Lotto l’8…poi basta.

Per le femministe da ricorrenza annuale e coloro che sostengono le donne – a patto che rimangano al proprio posto.

Anche quest’anno, come ogni anno, arriva l’8 Marzo, la Giornata internazionale della donna. Una ricorrenza criticata e sminuita, forse perché mai realmente compresa. Ed ecco che anche stavolta, innovative come le frasi contro il lunedì rilanciate sui social ogni domenica, sono arrivate le frasi fatte sull’8 Marzo: “le donne vanno celebrate ogni giorno, non una volta l’anno”,”le vere femministe non festeggiano l’8 Marzo strusciandosi agli spogliarellisti”, “l’8 Marzo è delle donne, non delle cagnette”. Da qui partono le varie ed eventuali variazioni sul tema, tutte ugualmente insensate, più o meno denigratorie, ma ugualmente figlie di una visione profondamente ignorante su cosa rappresenti realmente questa Giornata. Forse è venuto il momento di demolire alcuni dei falsi miti legati alla Festa della donna.

  • Le donne andrebbero celebrate ogni giorno – No. Andrebbe celebrata ogni giorno la parità di diritti sociali, politici ed economici – parità per cui molte donne in passato hanno combattuto e che ancora oggi trova difficile attuazione pratica. La “celebrazione” è un atto ritualizzato più adatto a lontane divinità ed entità spirituali, noi non siamo né distanti né intangibili. Siamo accanto agli uomini, ogni giorno e in ogni luogo. Ci siamo fisicamente, intellettualmente e ci siamo come loro pari. È il rispetto pratico di tale uguaglianza che ci serve, non una sterile celebrazione ritualizzata.
  • Le “vere” femministe… – Fermatevi prima di finire questa frase, perché vi assicuro che le probabilità di dire qualcosa di idiota ed errato sono estremamente elevate. Per sapere com’è la vera femminista dovreste chiedervi cos’è il femminismo. La risposta, per farla breve e semplice, è che il femminismo riguarda la sopracitata parità dei diritti con gli uomini, parità che implica per le donne libertà di pensiero, scelta e azione. Cosa significa? Che una “vera” femminista per essere tale deve credere nella parità dei sessi e agire affinché tale parità sia effettiva e non solo teorica. Stop.
    Sapete invece cosa non significa? Che esista un modo corretto di vestirsi, truccarsi e acconciarsi per essere propriamente definite femministe. Che si possa essere femministe o meno in base al proprio aspetto, al proprio mestiere e al proprio tipo o livello di studi. Il rispetto e l’uguaglianza sono un diritto che non prevede condizioni.
  • Fate le donne, non fate l’amore libero – L’idea che le donne vivano (o debbano vivere) il sesso in maniera totalmente diversa dagli uomini è vecchia come il mondo, ma strappa un sorriso sapere che nel 2017 c’è chi ancora crede fortemente in questa divergenza di opinioni sulla sessualità. O almeno, strapperebbe un sorriso se non fosse una constatazione della drammatica arretratezza culturale in cui sguazziamo. Forse è ora che qualcuno lo dica chiaramente: schifare il sesso (in particolar modo quello occasionale) non fa di una donna una vera donna. Amare il sesso non sminuisce il valore di una donna. Se proprio bisogna dirla tutta, è proprio porre dei limiti alla libertà sessuale femminile che può essere considerato anti-femminista. Quindi, che sia l’8 Marzo o un qualunque altro giorno, le donne hanno il sacrosanto diritto di fare (o non fare) ciò che vogliono con il proprio corpo.
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Picture: Tim Walker/Vanity Fair

A tal riguardo, estremamente attuale è la polemica sorta di recente attorno all’attrice Emma Watson, nota non solo per il suo talento nella recitazione, ma anche per essere socialmente impegnata e femminista dichiarata. In seguito alla pubblicazione di una sua foto su Vanity Fair, la Watson è stata attaccata sui social per l’atto – ritenuto contro la morale femminista – di essersi mostrata senza reggiseno (a lato, lo scatto dello scandalo). Il paradosso in cui si cade è quello di ritenere bellezza, sensualità e una sana dose di vanità inconciliabili con lo sviluppo morale e intellettuale di una donna. Un aut aut del tipo “bella e stupida o brutta e intelligente” che sa di misoginia più che di femminismo del terzo millennio. Fortunatamente le parole dell’attrice, nella loro potente semplicità, hanno messo in chiaro cosa significhi essere una donna e una vera femminista.
Per questo, a mio avviso, il volto hollywoodiano dell’8 Marzo 2017 è lei. Vi lascio con il suo pensiero:
“Il femminismo riguarda l’uguaglianza e la scelta. […] Riguarda la facoltà di scegliere. […] Ci sono molti pregiudizi e fraintendimenti su cosa sia…ma il femminismo non è un bastoncino con cui colpire le altre donne!”

Ah, ovviamente…buona Festa della donna!

Il video con la sua risposta alle accuse:

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