Ed Sheeran, che partenza! La recensione della prima data del Divide Tour

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Ph: Federica Antognelli

All’italiana quel ‘divide’ si può immaginare come una linea di frazionamento, una metaforica frammentazione, ma basta aggiustare gli accenti e vedere la reazione del Pala Alpitour di Torino per capire che è esattamente l’opposto. Una massa di 11 mila persone con le stesse pulsioni e gli stessi gesti, tanto quanto basta per formare un unico corpo. E che ritmo!

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Il ragazzo di Suffolk non si ferma un attimo da quando sale sul palco con la stessa leggerezza di chi va a fare una passeggiata. Certo, vieni anticipato da luci improvvise dopo il famoso ‘buio iniziale’, ma sembra come se stessi di fronte ad una platea di amici con i quali basta un  cenno d’intesa (stavolta un saluto con la mano) per farti riconoscere e non ti serve di certo l’abito da prima serata.

WhatsApp Image 2017-03-19 at 12.14.13Da lì comincia la lunga sequenza delle hit mixate dai giochi di luci e dal maxi-schermo dietro di lui, che vanno da ‘Castle on the hill’ sino a ‘Galway girl’, insieme ai grandi successi precedenti come “The A team”, “Lego house” e “Photograph”. Su “How would you feel”  l’artista non si è trovato solo nel piccolo palco, bensì è stato coadiuvato dal pianista. Per ricercare quel suo famoso suono melodico che vede soprattutto nella chitarra l’emblema. Si, lo stesso strumento che è stato cambiato più volte perché è diventato un tamburo oppure è stato suonato così forte che si è ‘scordato’ dopo poche canzoni. In quegli intermezzi, le pause per idratarsi e ringraziare quel folto pubblico dai mille telefonini in attività per filmare questo momento epico. Perché venerdì è stata la prima data del tour mondiale e aveva un sapore speciale.

Solo la conclusione ha lasciato l’amaro in bocca: dopo il rientro per ultime tre canzoni (You need me, I don’t need you, What do I know?) Ed Sheeran ha salutato il suo pubblico così come è entrato e si è spento tutto, nel buio conclusivo. Quel corpo di 11 mila persone si è disgregato, ma contiene un’emozione difficilmente cancellabile: la bellezza della musica.


Inviata: Denise Zanella
Foto: Federica Antognelli
Video: Denise Zanella

The artfact exhibition: la mostra che riporta in luce il Titanic

Arriva per la prima  volta in Italia la mostra dedicata alla nave più famosa del mondo. Un evento capace di attirare oltre 10 milioni di persone in tutto il globo, che offre la possibilità di tornare indietro nel tempo e immergersi nell’atmosfera dell’epoca. Pezzi della nave, oggetti personali dei passeggeri, filmati d’epoca, tante sono le cose che verranno mostrate a Torino dal 18 al 25 giugno presso Promotrice delle Belle Arti. L’occasione permette di condividere le storie delle persone salite sulla nave e scoprire le ragioni del loro viaggio in America, attraverso i reperti mostrati. Venti anni fa la drammatica storia del Titanic venne raccontata anche dal regista James Cameron, che realizzò un kolossal cinematografico apprezzato in tutto il mondo, con protagonisti personaggi realmente esistiti. Un film che contribuì sicuramente ad aumentare la fama del transatlantico, che affondò a seguito della collisione con un iceberg nel 1912.

La drammatica storia del Titanic viene dunque raccontata portando il pubblico nei profondi abissi del mare in una mostra itinerante, che continua ad affascinare tanti visitatori da tutto il mondo e che finalmente arriva in Italia grazie alla produzione di Dimensione Eventi(su licenza Premier Exhibitions). I biglietti sono acquistabili su Ticket One, sia on-line che nei punti vendita affiliati.