Le pagelle della seconda serata di Sanremo 2017

panoramagavazzi_20170207020458869-1000x588Nella seconda serata del festival tra i big si conferma il trend delle canzoni orecchiabili. Rispetto alla prima tornata di gara, i pezzi in gara sono leggermente diversi dalle aspettative: qualche sorpresa, ma anche una grande delusione. Di chi sto parlando? A voi il gusto della scoperta.

 

Ecco le pagelle delle esibizioni dei big della seconda serata sanremese:

Bianca Atzei – Ora esisti solo tu

Canzoncina orecchiabile, vagamente retrò e con il solito testo di Kekko dei Modà. L’interpretazione della Atzei non è neanche male e probabilmente è una delle canzoni migliori del suo repertorio. Senza infamia e senza lode, sufficienza striminzita. VOTO 6-

Marco Masini – Spostato di un secondo

È lui la grande delusione della serata. Da un pezzo d’autore scritto con Zibba e D.Calvetti ci si aspettava molto di più; il testo è banale, il sound inadatto al ritmo della voce di Masini: il parlato del cantante sembra andare più veloce del sottofondo musicale. Del ritornello poi non ne parliamo… Ma dove sono quei bei ritornelli masiniani di una volta? VOTO 4,5

Nesli & Alice Paba – Do retta a te

Per quanto mi riguarda, loro due sono una delle piacevoli sorprese della serata. Il testo non è niente di che, diciamolo pure, ma la coppia funziona e il pezzo pure: Nesli oramai non rappa più e si limita a fare la voce debole del duetto senza fare danni, la Paba ha un’ottima voce ed una buona presenza scenica, soprattutto per l’età che ha. Mezzo punto in più perché tra i due duetti risulta essere quello migliore. VOTO 6,5

Sergio – Con te

Se il pezzo fosse in lingua inglese sarebbe nelle hit parade mondiali già da oggi. Sergio ha una voce meravigliosa a causa della quale è impossibile non emozionarsi ed il suo timbro soul ci fa dimenticare anche un testo debole e piuttosto banale. D’altronde ci sarà un motivo se Giorgia (l’autrice di questo brano) non si scrive quasi mai i pezzi da sola… VOTO 7+

Gigi D’Alessio –La prima stella

Ve lo giuro, io c’ho provato ad ascoltarlo senza preconcetti, ma già alle prime note ho riconosciuto quello stampo melodrammatico che solo Gigi sa dare alle sue canzoni. Il testo è strappalacrime e nel paese dei mammoni avrà fatto sicuramente qualche vittima, ma il ritmo del brano è sempre lo stesso: lento, vecchio, forse adatto alla kermesse sanremese, ma sicuramente troppo lontano dai miei gusti musicali. VOTO 4

Michele Bravi – Il diario degli errori

Andare a Sanremo non è da tutti, farlo con un pezzo che vede tra gli autori il figlio di Mogol (Cheope, non Sciopè, caro Capitan Totti) e Federica Abbate è roba da privilegiati. Bravi sciupa un pezzo che cantato da un artista più maturo sarebbe potuto risultare anche buono. Peccato, dalla sua c’è che si sta affacciando al mondo dei big soltanto ora ed il suo pubblico di televotanti lo sosterrà comunque. VOTO 5

Paola Turci – Fatti bella per te

Piacevolissima sorpresa. Dalla Turci mi aspettavo un pezzo molto più lento, moderato; la cantautrice romana sceglie invece di spiazzare tutti con un brano rockeggiante niente male. Il testo è impegnato al punto giusto e, nonostante qualche ritornello di troppo dall’effetto un po’ troppo ridondante, si rimane attratti dalla grande carica interpretativa dell’artista. Mezzo punto in più perché il brano è parecchio orecchiabile. VOTO 7,5

Francesco Gabbani – Occidentali’s Karma

L’anno scorso era simpatico e il pezzo non era nemmeno stupido. Quest’anno si presenta sul palco con un brano senza senso e si mette a ballare manco fosse Christian De Sica che fa il trenino di capodanno in uno dei suoi cinepanettoni. Tranquilli animalisti, per fortuna la scimmia che balla con lui non si confonde a causa della caoticità del testo e riesce a tornare a casa sana e salva. VOTO 3,5

