solo la storia del grunge a livello internazionale, ma la storia della discografia moderna tutta.

C’è da dire poi che il suo stile artistico ha influenzato non solo il mondo della musica, ma anche la cultura popular entrando nell’immaginario collettivo come una figura fortemente controversa, ma altrettanto carismatica ed affascinante.

La sua morte – avvenuta in circostanze assai misteriose e frettolosamente archiviata con la parola “suicidio” – ha scioccato un’intera generazione che aveva visto in lui quel sentimento di ribellione troppo spesso celato nella routine quotidiana; Kurt Cobain era, ed è rimasto nell’immaginario collettivo, la voce di questo disagio.

Negli anni sono stati tantissimi gli omaggi dedicatigli, uno su tutti il magnifico documentario della figlia Frances Bean Cobain intitolato “Cobain: Montage of Heck”, che ripercorre le ultime 48 ore di vita della star nata ad Aberdeen.

Un’icona mondiale misteriosamente folle e, allo stesso tempo, attenta alla falsità della società che lo circondava. A tal proposito vi lascio all’esibizione live di “The man who sold the world”, cover del brano di David Bowie che i Nirvana eseguirono a MTV Unplugged nel ’94 e che ben riassume quanto scritto in precedenza.