Le 5 curiosità su… Renato Zero

– RENATO ZERO –

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  1. Tim Burton è un suo grandissimo fan

Avete mai notato la somiglianza tra il Willy Wonka interpretato da Johnny Depp nel film “La fabbrica di cioccolato” e Renato Zero? Beh, il regista americano Tim Burton avrebbe chiesto a Depp di ispirarsi proprio al cantautore romano per interpretare il cioccolatiere. Il regista e Renato, infatti, si erano conosciuti qualche anno prima, quando il cantautore aveva partecipato alla versione italiana di “Nightmare Before Christmas” doppiando il personaggio di Jack Skeletron. Burton sarebbe quindi rimasto folgorato non solo dalla sua voce, ma anche dal suo look e dalla sua personalità…

  1. Don Lurio e Rita Pavone i suoi talent scout

Quando a 16 anni Renato decise di smettere di studiare e dedicarsi completamente alla musica, iniziò ad esibirsi all’interno di tantissimi locali romani finché una sera venne notato dal celebre ballerino e coreografo Don Lurio, che apprezzò le sue doti artistiche e lo fece entrare nel corpo di ballo, che accompagnava le performance di Rita Pavone.

  1. Un artista che ha unito varie generazioni

Renato Zero è uno dei pochi vari artisti ad aver soddisfatto i gusti di tantissime generazioni; a dimostrazione di ciò, c’è da evidenziare che l’istrione romano vanta tutt’oggi il record di essere in assoluto il primo ed unico ad aver raggiunto il primo posto nelle classifiche italiane ufficiali di vendita in cinque decenni consecutivi.

  1. Il sogno Fonopoli

Uno dei più grandi sogni nel cassetto di Renato Zero è la costruzione di una grande città delle arti dove ospitare palchi e laboratori dedicati ai giovani e ai loro talenti. Un progetto, intitolato Fonopoli, spesso vicino alla realizzazione, ma che ad oggi non ha ancora visto la luce a causa di continui intoppi con il comune di Roma. Questo, ad oggi, resta uno dei pochi rimpianti nella carriera del grande cantautore.

  1. La nascita dei sorcini

Il pubblico di Renato Zero è sempre stato numeroso e caloroso; inizialmente il nome che il cantautore aveva affibbiato ai suoi fan rispecchiava la follia di questi ultimi che lo seguivano ovunque, da qui il nomignolo “zerofolli”. Una notte però, dopo un concerto nei primi anni ’80 a Viareggio osservando i fan che lo attorniavano coi motorini mentre rientrava in hotel, esclamò: «Sembrano tanti sorci». Da quel momento, Renato è diventato “il re dei sorcini”; il tutto venne poi sancito nel 1981, quando ai suoi fan l’artista dedicò il brano “I figli della topa”, inserito all’interno di Artide Antartide” e l’anno successivo, organizzò le “Sorciadi”, una specie di olimpiadi tra sorcini.

“Zerovskij… solo per amore” il ritorno di Renato Zero

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Da domani, venerdì 12 magio, sarà disponibile il nuovo doppio album di inediti dal nome “Zerovskij… solo per amore”, album che sarà disponibile in tutti i negozi e in digital store, progetto anticipato dal singolo, già in rotazione radiofonica “Ti andrebbe di cambiare il mondo?”.

Questa la tracklist completa del nuovo doppio album di Renato Zero:

 Disco 1“Infiniti treni (intro)”, “Mi trovi dentro te”, “Ti do i voli miei”, “Colpevoli”, “Vivo qui”, “L’amore che ti cambia”, “Dedicato a te”, “Aria di settembre”, “Singoli”.

Disco 2“Ti andrebbe di cambiare il mondo?”, “Pazzamente amare”, “Gli angoli bui”, “Un uomo da niente”, “Il mio momento”, “Stalker”, “Putti & Cherubini S.P.A.”, “Ci fosse un’altra vita”, “Cara”, “Infiniti treni”.

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L’album è composto da 19 brani inediti, “ZEROVSKIJ… solo per amore”, una sorta di teatro totale che vivrà sui palcoscenici più suggestivi del nostro Paese attraverso un eccezionale dispiegamento di forze artistiche, fondendo in un abbraccio appassionato musica alta, prosa e cultura pop. Un’operazione artistica e sociale che intende illuminare tante risorse del nostro Paese sempre più delegittimato nei suoi pilastri fondanti: l’arte e la cultura.

Oltre l’uscita del doppio album, Renato Zero, si sta preparando per il suo tour, con alcune delle prestigiose location  scelte per il tour “ZEROVSKIJ… solo per amore”:

1, 2, 4, 5 e 6 luglio a IL CENTRALE LIVE – FORO ITALICO di ROMA;

29 luglio al TEATRO DEL SILENZIO di LAJATICO (PI);

1 e 2 settembre all’ARENA di VERONA;

7 e 9 settembre al TEATRO ANTICO di TAORMINA.