 Michele Zarrillo – Mani nelle mani

Allora, qui a casa mia tifano per lui. Io sono cresciuto ascoltando i suoi brani in macchina di mamma insieme a quelli di Mango, Baglioni e Renato Zero. Insomma, inevitabilmente io Zarrillo ce l’ho un po’ nel DNA. Metteteci pure che il pezzo è una delle sue classiche ballate e che non sfigura manco tanto se ripensiamo al classicone zarrilliano “Una rosa blu” ed ecco che Michelone riesce veramente a convincermi. La performance vocale dell’artista, poi, è una delle migliori del festival. Mezzo punto in più perché ha fatto emozionare una sua fan: mia mamma. VOTO 7,5

Chiara – Nessun posto è casa mia

È un brano che non brilla immediatamente, ma che va ascoltato più volte per essere apprezzato. Quello che salta subito all’occhio, anzi all’orecchio, è che i fratelli Verrienti, che l’hanno scritto, hanno fatto un ottimo lavoro. L’interpretazione della cantante padovana poi è molto elegante e piacevole. Per ora si merita un po’ più della sufficienza. VOTO 6,5

Raige & Giulia Luzi – Togliamoci la voglia

Non ho dubbi: il premio tamarrata di Sanremo 2017 è il loro. Non c’è una cosa che va bene nel loro duetto; male il testo, male l’amalgama delle voci e degli sguardi, male il rappato, male le parti vocali soliste della Luzi. Per “l’eleganza” del loro abbigliamento, poi, assomigliano a Verdone e alla Gerini in “Viaggi di nozze”… almeno quelli però facevano ridere. VOTO 3

Le pagelle della prima serata di Sanremo 2017

panoramagavazzi_20170207020458869-1000x588Prima serata del Festival di Sanremo 2017 costellata da parecchi alti e bassi. Abbiamo ascoltato i primi 11 brani in gara e l’impressione generale è che i brani siano quasi tutti molto orecchiabili e che quindi andranno molto forte in radio; la qualità, però, è prerogativa di pochi artisti.

Di seguito il pagellone delle prime 11 esibizioni:

Giusy Ferreri – Fa talmente male

I più saggi dicono di non usare mai un titolo che potrebbe essere utilizzato contro la tua canzone. Ecco, la sua canzone “Fa talmente male” che quando la dimenticheremo sarà un vero e proprio sollievo. Il problema è che il pezzo è fatto apposta per restarti in testa a lungo – merito di Takagi e Ketra – e le radio lo passeranno a manetta. Nella sfortuna c’è la fortuna che non si tratta di un tormentone estivo e che quindi prima dell’estate ci lascerà in pace. VOTO 4,5

Fabrizio MoroPortami Via

Avete presente quelle canzoni che ti fanno venire i brividi già al primo ascolto? Ecco, con questo brano è andata proprio così. Un’accorata ricerca di aiuto dedicata a chi rappresenta il nostro futuro, la nostra àncora di salvezza: un figlio. Il testo è di quelli significativi, la melodia è orecchiabile e sanremese. Non so se vincerà, ma mi piace pensare che la qualità possa essere premiata. VOTO 9

Elodie – Tutta colpa mia

Cominciamo dal dire che la sicurezza con la quale sale sul palco è notevole; nonostante la giovane età e l’importanza della competizione sanremese, la cantante, con una chioma bionda tinta apposta per l’occasione, stupisce e canta bene anche con un testo non molto originale. Il sound del pezzo è un po’ retrò e ricorda vagamente i bei tempi andati; non è il massimo, ma a fine serata risulta tra i migliori. VOTO 6,5

Lodovica Comello – Il cielo non mi basta

L’avete avvisata che il palco di Sanremo non è il set di “Violetta”? Canzoncina scialba e adatta solo ad una sitcom Disney degli ultimi anni. Avesse preso spunto dalle belle canzoni Disney di una volta, almeno ci saremmo emozionati pensando a quando eravamo piccoli. VOTO 3,5

