Il 2016? “Annus horribilis” per cinque tecnologie

Il progresso delle tecnologie prosegue a passi giganti e non accenna a fermarsi. Un’ottima notizia per gli utenti, che hanno ormai imparato a convivere e ad approfittare delle tantissime trovate tecnologiche pensate per rendere più confortevole la vita quotidiana, una realtà un po’ meno piacevole per le grandi aziende, che ogni anno investono milioni in queste nuove scoperte, la maggior parte delle volte, a breve termine.

È questo il caso di 5 tecnologie che, secondo la prestigiosa rivista Mit Technology Review, sono morte nell’anno appena finito.

Stiamo parlando di Vine, Pebble, Google Fiber, Project Ara ed il jack per le cuffie.

Vine era l’applicazione rivoluzionaria di Twitter che permetteva la creazione di video di sei secondi da condividere sui social. Dopo il suo picco nel 2014, l’app ha iniziato la sua fase calante per colpa del boom di Instagram e Snapchat e ad ottobre 2016 ha definitivamente chiuso i battenti.

E nel 2016 è terminata anche l’esperienza di Pebble, il rivoluzionario smartwatch nato dalle menti della Kickstarter e da una massiccia operazione di crowdfunding. La fine è stata decretata dalla fittissima concorrenza delle major della tecnologia, che hanno proposto gli stessi prodotti a prezzi più economici.

Stessa tremenda fine per Google Fiber, il servizio di banda larga tuttora attivo in poche città americane che avrebbe reso il collegamento alla linea internet molto più rapido. Beh, Google sembra aver definitivamente abbandonato questo progetto per virare sulle meno costose tecnologie wireless.

Anno da cancellare per Google anche a causa di un altro fallimento. Il suo nome? Project Ara. Si trattava di un dispositivo modulare, quindi con componenti hardware intercambiabili, che avrebbe dovuto dare nuova linfa vitale al mondo degli smartphone, ma che alla realtà dei fatti è rimasto soltanto su carta.

Sull’ultima tecnologia che avremmo salutato nell’anno appena trascorso l’utenza è però totalmente divisa. Stiamo parlando del jack per le cuffie che Apple ha sostituito sviluppando un dispositivo per il nuovo iPhone 7 che non necessità di fili. Una soluzione sfruttata anche da esponenti del top di gamma del “mondo audio”, come ad esempio la Beats by Dr. Dre, che a breve sarà terreno di scontro tecnologico per tutte le grandi aziende. Tuttavia il pubblico non sembra aver accolto molto bene questa tecnologia, anzi. Sarà questo il flop tecnologico del 2017? chissà… “Chi vivrà vedrà…”.