È possibile acquistare i biglietti in prevendita su vivaticket.itrenatozero.com e nei punti vendita Vivaticket.

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In “ZEROVSKIJ… solo per amore”, una stazione improbabile, diretta da un misterioso Zerovskij, si accenderà sotto i nostri occhi e vedrà transitare Amore, Odio, Tempo, Morte e Vita non più come astratti concetti ma finalmente umanizzati, pronti al confronto amaro, ironico, tenero e spietato, con i due viaggiatori di sempre, Adamo ed Eva. Realtà? Surrealtà? Iperrealtà? Sarà Zerovskij ad illuminarci tra grandi successi e tanti brani inediti, magiche luci e straordinari effetti speciali, confessioni, sentimenti e rivelazioni che appartengono alla natura più profonda di ognuno di noi. Una grande orchestra di 61 elementi, 30 coristi e 7 attori per uno spettacolo senza precedenti che consacra 50 anni di carriera del nostro artista più rappresentativo e più illuminato.

Una delle curiosità di questo progetto, è che uscirà a distanza di 50 anni dal primo 45 giri: “Non basta sai” / “In mezzo ai guai”. In questi anni, Renato Zero, è sempre riuscito a rinnovare la sua musica e a stimolare il suo pubblico con veri e propri show.

Di seguito vi postiamo il video lyric del singolo “Ti andrebbe di cambiare il mondo”:

Come suona questo Carnevale?

bohemian-soireeIl Carnevale è la festa laica preferita dai bambini, si sa. A chi invece ha passato da un po’ l’età infantile, forse perché costretto a portare così tante maschere già durante l’anno, tutta questa allegria e queste mascherate fanno quasi allergia. Ora però non voglio fare il “Grinch” del Carnevale, è solo che lo spirito giocoso di questa festività, per noi più adulti, si è ormai perso; preferiamo mascherarci in una sola notte, quella di Halloween, cosicché il buio possa celare i nostri travestimenti e, soprattutto, noi stessi possiamo prendere le distanze da tutto ciò, quasi a dire: «Mica l’abbiamo inventata noi questa menata di mascherarci… date la colpa agli americani!”.

Detto questo, voglio suggerirvi le prime 5 canzoni che il mio modo di vivere questo Carnevale 2017 e l’attualità mi hanno ispirato.

Primo brano.

1982, quando le scimmie nella musica non andavano così tanto di moda (ogni riferimento alla scimmia nuda di Gabbani è puramente casuale, eh), Peter Gabriel presentava al mondo un pezzo elettrorock, che parla di istinti animaleschi e di amore. Quando l’uomo si fa divorare dalla gelosia si trasforma in un animale agitato, rabbioso e pieno di paura, i cui sensi sono inebriati dall’istinto.

Secondo brano.

In settimana la NASA ha scoperto l’esistenza di un altro sistema planetario con sette pianeti simili alla Terra. Una scoperta sensazione ed affascinante, però c’è da dire che l’uomo delle stelle cantato da David Bowie sapeva già tutto quanto. Sicuramente anche da lassù, con quella saetta sempre disegnata sulla guancia destra, il Duca Bianco starà aspettando che “quell’uomo delle stelle che sta aspettando in cielo e che vorrebbe venire ad incontrarci, ma pensa che ci potrebbe sbalordire…” cambi idea.

Terzo brano.

Siamo continuamente assaliti da notizie di attualità che mettono in evidenza l’eccessiva lentezza della burocrazia italiana. Ascolto questo brano di De André e associo immediatamente il fantomatico ballo delle maschere a tutte le decisioni o le sentenze che tutti quei cavilli del sistema rimandano a data, sempre, da destinarsi. Un inno a distruggere tutte quelle falle del sistema che di certo non fanno bene né alla giustizia né al progresso.

Quarto brano.

Torniamo al discorso fatto in apertura sulla festa di Halloween. È ormai un dato di fatto che noi adulti preferiamo mascherarci da mostri per una notte piuttosto che sorbirci tutti quei coriandoli e quelle stelle filanti per tutta la settimana di Carnevale. Metteteci pure che è fine settimana e già sto pensando al lunedì mattina e alla mia somiglianza allo zombie di Michael Jackson quando mi alzerò dal letto… ed ecco che mi è venuta in mente questa canzone.

Quinto brano.

Le maschere che indossiamo quotidianamente e che condiamo di bugie per accontentare tutti, tranne che noi stessi, pesano di più ogni anno che passa. La soluzione? Non dimentichiamo che sotto a tutte quelle maschere c’è pur sempre la fragilità dell’uomo, che può sbagliare e mostrare le sue debolezze senza il timore di essere giudicato.