Fiorella Mannoia – Che sia benedetta

Grande classe e bel pezzo. La sensazione è che la magnifica interprete romana sia destinata a salire sul gradino più alto del podio. A mio avviso manca qualcosina dal punto di vista dell’originalità della melodia, ma il pezzo nel complesso ci sta e come se ci sta. Stesso discorso sul titolo che si faceva con Giusy Ferreri, solo che stavolta il giochino ha un effetto benefico: “Che sia benedetta” la partecipazione della Mannoia a Sanremo 2017. VOTO 8

Alessio Bernabei – Nel mezzo di un applauso

Male, male, male. Partecipazione inutile la sua. È la solita canzoncina dell’ex Dear Jack. Ci siamo stancati di ascoltarlo e di vederlo saltellare sul palco dell’Ariston. Il brano recita “L’universo intero applaude”? Beh, sicuramente non la sua esibizione. VOTO 3

Al Bano – Di rose e di spine

Grandissimo rispetto per la carriera di una delle più grandi voci della musica italiana, ma con questa partecipazione sembra proprio che Al Bano voglia farsi del male da solo. Non ci sono i classici acuti, forse a causa dei recenti problemi di salute, e allora ecco che il brano perde tutto il suo sapore perdendosi in una melodia sì senza tempo, ma anche senza capo né coda. VOTO 4

Samuel – Vedrai

Allora, la canzoncina c’è: è orecchiabile quindi super-radiofonica, anche il testo non è malaccio, eppure manca qualcosa. Samuel è Samuel e i Subsonica sono i Subsonica, è vero, ma nelle recenti uscite da solista il cantante è rimasto sempre molto ancorato al pop elettronico che rappresenta il marchio di fabbrica della band torinese. Mi aspettavo, quindi, di ascoltare quel sound anche sul palco dell’Ariston, purtroppo però Samuel non se l’è sentita di uscire troppo fuori dagli schemi della kermesse sanremese per questo suo esordio da solista a Sanremo. Peccato. VOTO 5

Ron – L’ottava meraviglia

Nonostante quel “L’ottava meraviglia del mondo siamo io e te” che mi ricorda tanto quel “Il più grande spettacolo dopo il big bang siamo noi, io e te” di Jovanotti, la canzone è una delle migliori della prima serata. Intensa, significativa e molto garbata, forse troppo, dato che non riesce a conquistare un pubblico poco abituato ad ascoltare la musica e non solo a sentirla. È un gran peccato trovarlo tra gli eliminabili. VOTO 7

Clementino – Ragazzi fuori

Perché uno dei pochi rapper nostrani che ha un bel flow deve mettersi a cantare un pop banalotto? Il pezzo sarà anche socialmente impegnato, parlerà anche di sensibilità a confronto – quella del nord raccontata da Marracash e quella del sud rappresentata da Clementino stesso -, ma non suona bene ed è certamente uno dei pezzi peggiori del repertorio dell’artista partenopeo. Se verrà eliminato definitivamente, ce ne faremo una ragione. VOTO 4,5

Ermal Meta – Vietato Morire

È lui l’outsider del Festival. Sale sul palco, è più sicuro di altre volte e canta la canzone della vita. Il testo è sicuramente tra i primi tre di questo festival, il sound è più lento del solito ed emoziona tantissimo nel parlato. La sensazione è che, dopo tanta gavetta, Ermal stia trovando finalmente il suo migliore universo espressivo. Da qui si può soltanto migliorare. VOTO 8

#GiovaneAriston: Tommaso Pini

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A ridosso dell’Ariston che vedremo live da stasera, passiamo in rassegna l’ultimo cantante tra i Giovani, Tommaso Pini. Siete curiosi di conoscere la sua storia prima dell’esordio sanremese? Vamos!


