Super Mario e l’accusa di sessismo

Può un videogioco essere sessista? Sembrerebbe proprio di si ma il videogioco in questione è impensabile, tutti gli appassionati del genere lo conoscono. Super Mario, nella nuova veste di App, come gioco per il cellulare in “Super Mario Run”. Il Gioco lanciato lo scorso 15 dicembre dalla Nintendo per Iphone e Ipad, ha già incassato più di 4 milioni di dollari.

L’app, che riprende la storia del videogioco sull’idraulico più famoso del mondo, è stata oggetto di critiche per il ruolo della principessa Peach e della sua utilità nel gioco.

Tuttavia nel 2016 la posizione e la fama di Super Mario potrebbe cambiare, moltissime le critiche da tutte le parti del mondo, per la figura dell’unico personaggio femminile, il videogioco è stato scaricato in 151 paesi, in modo gratuito e con un costo da sostenere solo in seguito.

La trama del videogame, nato nel lontano 1985, è sempre stata la stessa dove Super Mario e solo in seguito con l’aiuto del fratello Luigi, si imbattevano in situazioni e scenari pericolosi, contro tanti nemici per salvare la tanto amata principessa.

Tante le critiche, ma quindi conoscendo la storia dell’idraulico e delle sue mirabolanti avventure, può un videogioco essere sessista?