Un altro Venerdì 17

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Ai superstiziosi, che hanno riposto in questo 2017 tutta la loro fiducia, sembra non piacere affatto un altro giorno ‘sfortunato’. Oggi, infatti, è il terzo venerdì nero nel solo giro di tre mesi. In gennaio c’è stato un 13, in febbraio un 17 come in questo marzo. Agli stessi darà però sollievo sapere che -sopravvissuti a questo venerdì- l’anno 2017 concederà loro una pausa. Se ne riparla a ottobre e novembre. L’estate è più tranquilla, senza giornate in cui si unisce il peggio della tradizione antica e cristiana. Si suppone sia legata alla chiesa e agli stregoni il culto della paura, alimentata dall’ignoranza e dalla suggestione del popolo. Tutte superstizioni, in un senso e nell’altro, per chi non ci crede; finte verità che le persone si ripetono -e se ne convincono- quando la giornata inizia con il piede sbagliato (il sinistro). Joseph Goebbels diceva che ‘Ripetete una bugia cento, mille, un milione di volte e diventerà una verità’.

E’ probabilmente così che, con il tempo, son diventate verità molte cose del vivere comune. Non adoperare lo stesso asciugamani in due, prestare attenzione alle gocce di cera che cadono lungo il lato della candela, non passare sotto una scala, non mettere un cappello sul letto, non tagliare i capelli durante la luna nuova (se volete evitare le calvizie), mangiare lenticchie, uova o datteri, non tenere il cucchiaio con la mano sinistra, non versare l’olio, non aprire un ombrello in casa, non posare il pane in tavola a rovescio, non camminare sotto la pioggia, non raccogliere mai un quadrifoglio poiché per avere fortuna e felicità bisogna solo guardarlo o toccarlo. Ancora, evitare di rompere uno specchio, non raccogliere gli aghi da terra, non gettare il guscio di un uovo intero ma spezzarlo, non indicare l’arcobaleno, non contare le stelle, non farsi attraversare la strada da un gatto, non tagliare le unghie il Venerdì, regalare fiori solo di numero dispari (pari solo se sono 12), non passare la scopa sui piedi di un giovane e tante altre.

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Per questo, anche oggi, come ogni venerdì 17 dal 2009, torna la ‘Giornata anti-superstizione’ organizzata dal Cicap , il Comitato italiano per il controllo delle affermazioni sulle pseudoscienze. In tutta Italia decine di iniziative insegneranno a non credere nei cattivi presagi, con un ‘percorso a ostacoli’ per dimostrare di essere immuni. Durante la giornata i vari  partecipanti dovranno eseguire un totale di 13 gesti e azioni ritenute fortemente pericolose dai superstiziosi. A chi supererà tutte le prove verrà anche consegnato un diploma di ‘anti-superstizioso’.

A chi, poi, possiede un trifoglio ma non crede né alla fortuna né alla sfortuna, e si limita in questo giorno (oggi è anche San Patrizio) a bere una birra, è dato sapere che secondo la tradizione il trifoglio -simbolo dell’Irlanda e del Santo- porti bene, se affogato, la sera nell’ultimo bicchiere di birra. Così, per sapere.

Buon San Patrizio. Buon venerdì 17.