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Basta vedere quest’immagine per capire chi è Tommaso Pini, colui che ha portato in scena uno dei drammi dei nostri giorni: l’ansia. Eppure lui, di ansia, ne ha sicuramente sofferto tantissimo durante le molteplici performance eseguite tra  Talent e concerti locali. Da un’influenza degli anni ’80/’90, l’artista di Bagno a Ripoli, vicino Firenze ,si è fatto carico di tantissime sfaccettature che però non hanno portato lusinghe a X Factor nel 2011. Ma Tommaso non si è fermato sul piccolo schermo: ecco, infatti, l’approdo a The Voice 2014 nel Team Carrà che gli varrà la terza posizione e tanta visibilità. Grazie alla rivisitazione di ‘Sweet Dreams’, il cantante fa il boom su Itunes, giungendo sino alle prime posizioni. Colui che lo ha supportato, credendo nelle potenzialità del ragazzo, è stato Sergio Dall’Ora che ne è divenuto produttore discografico. Insieme a lui ha condiviso il sogno dell’Ariston per ben 3 anni (‘Passatempo’ e ‘Veleno ed antidoto’), sino a raggiungerlo proprio quest’anno con ‘Cose che danno l’ansia’. Un brano, quest’ultimo, che risente delle sonorità britanniche, inglobate grazie al pernottamento per alcuni mesi a Londra. Ed ora, ecco Sanremo e le sue paure: riuscirà l’ansia a trionfare?

Ci sta qualcosa oltre l’ansia? Scopritelo insieme a noi in questa divertente intervista esclusiva:

Com’è nata l’idea di parlare di ‘ansia’?unnamed.jpg

“Io sono un tipo molto ansioso nella vita, quindi ad un certo punto è nata l’esigenza di tirare fuori questo turbamento. Alla fine c’è stato questo brano che parla del rapporto che ho con l’ansia nella vita quotidiana in veste ironica, svelando i falsi miti della perfezione”.

In che genere metteresti questo brano?

“Sicuramente pop-elettronico, di natura autobiografica. So che è un pezzo non tipicamente sanremese ma essendo nel 2017 magari Carlo e gli operatori hanno voluto dare spazio alla musica che va adesso”.

Quanto ha influito il percorso sul web dello scorso anno per arrivare alla fase finale di questa edizione?

“Non so se ha influito e quanto. Sicuramente quello era un brano totalmente diverso (una ballad che parlava di un rapporto complicato) rispetto a questo. Questo invece è molto più forte perché è un tema che prende più persone, ma non so se avrà successo perché il web è sempre una lotteria”.

Cosa rappresenta per te Sanremo?

“E’ un’esperienza unica e un onore essendo un’artista italiano. E’ la possibilità di lanciare un progetto al quale lavoriamo da due anni e mezzo, una sorta di coronamento”.

E la vittoria?

“Aldilà del risultato è un trampolino di lancio: esserci ci sono e ora cercherò di viverla  serenamente, anche se d’ansioso non sarà facile…”

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#GiovaneAriston: Marianne Mirage

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Dalla resistenza, al viaggio: c’è un’azione diversa che distacca il precedente cantante con la nuova artista che prendiamo in considerazione. Ci farà viaggiare idealmente in parecchie zone del mondo, senza mai dimenticare la forza della Madre Patria. Per cui si parte (testualmente)!


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Si può avere mille nature in una persona sola? Marianne Mirage ci dice di sì. Infatti l’artista nata a Cesena racchiude mille sfaccettature che la rendono poliedrica e imparagonabile. Tra lo studio di recitazione (diploma al Centro Sperimentale di Cinematografia di Milano) e lo yoga nel tempo libero, Marianne ha cantato ovunque, curandosi  da sola l’artwork del disco e i visual dei suoi concerti.
In pratica una self-made che è partita con la chitarra e ha conquistato parecchi palcoscenici, da Berlino a Parigi sino a giungere nell’Estremo Oriente. Un globo visto in lungo e largo, alla ricerca di nuove esperienze da inglobare nel suo ‘zainetto’. L’impostazione musicale però rimane la stessa: atmosfere black e soul, adatte anche per il jazz internazionale. Un genere così interessante che ha ingolosito parecchi artisti a tal punto da invitarla nei loro opening act. Parliamo di mostri sacri come Zucchero e Patty Pravo e di rivelazioni straniere come Kiesza e Benjamin Clementine, che hanno favorito la sua voglia di viaggiare.
Chi ci ha visto lungo da dietro le quinte, è stata la Sugar che la ingaggiò nel 2014 e gli ha dato la possibilità di produrre il primo album  proprio lo scorso anno con il titolo ‘Quelli come me’. Un progetto discografico che invita gli altri nel suo mondo: basta solamente rispecchiarcisi. Ed ora, l’elogio alla musica, ‘Le canzoni fanno male’, singolo e nome dell’album che esamina la rilevanza di questo ambito, reiettato invece a mero strumento di sottofondo nella vita. Troverà nuovi seguaci nell’Ariston? Questo non si sa’, ma proverà lo stesso ad ipnotizzarli con una performance curata nei minimi dettagli.

Cos’altro c’è da sapere? Basta leggere la nostra chiaccherata:

MMcover_oddproduzioni-1.jpgQuanto ti sei rivista nel brano scritto da Bianconi e Kaballà?
“Mi ci sono rivista in tutto ciò che è stato detto e ho pensato che fosse quella giusta per Sanremo”.

Com’è nata l’idea di parlare delle ‘canzoni’?
“Per far ricordare la forza della musica e la potenza di alcune canzoni che abbiamo ascoltato nei momenti più salienti della nostra vita. A volte, infatti,  ci concentriamo sulle storie, ma non sull’importanza di essa…”

Dove lo inseriresti in termini generali?
“In quello che traspare in tutto l’EP in uscita: nel genere soul che ricorda le sonorità della musica black con una struttura semplice ed intuitiva pop, come si nota sul ritornello. Inoltre le ritmiche sono incalzanti grazie all’uso di trombe e bassi, perché mi piace avere cura di ogni canzone. Non riuscirei a pensarmi senza grew…”

Beh ne sei stata influenzata da quando sei piccola,  quando hai iniziato a calcare palchi prestigiosi in tutto il mondo . Che differenza  hai notato tra questi posti all’estero e l’Italia?
“Ogni posto ha qualcosa di bello e qualcosa di brutto, come succede ogni volta che viaggi. Il pubblico più attento è stato chiaramente quello di Tokio, mentre quello che mi ha stupito è quello di Berlino: dovetti fare un concerto più breve perché i tedeschi stanno in silenzio tutto il tempo per ascoltare, dando tutto loro stessi durante la performance . Noi, invece, siamo meno ‘attenti’ all’ascolto, ma non vuol dire che non ci piace…Forse è perché, essendo più latini, siamo più calorosi!  Comunque non ci sono parecchie differenze, anche perché, passata la crisi dei generi con l’avvento dei Talent rispetto alle proposte delle majors , è rinato un mercato florido nella musica italiana e le stiamo colmando”.

oddproduzioni_0737-1.jpgOltre alla musica, ti sei dedicata alla recitazione e ad altre passioni. Come riesci a conciliare tutti questi mondi?
“Questi mondi, fortunatamente, sono tutti uniti. Anche la stessa recitazione ti aiuta a capire come gestire fisicamente l’energia, che è fondamentale anche per stare sul palco. Penso che se la voce è un muscolo, tutto il corpo deve muoversi in quella direzione…”

Cosa rappresenta per te questo Festival, essendo la tua prima volta?
“E’ un punto fondamentale della mia carriera e lo vivo con estrema fiducia nelle mie capacità e nella canzone. Voglio dare quello che sono su quel palco, dato che il palco è la cosa più importante per me”.

La vittoria, invece, cosa simboleggerebbe?
“Come ogni volta, si vorrebbe vincere ma io non sento parecchio la competizione: faccio il mio e lo faccio al meglio. Se vinco, vuol dire che sono piaciuta al pubblico ed è la cosa che piace di più a tutti!”

Sul nuovo EP ‘Le canzoni fanno male’: cosa ci dovrebbe spingere ad acquistarlo?
“Perchè parla di un modo di vivere l’amore e di essere donna. Purtroppo si pensa che le donne siano la parte debole dell’amore, ma,  siccome  io vivo le storie da protagonista, è importante che le donne la vivano allo stesso modo. C’è, in pratica, una voglia di dimostrare in musica il femminismo, con originalità”.

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#GiovaneAriston: Maldestro

Quando la timidezza non può essere di casa: c’è uno stacco netto tra il precedente cantante esaminato e Maldestro, il giovane cantautore partenopeo che è stato definito da tutti come la possibile rivelazione di questo Sanremo Giovani. Siete pronti a scoprirlo da vicino? Si parte!


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“Nel mezzo delle difficoltà nascono le opportunità”. Parafrasando Einstein, possiamo intravedere  Maldestro, la rivelazione della musica indie degli ultimi 3 anni. E le difficoltà, in tal caso, le hanno offerte l’ambiente in cui è vissuto da piccolo, nella pericolosa Scampia. Nella vita, però, si sceglie sempre cosa diventare e Maldestro percepì nell’arte la fuga ideale. Dapprima sotto forma di teatro –  dove si improvvisa regista, interprete e drammaturgo – l’adolescente scorge un prezioso campo, grazie anche ai premi ricevuti (Premio Sipario e Premio Scheggie di Teatro), dove potersi scontrare con le mafie inneggiando alla legalità. Al contempo esamina la musica, iniziando a scrivere testi senza velleità di pubblicarli: sono piccole scintille che fanno da preludio alla sua carriera da cantautore. Infatti a 28 anni sente l’esigenza di rendere pubblici i suoi sentimenti legati all’amore, la rabbia e la speranza, decidendo così di rilasciare “Sopra al tetto del comune” e “Dimmi come ti posso amare”. Non fu un salto nel vuoto: i brani piacquero così tanto da ricevere parecchi riconoscimenti tra il 2013 e il 2014. Da queste iridate basi nacque il suo primo album ‘Non trovo le parole’ nel 2015, che gli valse la Targa Tenco come miglior album d’esordio. E l’impatto col grande pubblico? Arrivò grazie alla partecipazione sul palco di San Giovanni per il Primo Maggio 2016, dove si dimostrò all’altezza delle aspettative.  Ora solcherà un altro palcoscenico da urlo e punterà a conquistarsi un altro tipo di pubblico con la sua ‘Canzone per Federica’, arrangiata da Maurizio Filardo. Comunque andrà, sarà una vittoria – dettata anche dal premio Lunezia per il miglior testo ricevuto ieri – e il raggiungimento di un traguardo che pochi sarebbero in grado di raggiungere guardando il tortuoso itinerario!

C’è altro da sapere? Questa è la nostra intervista:

Com’è nata l’idea di questo ‘inno alla vita’ e perché dedicarlo a questa persona?

“E’ nata in modo naturale, un paio di anni fa, senza pensare a Sanremo. Perché lei? E’ una persona a cui voglio molto bene, una forza della natura, nonostante le avversità della vita, ha un sorriso per tutti, è stato un onore poterla immortalare in una canzone”.

Come si può catalogare tecnicamente questo brano?
“Non lo so, è una cosa che non mi chiedo mai. Spero si sistemi dentro qualcuno, quando fuori il tempo minaccia tempesta”.

Hai vissuto un’infanzia difficile, ma ti ha reso un uomo forte e virtuoso: quanto ha influito il passato nella tua musica?

Il luogo in cui nasci, ti forma, lo porti addosso, per sempre. Ha influito e continuerà a farlo”. 

Cosa rappresenta per te Sanremo?
“Un altro punto di partenza. Dopo Sanremo quello che conta e continuare il viaggio, strada per strada, centimetro per centimetro”. 

Cosa faresti in caso di vittoria?
“Primo o ultimo, farei la stessa cosa: costruire”.

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Clementino svela il nuovo album

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Stamattina il rapper napoletano ha informato i suoi fan del suo imminente lavoro discografico attraverso il canale social Facebook

Svelato proprio dal Pibe de Oro, il titolo sarà ‘Vulcano‘ e uscirà nel mese di Marzo. Dunque non sfrutterà l’effetto Sanremo per volare nelle classifiche, ma usufruirà del clima che rilascia. Infatti Clementino si è fatto costruire uno studio mobile nell’hotel per ultimare le ultime registrazioni e dargli quel tocco di originalità e, chissà, di emozione live.

Ricordiamo la sua ospitata, a distanza di un anno, con il brano ‘Ragazzi fuori’, scritto insieme a Marracash dove si parla di un riscatto morale da parte dei suoi coetanei, costretti a trascorrere la vita in maniera apatica. Una situazione agli antipodi, rispetto al precedente ‘Quando sono lontano’ che analizzava il fenomeno dell’emigrazione con un velo di nostalgia.

 

“Tutti, ma proprio tutti, cantano a Sanremo!”

sanremocittadellamusicaQuest’anno più che mai Sanremo non sarà la “Città della Musica” soltanto per la gara sul palco dell’Ariston.

In ben dieci diverse location della città ci saranno eventi, proiezioni, mostre, installazioni artistiche ed iniziative culturali, che arricchiranno di musica il progetto “Sanremo Città della Musica durante la settimana del Festival.

Tutte le iniziative saranno promosse dal comune di Sanremo e coordinate dalla Fondazione Orchestra Sinfonica di Sanremo grazie alla direzione organizzativa e logistica di iCompany (www.i-company.it) che curerà anche la comunicazione.

Tra gli sponsor più importanti che hanno aderito a questa iniziativa TIM, SIAE e NUOVO IMAIE, che seguiranno da vicino gli eventi della settimana. Fondamentale anche l’apporto degli organizzatori di importanti festival come Rock in The Casbah, Zazzarazzazz, Bravo Jazz, Unojazz – Festival internazionale del Jazz e Premio Tenco.

Di seguito l’elenco dettagliato degli eventi promossi:

1) PIAZZA COLOMBO – MAIN STAGE e VILLAGGIO RADIO: Il luogo più centrale della città, ospiterà il Main Stage sul quale sono previste esibizioni quotidiane a partire da martedì 7 e fino a sabato 11 febbraio, dalle 17 alle 19.30.

2) PALAFIORI – CASA SANREMO: Ubicato nel cuore di Sanremo, a due passi dal Teatro Ariston, il Palafiori ospita Casa Sanremo, evento giunto alla sua decima edizione.

3) PIAZZA EROI SANREMESI – ACOUSTIC STAGE: Da giovedì 9 a sabato 11 febbraio ospiterà l’Acoustic Stage con concerti previsti dalle 16 alle 18.30.

4) PALAZZO NOTA – MUSEO DELLA CITTA’ – MOSTRA FOTOGRAFICA: Il museo cittadino ospiterà una mostra fotografica dal titolo: “IL FESTIVAL IERI E OGGI. UNA STORIA PER IMMAGINI”

5) PIAZZA BRESCA – VISUAL STAGE: Piazza Bresca è il vero cuore marinaro della città. La piazza sarà illuminata in modo creativo per dare“ulteriore luce” alla movida festivaliera.

6) FORTE DI SANTA TECLA – MOSTRA / RAI DIGITAL/ RADIO DUE: Il Forte ospiterà le installazioni di "CLAUDIO VILLA – il Reuccio in mostra" e sarà inoltre sede di RADIO 2 IN THE CLUB, eventi, showcase e dirette radio organizzate e curate da Radio 2 e Rai Digital.

7) CASINO’ SANREMO – EVENTI: Sede di diversi eventi, galà, presentazioni e trasmissioni RAI durante il Festival 20107, il Casinò ospiterà in particolare l’evento: “LA STAMPA PER IL FESTIVAL: UN AMORE COSI’ GRANDE”. CON VITTORIO DE SCALZI E UN OMAGGIO A CLAUDIO VILLA”

8) PORTO VECCHIO – VILLAGGIO RADIO: Ospiterà il VILLAGGIO delle RADIO con le postazioni di alcune delle principali radio italiane presenti al Festival di Sanremo.

9) CLUB TENCO – MOSTRA: La sede del Club Tenco ospiterà “CIAO LUIGI”, LA MOSTRA DEDICATA A LUIGI TENCO”

10) VILLA ORMOND – RAI: Per l’edizione del Festival 2017, RAI trasmetterà proprio da Villa Ormond alcune delle principali trasmissioni collaterali (Dopo Festival, La vita in diretta, ecc.)